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Reading: US Open, Berrettini e la falsa partenza: “Non mi sentivo bene mentalmente, il tennis c’era”
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US Open, Berrettini e la falsa partenza: “Non mi sentivo bene mentalmente, il tennis c’era”

Matteo fa chiarezza sul Covid: "Anche senza test avrei fatto bene a ritirarmi, mi ci sono volute tre settimane per rimettermi". Ora punta Ruud: "Abbiamo un gioco simile"

Last updated: 05/09/2022 11:33
By Paolo Di Lorito Published 05/09/2022
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8 Min Read

Seppur con qualche difficoltà, Matteo Berrettini approda ai quarti di finale per il secondo anno consecutivo, superando lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina in cinque set, 3-6 7-6(2) 6-3 4-6 6-2 (qui la cronaca). La partenza a rilento del giocatore romano, che a vedersi poteva meglio spiegarsi con qualche acciacco fisico, è stata invece puramente di tipo mentale, “non mi sentivo bene mentalmente all’inizio. Il mio tennis era lì, ma non ero molto preso dalla partita e sono stato in grado di cambiare questa cosa”.

IL MODERATORE: Cinque set, 3 ore e 45 minuti. Parlaci della tua prestazione.
MATTEO BERRETTINI: Sì, una partita davvero difficile. Ero sotto di un set e di un break, e penso che lui stesse giocando a un livello davvero buono. Io non mi sentivo male, era solo che stava giocando meglio di me. Continuavo a credere nel mio gioco, nei miei colpi. Sono riuscito a prendere il secondo set al tiebreak, penso che sia stata la chiave del match. Due set a zero sarebbe stato più difficile. Poi è stata una lotta, alti e bassi. Oggi molta umidità. Si sudava molto. Ma sono davvero felice, perché nel quinto set mi sentivo bene. L’energia era buona. Sfortunatamente penso che si sia infortunato un po’ e non è così che vorresti finire la tua partita. Ma ero già sopra di un break, quindi sentivo il cambiamento di slancio in mio favore.

D. Ora affronterai Ruud con cui hai giocato cinque partite. Quale sarà la chiave della partita contro di lui?
MATTEO BERRETTINI: Abbiamo un gioco simile. Ci piace giocare, ci piace correre intorno ai nostri dritti, dare molto effetto alla palla, essere aggressivo. Penso che la chiave sia come essere aggressivo più di lui (sorridendo). Cercherò di farlo correre e di non correre troppo. Sì, la chiave credo sia essere aggressivi, usare le mie armi, il mio servizio, ovviamente il mio diritto. Abbiamo giocato circa un mese fa. Ovviamente era su terra battuta, completamente diverso. Abbiamo sempre partite difficili. Ci conosciamo. Sono sicuro che sarà una grande partita.

D. Cosa porterai dalla partita di oggi alla prossima? Quali cose migliorerai?
MATTEO BERRETTINI: Prenderò molta roba. Penso che mentalmente sono stato davvero bravo, perché non mi sentivo bene mentalmente all’inizio. Il mio tennis era lì, ma non ero molto preso dalla partita e sono stato in grado di cambiare questa cosa. È importante che tu possa farlo durante la partita un po’ come imparare ed elaborare ciò che sta accadendo, e poi capirlo e migliorare. Quindi questa è una cosa, di sicuro. Fisicamente mi sono dimostrato ancora una volta che sono bravo al meglio dei cinque, e mi sentivo bene, ero pronto per la lotta in condizioni difficili. L’importante è giocare bene nei momenti importanti. È quello che ho fatto oggi. Ovviamente so di dover giocare ad un livello davvero alto contro Casper, ma mi sento pronto per questo.

D. Hai menzionato quanto fossero difficili le condizioni, l’umidità. C’era anche abbastanza sole là fuori.
MATTEO BERRETTINI: All’inizio no. All’inizio era più nuvoloso. Ecco perché era così umido. Poi quando è uscito il sole, penso che ci fosse meno umidità, ma ovviamente la temperatura è salita. Era un po’ come andare avanti e indietro con nuvole e cose del genere.

D. Ti capita mai di girare il cappello se esce il sole?
MATTEO BERRETTINI: No, non mi piace giocare con il cappello in faccia. Non mi dava fastidio, il sole. In realtà andava bene. Era più ovviamente l’umidità e, a volte, i miei pantaloncini erano fradici di sudore, quindi a volte era difficile muoversi. Mi sentivo indurito, più pesante.

D. Ti piace il sistema di chiamata su linea elettronica o ti manca il fattore umano?
MATTEO BERRETTINI: Sai, all’inizio ero tipo, ‘Oh, non so se mi piace’. Ma penso che ora sia giusto. Ora non ci può essere alcun malinteso o altro. Senti la macchina. Se è fuori, è fuori. In realtà sono stato a Torino l’anno scorso, l’unica partita che purtroppo ho giocato, avevo un set point, Sascha Zverev ha servito, e non ho chiamato il falco perché pensavo fosse buono, e poi il mio box mi diceva di chiamarlo ma io non capivo. In realtà era fuori il suo servizio. Capisci, in questo caso non sarebbe accaduto. Penso che sia meglio così. Ovviamente così si rovina un po’ la vita agli arbitri di linea, meno lavoro… ma penso che sia meglio per lo sport.

D. Ripensando alla stagione sull’erba quando ovviamente eri in ottima forma, e poi ti sei ammalato di COVID, hai dovuto ritirarti. Immagino sia stato un periodo davvero difficile per te. Mi chiedevo solo, all’epoca non credo ci fosse una regola rigida che ti imponeva di ritirarti, in quanto tale. Mi chiedo solo quanto ti sei sentito male? Hai sentito che era proprio la cosa giusta da fare? Detto questo, quanto sei motivato ora ad avere un’altra possibilità qui?

MATTEO BERRETTINI: Ero malato. Avevo davvero la febbre alta. Sentivo che tutte le mie ossa erano rotte (sorridendo). E sì, mi sono fatto il test, perché penso che fosse la cosa giusta da fare, perché avevo dei sintomi. Sono molto sensibile al COVID.  Avevo amici, fortunatamente non ho perso nessuno per COVID, e ringrazio Dio per questo, ma ho persone che hanno perso persone per COVID. Sono molto sensibile a questo e lo sapevo che facendo il test se sei positivo sei fuori. È stata davvero dura. Penso che anche se non mi fossi fatto il test, avrei fatto bene a ritirarmi perché mi ci sono volute tre settimane per rimettermi in forma e non so cosa sarebbe successo se avessi giocato, forse avrei potuto avere più strappi e roba del genere. Penso di aver fatto la cosa giusta. Ovviamente ora ho una motivazione in più. Sento che quest’anno è stato difficile, chirurgia, COVID. Ma eccomi di nuovo qui, in salute, e non vedo l’ora di giocare i miei quarti di finale.

PRECEDENTI BERRETTINI-RUUD 2-3
Luglio 2022, Gstaad, terra, finale, (1)Casper Ruud b. (2)Berrettini 4-6 7-6(4) 6-2
Maggio 2021, Madrid Masters, terra, SF, (8)Berrettini b. Casper Ruud 6-4 6-4
Settembre 2020, Roma Masters, terra, QF, Casper Ruud b. (4)Berrettini 4-6 6-3 7-6(5)
Agosto 2020, US Open, cemento, 3° turno, (6)Berrettini b. (30)Casper Ruud 6-4 6-4 6-2
Maggio 2019, Roland Garros, terra, 2° turno, Casper Ruud b. (29)Berrettini 6-4 7-5 6-3  


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