Nel corso della settimana dal 10 al 16 giugno (Stoccarda, ‘s-Hertogenbosch) è ufficialmente iniziata la stagione sull’erba, che terminerà per i top player il giorno della finale di Wimbledon, domenica 14 luglio: cinque settimane che rappresentano il giro di boa della stagione e che metteranno in palio punti decisivi e pesanti per il ranking mondiale. Da qualche anno il calendario del circuito ATP prevede una settimana in più dedicata alla superficie più nobile ma i top 10 difficilmente disputano più di un torneo di preparazione in vista dei Championships: andiamo quindi ad analizzare la situazione dei principali attori della classifica mondiale, cercando di approfondire il margine di errore di ciascuno di loro, considerando i punti ottenuti sull’erba nel corso del 2023.
Jannik Sinner, nuovo numero uno del mondo, deve cercare di difendere 855 punti, frutto più che altro della semifinale di Wimbledon (poi persa con Novak Djokovic): Jannik nel 2023 venne subito eliminato al Roland Garros e ne approfittò per giocare due tornei prima di Wimbledon, ‘s-Hertogenbosch e Halle, e in entrambi i casi si fermò ai quarti di finale. Quest’anno, dopo i festeggiamenti di Sesto Pusteria, disputerà solamente Halle (17-23 giugno), per poi volare direttamente a Londra. Alcaraz invece difende 2500 punti e il percorso netto della scorsa stagione, quando vinse Queen’s e Wimbledon: nel corso delle prossime settimane cercherà di confermare i due trofei londinesi ma non potrà tornare subito numero 1 del mondo.
Djokovic, dopo l’operazione al ginocchio, al momento è ancora in forte dubbio per Wimbledon (finale, 1200 punti), mentre Zverev rispetto ai suoi principali concorrenti difende le briciole: il recente finalista del Roland Garros conquistò appena 225 punti sull’erba nel corso del 2023 (semifinale ad Halle, terzo turno a Wimbledon) e adesso ha l’opportunità di guadagnare ancora terreno in classifica. Medvedev, attualmente numero 5, difende 810 punti (semifinale a Wimbledon, quarti ad Halle) mentre il suo connazionale Rublev 650 (quarti a Wimbledon, finale ad Halle).
Ruud si presenta sui prati senza pressioni (45 punti) e senza aspettative, Hurkacz invece punta al grande risultato a Wimbledon e difende 260 punti (nemmeno così tanti per uno specialista), de Minaur dopo un grande Roland Garros torna su una superficie amica con una cambiale di 300 punti e infine Dimitrov ne difende 245.
Nel corso di questa prima settimana l’unico top 10 a tuffarsi subito sui prati sarà de Minaur (a Stoccarda, per la precisione, dove peraltro ha dato forfait all’ultimo momento Sasha Zverev) mentre la prossima ci sarà- con il Queen’s e con Halle– il ritorno in campo dei nomi più prestigiosi: a Londra vedremo Alcaraz e Dimitrov (oltre al solito de Minaur) mentre in Germania Sinner, Zverev, Medvedev, Rublev, Hurkacz e Tsitsipas. La sensazione è che ci stiamo avvicinando al torneo di Wimbledon più aperto e interessante degli ultimi anni: una superficie come l’erba che già di suo fa l’occhiolino alle sorprese, il possibile (probabile?) forfait di Djokovic, le fatiche di uno spicchio massacrante di stagione sul rosso e, oltretutto, la dolce minaccia delle Olimpiadi alle porte (27 luglio- 4 agosto, il torneo olimpico comincerà appena un paio di settimane dopo la fine di Wimbledon e si disputerà al Roland Garros), lasciano lo spazio aperto ai punti di domanda e ad un trofeo senza un vero e proprio padrone annunciato.
