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Reading: ATP Montreal, Medvedev dopo il ko con Kyrgios: “Mi sono mancati alcuni colpi”
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ATP Montreal, Medvedev dopo il ko con Kyrgios: “Mi sono mancati alcuni colpi”

Spiega così, il numero uno al mondo, la sconfitta subita da Kyrgios. "Sentivo che mancava qualcosa, mancavano i miei colpi migliori; di sicuro giocare con Nick il primo turno non mi ha aiutato"

Last updated: 11/08/2022 18:14
By Carlo Galati Published 11/08/2022
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5 Min Read
Daniil Medvedev - Miami 2022 (foto Twitter @atptour)

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Formalmente è stato un secondo turno di un mille, in sostanza un match che avremmo potuto e voluto vedere più avanti nel torneo. Abbiamo assistito, anche ultimamente, a finali dal livello tecnico e dall’entusiasmo mediatico sicuramente inferiori rispetto al match tra Nick Kyrgios e Daniil Medvedev; il primo, alla vigilia, vincitore degli ultimi 13 match sui 14 disputati (passando per Wimbledon, dettaglio non da poco), il secondo “soltanto” il numero 1 al mondo. Ne è venuto fuori, infatti, un match bello, intenso e dal risultato che ha dato ragione all’australiano, mai come adesso assolutamente “on fire”. Ne è consapevole Medvedev che nella conferenza stampa post match non nasconde il proprio stato d’animo:

“Credo di essere stato un po’ sfortunato ad affrontare subito Nick, finalista di Wimbledon e fresco vincitore a Washington. Continuando così chiuderà l’anno tra i primi 15/10 giocatori al mondo. Forse sarebbe stato meglio incontrarlo in una fase più avanzata del torneo, dopo aver rotto il ghiaccio qui. Se ci fossimo incontrati nei quarti avrei potuto vincere 6-4, 6-4 e lo stesso avrebbe potuto fare lui; il tema è un altro. Come a Los Cabos anche oggi sentivo che mi mancavano dei colpi. Mi ricordo la mia prima partita in Messico giocata con Rinky Hijikata, che credo sia numero 230 al mondo (217 n.d.r.); anche quella volta stessa sensazione, mi mancavano dei colpi ma quelli che avevo sono stati sufficienti per batterlo e andare avanti. Con Nick no. Ad esempio nel secondo set sul 15-40 e mio servizio (game terminato poi con il break a favore di Kyrgios) ho messo in rete un dritto stretto che in altre situazioni, magari anche più avanti nel torneo, avrei colpito più forte e più sicuro”.

“Nonostante questo – continua il numero uno al mondo – stavo comunque giocando piuttosto bene, il match è stato in equilibrio ma, come ho detto prima, sentivo che mancavano dei colpi. E’ un peccato. Devo prenderne atto”.  

Pragmatico e comunque consapevole di avere sulle spalle il grosso peso del campione in carica, Medvedev, oltra al titolo di Montreal e i suoi relativi punti, ormai andati, dovrà difendere anche, tra qualche settimana, il titolo di New York. Non una passeggiata. 

“In questo momento è dura – ammette Medvedev in totale sincerità – ho appena perso, non mi sento felice e nemmeno sicuro di me. I prossimi due-tre giorni non sanno semplici, sapendo che tutti stanno ancora giocando a Montreal, lottando per vincere un 1000. Ho avuto momenti difficili durante la mia carriera, questo non è il più difficile. Adesso devo preparare bene Cincinnati e poi gli US Open. Quando dico “bene” è perché questi tornei li voglio vincere. So che ci saranno tanti contendenti, molti giocatori che stanno giocando piuttosto bene: Nick, Stefanos, Carlos, forse torna Sascha, Rafa, Novak. Insomma un sacco di ottimi giocatori (non una parola sugli italiani, vabbè…n.d.r.). Quello che voglio fare è mostrare a tutti il mio miglior tennis, con tutti i suoi colpi e fare meglio di quanto ho fatto finora”.

I match con Kyrgios poi non sono mai match istituzionalmente perfetti: chi scende in campo con lui sa che prima o poi qualcosa succederà. A livello comportamentale, a livello tennistico è sempre lecito aspettarsi sorprese. Ma quanto poi incide tutto questo sui suoi avversari? La risposta ce la dà proprio il russo: “Questi colpi di solito interrompono il ritmo: un tweener, un servizio da sotto, un pallonetto sono tutti colpi che spezzano il ritmo. Quello che io faccio è pensare a me stesso e a come rispondere cercando appunto di far sì che il mio ritmo di gioco non venga interrotto. Oggi ha servito da sotto due volte: una volta ha sbagliato, un’altra ha fatto punto, ma sempre in situazioni di vantaggio. Prossima volta spero lo faccia sul 30-40”.

E adesso? Come detto Medvedev proverà a ricaricarsi: “Farò un giro a Montreal, non ho mai visto bene la città. Poi in realtà non ho ancora deciso. Cincinnati è in mezzo al nulla ma credo che comunque andare lì sia la situazione migliore per ambientarmi, allenarmi e tornare a giocare il mio tennis al 100%”. 

QUI IL TABELLONE AGGIORNATO DEL MASTERS 1000 DI MONTREAL


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TAGGED:ATP Montreal 2022daniil medvedev
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