La crescita del tennis italiano ci ha abituato troppo bene e forse ci aspettiamo che ogni settimana qualche rappresentante del Bel Paese possa arrivare fino in fondo nei tornei in programma. La verità, però, è che ogni incontro fa storia a sé e quindi, anche in un periodo di particolare boom di risultati importanti, è assolutamente preventivabile che ci siano contro-prestazioni. Lo sa benissimo Matteo Berrettini, che dopo aver battuto Novak Djokovic si è arreso a Jack Draper in 4-6 6-4 6-3 ai quarti di finale del Qatar ExxonMobil Open 2025 di Doha. E ne ha parlato lui stesso in conferenza stampa dopo la partita, come riportato da La Gazzetta dello Sport e Tennis Italiano.
“Sono deluso, certo, ma anche consapevole che il livello è tornato. Mi spiace che Valentino Rossi non possa tornare per la semifinale: ci siamo sentiti in questi giorni e mi ha fatto davvero piacere che sia venuto a sostenermi. Con Draper la partita è girata in quel game (il decimo del secondo set, n.d.r.). Peccato perché fino a lì mi sentivo leggermente superiore, ma devo ripartire ed essere soddisfatto di aver giocato tre partite di fila di grande livello. Non mi succedeva da tempo“.
“Anche il rovescio andava bene, ho perso poco campo e questo era importante. Ma è stato bravo lui a restare attaccato e concedermi poco. Ho avuto le mie chance, quello che rimpiango è che sul 4-4 ho sbagliato due o tre dritti che non c’entravano tanto con il palleggio. Però Jack ha risposto tanto. Poi do sempre per scontato di tornare e giocare subito a questo livello, ma non lo è, soprattutto per tre partite di fila, un pelino di stanchezza l’ho sentita. Ho battuto due giocatori fortissimi, quindi è stata un’ottima settimana”.
I numeri della crescita di Berrettini
Quello lanciato dallo stesso Matteo Berrettini è senza dubbio un tema molto interessante. Era da tempo che non giocava tre partite consecutive di alto livello, ma soprattutto è da parecchio che non vince tre incontri di seguito sul cemento outdoor. Più precisamente dobbiamo tornare indietro alla United Cup 2023, quando batté Thiago Monteiro, Casper Ruud ed Hubert Hurkacz (in quel torneo era arrivata anche l’ultima vittoria contro un top 10 su cemento all’aperto prima di quella contro Djokovic di inizio settimana). Dati che rendono ancor più evidente un aspetto: The Hammer in questo momento ha nel cemento la superficie più ostica per lui, al di là delle due semifinali Slam raggiunte in passato in Australia e a Flushing Meadows.
Allo stesso tempo, però, avrà nelle prossime settimane una grande chance di entrare ai Masters 1000 da testa di serie. Dopo il torneo di Dubai andrà ad Indian Wells e a Miami e soprattutto, da lunedì, rientrerà sicuramente in top 30 dopo quasi due anni. L’ultima volta che aveva raggiunto una classifica così alta (n° 21 per la precisione) era il 12 giugno 2023. Insomma, una crescita continua e costante che lo sta portando a ritornare piano piano ai suoi livelli. Basti pensare che un anno fa, di questi tempi, era n° 129 per capire quali miglioramenti abbia avuto negli ultimi 12 mesi sotto tutti i punti di vista.
