Sono ormai cinque i lucky loser entrati nel tabellone principale dell’Australian Open. A Hugo Dellien, Taro Daniel, Damir Dzumhur e Cedrik-Marcel Stebe, si è recentemente aggiunto Mikael Torpegaard, 193 di classifica e di altezza, che ha preso il posto di Steve Johnson. Torpegaard, danese classe 1994, dichiara un talento segreto per la chitarra, fa parte di una band death metal (il primo album uscirĂ a breve) e il suo lavoro dei sogni è la rock star. Insomma, a parte una personale interpretazione dei termini “segreto” e “lavoro”, la sua scheda personale desta curiositĂ e non solo extra-tennistiche: afferma infatti che il suo colpo preferito è il dritto slice e di essere cresciuto con Ivo Karlovic come idolo.
Mikael è uno dei tennisti in isolamento a Melbourne perchĂ© passeggero di uno degli aerei “infetti”. Al suo arrivo, gli hanno fatto trovare in camera un flacone di detersivo per i piatti e una spugna “per lavare la mia unica forchetta che userò per mangiare tutti i pasti”, come ha scritto in un post. Ora è stato premiato con l’ingresso nel main draw, il primo in uno Slam. Male che vada, tra la metĂ del montepremi destinato a chi perde al primo turno e quanto ha incamerato nelle qualificazioni, intascherĂ una cifra corrispondente a 57.000 euro. Considerando che il suo prize money in carriera a tutto il 2020 si aggirava attorno ai 137.000 euro e che potrĂ portarsi a casa il detersivo rimanente…

Nella sempre piĂą corta lista dei perdenti che sperano di essere fortunati, il primo nome è ora quello di Robin Haase, prossimo a entrare in caso di ulteriore ritiro prima di un match di primo turno. Nel frattempo, l’olandese si lamenta di aver perso il primo punto giocato a Melbourne contro… sĂ© stesso. Colpa del coach e del cameraman, il doppista Oliver Marach, almeno secondo Robin che corre da un lato all’altro del campo come un ragazzino di trentatrĂ© anni.
In lista d’attesa, subito dopo Haase, c’è Alexandre Muller, 208° del ranking, presente anche nell’altra lista, quella degli sfortunati in isolamento. Nel suo primo giorno di quarantena senza se, senza ma e, soprattutto, senza le cinque ore (nĂ© una, nĂ© un minuto) d’aria, si è trovato in compagnia di un pesciolino d’argento, insetto che Wikipedia ci rivela essere “lucifugo, veloce e privo di ali”. Non ci sono stati aggiornamenti sul “pesciolino” che fugge la luce, ma il sesto giorno di quarantena Alexandre ha twittato “inizio a passare al lato oscuro”.