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Editoriali del DirettoreFlashWimbledon

Wimbledon: Ma Berrettini-Sonego finirà mai? Quanto si vogliono bene. Saranno 9 su 13 i k.o. azzurri al primo turno? Però Sinner viaggia spedito. Lo vedo in ottavi

Tsitsipas batte Thiem al SuperTiebreak del quinto set. Ma sarà vittoria di Pirro? Oggi ha Andy Murray. Ehi: gioca pure Zverev!

Last updated: 06/07/2023 11:03
By Ubaldo Scanagatta Published 06/07/2023
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16 Min Read
Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego - Wimbledon 2021 Credit: AELTC/David Gray

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Solo a Wimbledon può capitare che tre incontri di tennisti italiani impegnati nel primo turno non siano ancora finiti al giovedì. Almeno quei tre sono cominciati, anche se il Berrettini-Sonego si concluderà – mi auguro – al terzo giorno, perché finora si sono giocati due…giorni su tre, il primo lo ha vinto Sonego 7-6(5), il secondo Berrettini 6-3, 7-6(7), il terzo si vedrà perché ieri hanno chiuso sull’1 a 1 nel quarto set.

Sezioni
Cocciaretto unica azzurra a sorridereDelusione CamilaIl secondo tempo tra Berrettini e Sonego… in attesa dei supplementariFacile Sinner

Arnaldi è indietro due set a uno con Carballes Baena, dopo aver vinto il primo (6-7 e tiebreak a zero,6-3,6-4,3-2 con break per lo spagnolo), Cecchinato è avanti ma non troppo, 6-4,1-4 con Jarry).

Insomma non si può fare un bilancio azzurro esaustivo del primo turno, nel quale erano impegnati 13 italiani, 6 uomini e 7 donne, ma quattro uomini, Berrettini e Sonego, Arnaldi e Cecchinato, sono ancora in ballo. Se gli ultimi due perderanno come temo, gli sconfitti azzurri al primo turno saranno 9 su 13. Non un granché.

Ma ci sono tre partite di primo turno che non sono neppure ancora cominciate e ciò non depone a favore del management incaricato della programmazione degli incontri, sia pur con l’alibi della pioggia.

In mancanza dell’epilogo di quei tre incontri la situazione azzurra è la seguente: sei sconfitte e tre vittorie di primo turno, quando Sinner è già al terzo turno e può attendere con ragionevole fiducia il vincitore del match Vukic-Halys perché di avversari più addomesticabili al terzo turno oggettivamente è difficile trovarne.

Cocciaretto unica azzurra a sorridere

Per anni sono stato rintanato fin troppo in sala stampa. Quest’anno sto vedendo molti più match dal vivo. Ieri sono stato favorito dal fatto che, mentre aspettavo la seconda puntata della telenovela fratricida Berrettini-Sonego – di cui vi scrivo a fine articolo avendola seguita punto per punto – Cocciaretto con Osorio e Stefanini con Kontaveit giocassero su campi adiacenti, il 5 e il 6, per cui si potevano seguire contemporaneamente mentre Bronzetti con Cristian si esibivano proprio lì dietro, sul vicino 10, e Giorgi sarebbe scesa sullo stesso campo della Stefanini.

Cocciaretto ha sempre una bella grinta. Il primo set lo ha giocato a sprazzi, 3-0, poi 3 pari, quindi 6-3. Tre game per ciascuna, però meglio vincere due serie che una. La colombiana aveva un tifo ben più rumoroso di quello…timido che incoraggiava sul campo accanto la Kontaveit. La sua claque era tutta su due panchine da 5 posti, in una coach, genitore e fisio (necessario visto che saranno i problemi alla schiena e alla colonna vertebrale i motivo dell’annunciato ritiro della tennista estone che lo scorso anno era qui n.2 del seeding e oggi si ritrova a n.81 WTA), in un’altra dall’altra parte del campo cinque silenziosissimi tifosi. La Kontaveit gioca un bel tennis, spinge come una forsennata, di dritto come di rovescio, ma la Stefanini quadrumane (“Sono ormai la n.1 del mondo a giocare con le due mani sia dritto sia rovescio…il mio idolo era Marion Bartoli” ha detto la simpatica ragazza fiorentina che non era nata quando giocava Monica Seles) da fondocampo reggeva bene anche i palleggi più vigorosi e sostenuti. Con 20 cm di meno d’allungo anche sul dritto, doveva recuperare molto con le gambe. Deve migliorare al servizio, soprattutto la seconda, e non sarà facile perché le manca anche qualche centimetro d’altezza. Però ha margini di progresso e vale più del suo ranking, n.111. La vedremo presto fra le prime 100. Già il qualificarsi è stata una bella impresa.

Ho visto abbastanza poco della Bronzetti, ma penso fosse un po’ stanca, e anche forse appagata dalla finale raggiunta nello scorso weekend. Ritrovarsi fra le top-50 è già un bel premio e una pratica certezza di poter giocare anche l’US Open in tabellone. Prestigio e soldini che non guastano.

