Al WTA 1000 di Miami 2023 la giornata dell’esordio delle teste di serie della parte alta del tabellone non ha riservato troppe sorprese, con il passaggio al terzo turno di 14 delle 15 (non 16 per il forfait di Swiatek) favorite scese in campo (a sorpresa, la sola Kasatkina ci ha lasciato la pelle). Evento più unico che raro nel panorama WTA, per quanto non siano mancate le fatiche e i rischi a buona parte delle giocatrici impegnate. Le big hanno convinto tutte o quasi, con una delle giocatrici più attese che ha debuttato in una maniera tutt’altro che convincente, rischiando anche un po’ troppo.
Trattasi di Elena Rybakina, che ha faticato ben più del previsto, forse anche scontando le fatiche dell’ultimo periodo, contro Anna Kalinskaya. 7-5 4-6 6-3 il punteggio a favore della campionessa di Indian Wells e n.7 del mondo, in un match pieno di colpi di scena e ribaltamenti. Nel primo set la russa è partita col botto, break e addirittura è arrivata a servire per il set; lì la qualità della kazaka però, sempre lineare e pronta ad aggredire in risposta, le è valsa il rientro e 4 game di fila per passare in vantaggio. Rybakina si è poi spinta anche avanti di un set e un break, apparendo ben pronta per andare sotto la doccia e pensare al terzo turno…salvo scontrarsi sulle badilate di Kalinskaya. E così, di voglia, la n.64 al mondo ha forzato il match al terzo set.
Lì, nonostante fino all’ultimo sia riuscita riprendere un break e rischiare, la n.10 del seeding ha chiuso, anche contando su un gioco non sempre spumeggiante di Kalinskaya, un esordio non proprio di livello assoluto o che le permetta di dormire sonni tranquilli, ma che quantomeno le ha fatto ben testare i campi e abituarsi alle condizioni. Troverà per il secondo torneo consecutivo Paula Badosa, un’altra che ha faticato non poco per arrivare al terzo turno, e che appare ben lontana dalla giocatrice che di questi tempi un anno fa si issò a n.2 del mondo. La kazaka partirà favorita sicuramente, ma mai sottovalutare la spagnola, che da un momento all’altro potrebbe essere capace di giocare un brutto tiro.
Da segnalare, inoltre, la psichedelica partita vinta da Beatriz Haddad Maia contro Tereza Martincova. 7-6(4) 0-6 6-0 il punteggio a favore della favorita n.13, che su una superficie un po’ più veloce come in Florida dovrebbe trovarsi a proprio agio. Nonostante ciò ha salvato solo il 50% delle palle break concesse, con percentuali sulla seconda sotto il minimo sufficiente, che ben spiegano dunque le difficoltà per spuntarla contro una giocatrice di medio livello, non certo imbattibile. Certo quel che conta è la vittoria, che ad Haddad Maia serviva dopo un periodo non indimenticabile: nel 2023 solo ad Abu Dhabi ha ottenuto un risultato di spicco, con la semifinale persa da Bencic, per il resto troppe sconfitte al primo turno. La brasiliana troverà Jelena Ostapenko, un’altra che può garantire una partita che avrà poco a che vedere con i binari della logica, per quanto abbia fornito un esordio di qualità.
Parlando di incostanza, è giusto citare la vittoria di una giocatrice che ben rappresenta invece la costanza, come Magda Linette. La polacca, tds n.20, ha passeggiato vincendo 6-3 6-4 contro Evgeniya Rodina, concedendo solo le briciole e mostrandosi ben solida, quasi a testimoniare come la semifinale in Australia non sia stata un caso. Affronterà ora la vincitrice di Giorgi, Victoria Azarenka, in un match in cui parte tutt’altro che battuta (contando che ha anche messo a segno il colpo del giorno della terza giornata di torneo, della serie: “ogni tanto mi diverto anch’io“).
