WTA FINALS – Serena Williams non ha alcuna pietà di Simona Halep e lascia tre game alla tennista che l’aveva salvata dall’eliminazione nel Round Robin. Si gioca fino al 4-3 del primo set, poi c’è spazio solo per la numero 1 del mondo che chiude con un 6-3 6-0 che vendica appieno e quasi ribalta la cocente sconfitta di qualche giorno fa per 6-2 6-0
E’ come nei film: mai lasciare in vita il tuo avversario perché sai che poi tornerà.
Simona Halep con grande sportività aveva graziato Serena Williams dopo averle anche impartito una sonora lezione mercoledì nel secondo match di Round Robin delle WTA Finals di Singapore
Si sono ritrovate di fronte nella finale e Serena aveva progetti di vendetta: non le sono serviti neppure 70 minuti per demolire la rumena e conquistare il suo quinto Masters. Un 6-3 6-0 perentorio anche se il match è stato equilibrato fino all’ottavo gioco del primo set. Quasi ribaltato dunque il 6-2 6-0 con cui la Halep aveva vinto mercoledì nel match del girone.
La N.4 del mondo era partita ancora forte conquistando 2 palle break nel gioco d’apertura e poi prendendo un break di vantaggio sul 2-1 e servizio per poi salire 40-15 nel quarto game. Non è riuscita a tenere la battuta subendo il primo di 7 break consecutivi. Solo una volta infatti la Halep ha tenuto il servizio nel match nel secondo gioco dell’incontro.
La Williams sale 4-2 e poi pasticcia nel settimo game restituendo il break di vantaggio. Sarà l’ultimo game vinto dalla sua avversaria. Una volta che Serena ha chiuso il primo set, i colpi ormai erano liberi quanto la sua mente. La risposta al servizio era diventata ormai un’arma nucleare con la Halep ormai in totale confusione e quasi sotto shock.
La ferocia con cui Serena si avventava su ogni palla ha fatto paura anche agli spettatori oltre che alla malcapitata Simona. Emblematico sul 4-0 del secondo un Challenge superfluo chiamato nel primo punto dall’americana, che sembrava determinata a non lasciare neanche un 15.
La chiusura dopo un’ora e 9 minuti, ha aperto ovviamente il dibattito che riguarda il fair play poco furbo della Halep: se avesse lasciato il match con Ana Ivanovic di Venerdì avrebbe eliminato Serena, evitando quindi di ritrovarsi di fronte la “belva feroce” vista in questa finale.
Va detto che comunque Serena, poteva essere eliminata anche ieri da Caroline Wozniacki che è stata a un passo dal successo, però certo quanto accaduto oggi apre l’interrogativo più pericoloso: “è logico rispettare il gioco se poi il gioco stesso dà tutta la gloria a chi hai graziato con la tua lealtà?
Machiavelli non avrebbe avuto dubbi sulla risposta, per tutti gli altri è sempre una scelta quasi impossibile.
Serena Williams ringrazia e raggiunge Steffi Graff al secondo posto per Masters vinti, davanti a lei solo l’immortale Martina Navratilova con 8.
Simona Halep resta invece solo col rammarico di aver fatto la scelta nobile ma non quella vincente.
