Da Feliciano Lopez a John Isner passando per Kontaveit e Anisimova: ecco i tennisti ritirati nel 2023

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Da Feliciano Lopez a John Isner passando per Kontaveit e Anisimova: ecco i tennisti ritirati nel 2023

Kontaveit e Anisimova per problemi fisici, Lopez, Isner e gli altri addii del 2023

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Feliciano Lopez- ATP Maiorca 2023 (Photo by Cristian Trujillo/Quality Sport Images)
 

C’è un momento nella vita in cui bisogna guardare in faccia la realtà e voltare verso il futuro. Racchette appese, borsoni depositati in soffitta perchè tutte le cose belle hanno una fine. Anche questo 2023 ha chiuso la carriera agonistica di un folto gruppo di singolaristi e doppisti. Attenzione: dietro i grandi ritiri dovuti a dati anagrafici, vi sono anche drammi personali che impongono delle scelte senza ritorno.

E’ il caso, ad esempio, di Anett Kontaveit che, all’età di 27 anni, dopo Wimbledon annunciò il suo ritiro dal tennis professionistico per problemi fisici. L’annuncio arrivò direttamente su instagram: “Sono qui per dirvi che terminerò la mia carriera come atleta professionista“Dopo diverse visite mediche e consultazioni con il mio staff medico mi è stato comunicato che ho una degenerazione del disco lombare della schiena. […] È dunque impossibile per me continuare ai massimi livelli in un campo così competitivo” – ha poi proseguito Kontaveit, annunciando di essere “pronta per nuove sfide dopo il mio ultimo sforzo come tennista professionista: divertirmi e competere al meglio delle mie possibilità a Wimbledon.

Addio o arrivederci lo scopriremo nei prossimi mesi, ma l’altro annuncio choc arrivato nel 2023 è stato quello dato da Amanda Anisimova costretta a prendersi una pausa dal tennis: “La mia priorità è il benessere mentale”, ha dichiarato l’atleta statunitense. “Sto lottando per la mia salute mentale e il mio esaurimento nervoso dall’estate del 2022 – scrive la statunitense su Instagram. “È diventato insopportabile per me partecipare ai tornei di tennis. A questo punto la mia priorità è il mio benessere mentale e ho deciso di prendermi una pausa per un po’ di tempo. Ho lavorato duramente per cercare di farcela a superare questo momento. Mi mancherà la competizione e apprezzo il vostro supporto”. A 21 anni quindi, la WTA perde momentaneamente una delle sue rappresentanti più combattive e carismatiche. Amanda ha vinto due tornei 250, a Bogotà nel 2019 e a Melbourne la scorsa stagione, mentre in classifica attualmente è numero 46 mentre vanta in passato un best ranking alla posizione numero 21.

La carriera di John Isner, invece, è finita con un tie-break, e questa non è esattamente una sorpresa. Ha detto basta al tennis con grande commozione perdendo da Mmoh nel corso degli ultimi Us Open. Se ne va con due record, quello degli ace, ben 14.470 in carriera, e la storia del match più lungo di Wimbledon: 11 ore e e 5 minuti, con un clamoroso 70-68 al quinto set con Mahut. 16 i tornei da lui vinti in carriera con il n. 8 della classifica come suo best ranking raggiunto nel 2018. Mai una finale Slam per lui: “In campo penso di essere sempre stato un grande agonista. Certo, non ho vinto tutte le partite che ho giocato. Anzi, ho perso tanti match lottati, a volte mi è venuto il “braccino”, ho sprecato occasioni, sono cose che succedono”.

Ha salutato la compagnia anche Feliciano Lopez con la classe 1981 che ha salutato un suo degno rappresentante. Terra, erba, duro all’aperto e indoor per sette titoli ATP, l’ultimo dei quali nel 2019 al Queen’s, un best ranking come dodicesimo giocatore del mondo nel 2015, diciannove anni di fila in top 100 e quel record di presenze consecutive in singolare nei tornei del Grande Slam – 79, dal Roland Garros 2002 sino all’Australian Open 2022 – che è prova di grande attenzione e cura per il proprio corpo.

L’ultima passerella l’hanno avuta e con grande merito a Torino nel corso delle recenti Nitto ATP Finals. Il presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi ha accolto, in quell’occasione, Pablo Andujar, Thomaz Bellucci, Jeremy Chardy, Peter Gojowczyk, Treat Huey, Malek Jaziri e Oliver Marach con un discorso in players lounge nel prestigioso evento di fine stagione. I sette giocatori hanno anche partecipato a una cerimonia in campo al Pala Alpitour.

E’ speciale – ha detto Chardy, che ha raggiunto al massimo la posizione numero 25 nei Pepperstone ATP Rankings – Lavori duro per tutta la vita. Quando sei giovane, sogni di diventare un tennista, poi da quando inizi a giocare nell’ATP Tour il tempo comincia a volare. E’ stato tutto molto veloce, con molto lavoro e tanti bei ricordi in campo e fuori degli altri giocatori e delle persone nell’ATP. Mi sono goduto il viaggio e non ho rimpianti. Ho finito di giocare e ho già iniziato ad allenare per cui sono ancora nel Tour. Questo vuol dire che amo davvero il tennis!“.

Ho concluso la mia carriera l’anno scorso ma ho giocato la mia ultima partita a Rio, nel mio Paese – ha aggiunto un altro ex Top 25, il brasiliano Thomaz Bellucci – e sono molto felice di quello che ho ottenuto in carriera, e ne vado molto fiero“.

Del gruppo di giocatori a Torino ha fatto parte anche Peter Gojowczyk, il giocatore ritirato più di recente. Il tedesco ha disputato la sua ultima partita da professionista a Metz, appena due settimane fa: “Ho bei ricordi nel circuito, pensavo a quando ritirarmi. Avevo la possibilità di venire qui a Torino… sono felice della mia carriera, questa celebrazione è straordinaria“.

Ti torna in mente tutta la tua carriera. E’ il culmine di molti anni di lavoro e dedizione, il Tour è come una famiglia – ha detto Jaziri, arrivato al massimo alla posizione numero 42, la più alta per un tennista tunisino nei Pepperstone ATP Rankings – Si chiude la mia carriera come giocatore, spero di avere successo anche nella vita dopo il tennis. Questo sport mi ha dato tante opportunità, sono onorato di far parte della famiglia dell’ATP”.

Oliver Marach e Treat Huey sono stati protagonisti per anni dei tornei di doppio, con il primo dei due che ha giocato sei volte le Nitto ATP Finals e questo ha reso la cerimonia particolarmente emozionante per l’austriaco.

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