Chi sembra proprio una che ormai va in ufficio, sul campo, per timbrare il cartellino, è purtroppo Camila Giorgi. Modella elegantissima degli abitini disegnati dalla madre, Camila non ha fatto una piega neppure quando si è trovata sotto 5-0 in 20 minuti, e poi anche 40-0 per la neofrancese che per ringraziare dice ancora “Spassiba” e la nuova lingua la balbetta ancora. E’ stata naturalizzata a giugno, questo era il suo primo Slam da francese vera. A vederla giocare è venuta anche l’inseparabile partner di doppio Blinkova: ha un gran rovescio e una bell’azione di servizio. Oggi se dovesse diventare l’erede della Garcia. Il collega David Loriot de L’Equipe, discreto mancino tennista che arriva sempre alle fasi finali del torneo giornalisti di Montecarlo, non ha perso un punto. Varvara è ancora n.41. Ma è govane e salirà più su. Si allena dall’ex tennista francese  Lisnard a Cannes, lì c’è una buona scuola. Ci si aggrega anche Daniil Medvedev con il suo imperturbabile coach francese Cervara.

Delusione Camila

Camila però che delusione! Inguardabile. Non lei eh, il completino di pizzo era da luccicarsi gli occhi. Inguardabile il suo tennis del primo set. E anche la sua attitudine. Non aveva voglia di soffrire. Non una smorfia di disappunto, di rabbia per come andavano le cose, fin da quando ha esordito nel primo game con la bellezza di 5 doppi falli. Ma si può?

Nel secondo set è andata meglio, ma di fatto i soli punti belli che ha giocato sono stati quasi soltanto quelli in cui ha annullato i tre setpoint consecutivi del primo set e poi i 3 matchpoint sul 5-4 del secondo. Pur avendo avuto 3 pallebreak per il 5 pari nel secondo non ha mai dato l’impressione di voler lottare fino in fondo. Però, conoscendola un po’…penso anche che se avesse trasformato una di quelle 3 pallebreak, magari sarebbe tornata a giocare come sa quando avverte gli stimoli che forse le danno soltanto le top-ten. Quelle che lei ha battuto in 17 occasioni.

Non ho visto nemmeno una palla della prosecuzione del match di Sara Errani, sconfitta 6-3,6-1 dall’americana Brengle, n.114 del mondo ma più “erbivora” di Sara che “erbivora” non è mai stata, anche se in doppio con Roby Vinci ha vinto anche il torneo realizzando il career-Slam. Una grande soddisfazione da raccontare ai nipoti. Più tardi Jasmine Paolini avrebbe tenuto testa per due set e mezzo a Petra Kvitova, bicampionessa a Wimbledon e pur sempre n.9 del seeding. Di più non si poteva chiederle.

Il secondo tempo tra Berrettini e Sonego… in attesa dei supplementari

Eccomi finalmente sul campo 12 a vedere il prosieguo di Berrettini-Sonego. Avevo visto giusto su Berrettini. Non è ancora al massimo, Matteo. Ma non è più al minimo. Sia lui sia l’amico fraterno Lorenzo danno vita a una bella lotta, con un tennis scarno a volte perché i servizi sono migliori delle risposte, anche se fra i due servizi c’è una bella differenza. Mediamente un 25 km di più per The Hammer Berrettini. 132 miglia contro 117. E poi al momento buono, o cattivo a seconda dei punti di vista, Lorenzo commette un doppio fallo che gli costa il break dell’ottavo gioco del secondo set o che consente a Matteo di salire sul 5-3 del tiebreak del terzo.

Il tiebreak del terzo set, stavolta favorevole a Berrettini così come era stato a favore di Sonego il primo, si chiude però soltanto al sedicesimo punto, 9-7, dopo che Sonego aveva annullato con un ace il primo setpoint per Matteo sul 6-5 e dopo che Matteo gli aveva restituito la pariglia sul setpoint per Sonego sul 7-6 con un gran servizio seguito dal solito dritto.

Beh…solito fino a un certo punto. Matteo ne sbaglia ancora diversi quando esagera nel caricarli. Tutto sommato, anche se è certo è sempre il dritto il colpo con cui fa la maggior parte dei punti – insieme al servizio – è il rovescio, sia coperto sia tagliato, il colpo nel quale Matteo ha fatto i maggiori progressi. Lo gioca anche con discreto coraggio. E’ una bella notizia. Dovesse vincere può far strada anche se al secondo turno già l’ostacolo australiano, De Minaur, è un ostacolo davvero alto, per nulla facile da superare. Pochi si muovono con l’agilità di De Minaur.

