Il martedì bavarese ha visto in campo i sette incontri che restano per allineare il tabellone agli ottavi di finali. In attesa dell’esordio di mercoledì dei primi due favoriti del seeding Sascha Zverev e Casper Ruud, rispettivamente contro Berankis e Cuevas, vediamo quali relative sorprese ci ha riservato la giornata.
SVEGLIA IN RITARDO – Lunedì sera lo davamo favorito nel quarto di tabellone dal quale si è ritirato un affaticato Karatsev. Meno di ventiquattr’ore dopo, racimola due game contro un qualificato. Anzi, no, perché sotto 1-6 1-5, Sebastian Korda si desta e arriva a giocarsi la palla per il terzo set. Non basta e Daniel Elahi Galan vince in due. Il primo parziale se ne va in meno di mezz’ora e la sceneggiatura non cambia nel secondo: servizio statunitense ceduto in apertura, poi di nuovo (il quarto consecutivo) con due doppi falli iniziali, un linguaggio del corpo e un’espressione del viso che al confronto il Gerasimov del giorno prima (poi ritirato sotto 0-6 0-2 per mal di testa) sembrava avesse appena vinto il suo primo titolo ATP. Bravo comunque Galan a tenere alta l’attenzione e a non farsi sorprendere neanche dalle improvvise nonché sporadiche fiammate di Korda; al netto del poco, pochissimo che sta mettendo in campo l’avversario, Daniel sta giocando in modo impeccabile.
Contro ogni previsione, il figlio di Petr si sveglia e comincia la rimonta mettendo in mostra il suo miglior tennis fino al tie-break su cui pare aver ormai messo le mani. Eppure, sul 5-3, riperde all’improvviso la reattività ritrovandosi a servire all’altro un match point. Due volte, a causa di un out sul proprio dritto con l’overrule da parte dell’arbitro che già in precedenza aveva dato l’impressione di scarsa sicurezza. Lo annulla, la tensione sale, il ventenne di Bradenton arriva al set point sul quale erige una difesa incredibile, ribalta lo scambio infinito (anche perché prima il colombiano e poi lui stesso non hanno avuto il coraggio di prendere la rete), ma Galan ha la forza per arrivare sulla smorzata e giocare un recupero ingestibile. Si torna a match point, Korda potrebbe mettere qualcosa in più nel dritto di attacco che gli procura comunque uno smash piuttosto facile sul lob difensivo. Il classico pallonetto aspettando il quale si ha abbastanza tempo per pensare “e se lo sbaglio?”. Non sappiamo se anche Sebi sia caduto nella profezia che si autoadempie, ma il suo colpo finisce lungo e il match finisce e basta. Per Galan c’è ora l’incognita Nikoloz Basilashvili che ha battuto facilmente Thiago Monteiro.
TIRAGLI SUL DRITTO – Un derby costellato di alti e (tanti) bassi è vinto in rimonta da Dominik Koepfer su Philipp Kohlschreiber che, a dispetto della sua infinitamente maggiore esperienza, si fa condizionare da un singolo errore in vista del traguardo. Chissà che non sia stata proprio l’esperienza a suggerirgli crudele “adesso la perdi”. Da parte sua, il Dom con la K, supportato con continuità solo dal rovescio, colpo che dichiara preferito, ha continuato a rivolgersi rabbioso verso il suo angolo – ma, forse, è la durezza della lingua tedesca che inganna e stava semplicemente esprimendo la sua gioia per la giornata primaverile, mentre lo sputo era solo per togliere una macchia dall’altrimenti immacolata riga laterale.
Lo scambio, pure brutto, che probabilmente gira il match arriva sul 6-4, 4 pari ed è la palla che manderebbe Kohli a servire per il match: Koepfer esce dalle difficoltà in cui i suoi dritti corti lo avevano messo con una stecca che trova una traiettoria alta e profonda e gli consente di entrare sempre con il dritto sbagliando però direzione; Philipp scentra il passante e, sulla conseguente mezza volata che è un assist, affossa il dritto decisivo. Tutti sanno già che, a quel punto, il 6-4 per Dominik è scritto e che, al limite, si può tornare direttamente per la partita finale. Chi finge di ignorare la realtà e resta sintonizzato viene giustamente punito dalla visione del classe 1983 che, sul set point, centra la rete con lo smash a rimbalzo.
Quattro brutti errori di Kohlschreiber vanificano il suo recupero dello scontato break iniziale e regalano il 3-1 all’avversario. Suspense nel finale, quando Koepfer spreca i primi due match point e non mette la prima battuta sul 40-30. Il mancino piazza invece un’ottima seconda esterna e chiude con il dritto, proprio i due colpi che in questa sfida gli hanno creato più problemi. Avrà bisogno di più continuità al secondo turno e secondo derby, per quanto anche Jan-Lennard Struff, vincitore in due set del lucky loser Andrej Martin, non stia facendo registrare una stagione particolarmente brillante.
GLI ALTRI MATCH – Si arrende al tie-break del terzo l’esonerato speciale Taro Daniel, semifinalista a Belgrado, di fronte a Yannick Hanfmann. Poco fortunato sul match point, Daniel, entrato nello scambio rispondendo bene al solito kick esterno di Yannick, ma la chiamata errata di un giudice di linea fa rigiocare il punto; questa volta, il servizio tedesco non torna indietro e Hanfmann raggiunge Filip Krajinovic. Dusan Lajovic continua a non ingranare e incassa la terza sconfitta all’esordio su terra, nell’occasione da Mackenzie McDonald, non esattamente uno specialista della superficie.
Risultati:
[Q] M. McDonald b. [6] D. Lajovic 6-4 6-4
[7] J-L. Struff b. [LL] A. Martin 6-4 6-3
D. Koepfer b. [WC] P. Kohlschreiber 4-6 6-4 6-3
[Q] D.E. Galan b. S. Korda 6-1 7-6(7)
P. Cuevas b. T. Sandgren 7-6(4) 0-6 6-1
[5] N, Basilashvili b. T. Monteiro 6-2 6-3
[WC] Y. Hanfmann b, [SE] T. Daniel 6-2 3-6 7-6(5)