E’ stato bello l’abbraccio fra i due amici dopo che Lorenzo è scivolato rovinosamente a terra, sull’1 pari, 15-0 del quarto set.. E’ accaduto non molto dopo che era scivolato per la seconda volta anche Matteo. “Ci si deve far male perché si interrompa questa partita?” – Matteo aveva aggredito così il supervisor spagnolo Sanchez già in precedenza, ma senza che questi prendesse alcuna decisione– Noi non cadiamo mai e siamo già caduti tre volte! Si scivola ed è pericoloso”.

La caduta di Lorenzo, che è rimasto seduto sull’erba a lungo e poi è parso dolorante a un fianco e all’anca, ha di fatto decretato la nuova sospensione del derby fratricida, perché Sanchez a quel punto non se l’è sentita di prendersi ulteriori responsabilità.

Matteo ha dimostrato più personalità anche nelle proteste. Ma è stato iperloquace durante tutta la partita. Se l’è presa con palle e rimbalzi “Queste tr…ie di palle!”. Ma non se l’è mai presa con l’amico di sempre. Anzi, è stato proprio bello l’abbraccio che i due si sono scambiati poco dopo che Lorenzo era scivolato rischiando di farsi davvero male.

I due amici di vecchia data non erano stati enfant-prodige precoci alla Sinner e alla Musetti. Da junior non erano i migliori neppure in Italia. Separati da 5 mesi, anche se Sonego è un anno di millesimo in più, avevano però capito di essere competitivi intorno ai 20 anni, quando avevano conquistato i primi punti ATP in un torneo in Turchia, ad Antalya.

Vedendoli giocare bene entrambi dispiace ancora di più che si siano dovuti affrontare al primo turno. Sarà romantico, forse patetico sottolinearlo, ma è  stato bello vederli fraternamente abbracciati. Anche i francesi hanno ricevuto in sorte avuto qualche derby, Moutet-Gasquet, Mayot-Bonzi, Muller-Rinderknech, ma nessuno di questi tennisti ha oggi le potenzialità d’un Berrettini o anche di un Sonego che rispetto a Matteo ha meno potenza e meno lucidità sui punti importanti. Però Lorenzo ha qualcosa da rimpiangere: avanti 4-3 è stato 0-30 sul servizio di Matteo e sul 15-30 ha sbagliato un dritto facile che se messo a segno avrebbe potuto far cambiare quel set.

Non ho purtroppo potuto seguire la maratona di 4 ore vinta da Tsitsipas su Thiem al supertiebreak 10 punti a 8 del quinto. Né ho visto arrivare Paola Badosa con i capelli ancora bagnati post vittoria su Riske ad incoraggiare il fidanzatino Stefanos sul campo 2, adiacente al 12 …quando si sentivano però tutte le urla dei tifosi, nonché l’intervista finale del greco vittorioso proprio mentre Berrettini e Sonego cercavano disperatamente la concentrazione nel tiebreak del terzo set:  Matteo aveva un nervo per capello: “Ma non si può far niente?” E l’arbitro stringendosi nelle spalle: “Che vuoi che faccia?”.

Facile Sinner

Ho seguito a distanza Sinner e visto che, annullate tre pallebreak a Schwartzman nel primo set, è andato in facile discesa nei due set successivi. Non credo possa fallire l’approdo agli ottavi: Halys o Vukic al terzo turno non mi sembrano in grado di impensierirlo. Se avesse perso anche Fritz, che invece ha rimontato Hanfmann, raggiungere il traguardo dei quarti sarebbe stato una formalità. Ho visto un Arnaldi un po’ sofferente nella parte finale del suo match con Carballes Baena, sospeso sul 2-1 nel quarto con break a favore per CB.

Nella giornata saltano altre teste di serie. Fra gli uomini nello stesso settore Coric 13  (Pella) e Bautista Agut 20 (Safiullin) entrambi in 5 set. Nella metà alta Griekspor n.28 (Fucsovics) e Korda 22 con Vesely, Segnalo il ritorno alla vittoria di Raonic su Novak. Novak l’austriaco, non Djokovic! Il grande favorito del torneo ha regolato in 3 set senza brillare ma anche senza soffrire l’australiano Thompson.

Fra le donne “saltano” Sakkari n.8 (Kostiuk), Pliskova n18 (Stevanovic). Oggi Andy Murray potrebbe approfittare della stanchezza di Tsitsipas…Per i Brits sarebbe festa nazionale. Tsitsipas vinse in 5 set all’US Open del 2021, ma lo scorso anno a Stoccarda sull’erba vinse Andy che è come il vino:è migliore con gli anni e a Wimbledon avrà tutto il centre court dalla sua parte.

La notizia del giorno, però, è che Zverev giocherà finalmente il primo 15 del suo torneo questo giovedì. Contro l’olandese Brouwer. Ma io seguirò piuttosto Musetti contro Munar prima del terzo atto di Berrettini-Sonego. Spero solo che non piova anche oggi. E non solo perché arrivo all’All England Club in Vespa. 


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