Avete presente quando la sera, prima di addormentarvi, nel vostro momento di maggior fragilità, cominciate a vagare con la mente, a esplorare scenari d’una vita parallela, o forse di quella che desiderate, o, ancora, magari, di quella che vorreste vivere. Ecco, chissà quante volte Jannik Sinner e Lorenzo Musetti avranno dato vita a incredibili match sul tetto sopra il loro letto, immaginando ogni colpo, ogni servizio, ogni urlo di gioia, ogni grido di dolore. Chissà, se fra quelle tante immagini, ce ne sarà stata qualcuna condivisa: un trofeo da spartirsi, una lotta al vertice da contendersi, un punto da vincere a ogni costo. Magari la sera prima di quel match, nel 2019, che li vide avversari per la prima volta (un match che abbiamo rivissuto su Ubitennis già quattro anni fa, alla vigilia del loro primo incrocio a livello ATP), a giocarsi un match di pre-qualificazione per gli Internazionali BNL d’Italia.
Il match
Già issati a grandi promesse del tennis italiano, e non solo, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti arrivano a Roma rispettivamente da numero 262 e 453 del mondo. Il carrarino, che del tennis ha sempre fatto arte, era da poco diventato campione all’Australian Open Junior, dominando il circuito under 18. Sinner, neanche 18enne, aveva messo da parte fin da subito il tennis “d’età“, provando a scontrarsi fin dai primi momenti con avversari ben più attrezzati di lui. Due scelte di sport, e di vita, ben diverse: due tennis completamente opposti. A unirli, era la capacità di sognare in grande.
Il match fu una battaglia d’altri tempi: un Sinner lento in avvio fatica ad arginare il tennis di gran talento dell’avversario, capace di sciogliere il braccio nell’immediato. Caparbio, come da carta d’identità, l’altoatesino trova la via del controbreak, e il parziale comincia a giocarsi punto su punto. Ogni quindici sembra poter indirizzare il set, destinato al più giusto dei tiebreak. Nonostante un miglior avvio di Jannik, è Lorenzo a imporsi nel momento di maggior tensione, dimostrandosi lucido come spesso non è stato fra i grandi.
Nel secondo set è Sinner il primo a trovare la via del break, ma, come in avvio di partita, il vantaggio dura poco: parità ristabilita.
Sotto cinque giochi a quattro, l’attuale n. 1 del mondo annulla un matchpoint con la più classica delle prime vincenti, destabilizzando Lorenzo e guadagnando l’occasione di servire per il parziale. Malamente condizionato dalla tensione, però, spreca tutto con un doppio fallo che decreta un nuovo tiebreak. Ribaltamenti continui, alla fine, premiano il più solido dei due: sarò terzo set.
Come nel corso dell’intero match, anche il parziale decisivo fatica a trovare un chiaro comandante: break, controbreak e occasioni mancate. Al quarto matchpoint, però, è Jannik Sinner a trionfare, in una partita che, per il momento, racconta alla perfezione il futuro dei due: egualmente brillanti, con qualità opposte, ma una diversa lucidità nella fatica. Nella finale delle prequalificazioni Sinner si fermerà contro il classe 1993 Andrea Basso, mai oltre la trecentesima posizione mondiale e oggi ritiratosi, ma otterrà comunque una wild card per il main draw poche ore più tardi complice l’ingresso in tabellone di Andreas Seppi.
Da ieri a oggi
Un viaggio incredibile, di tennis e sport, ancora soltanto alle prime scene.
Oggi, sei anni dopo, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti sono ai lati opposti degli Internazionali BNL d’Italia: uno è il numero 1 del mondo, incontrastato, dominatore, freddo, solido. L’altro è appena entrato fra i migliori 10 del circuito, di forza, con un tennis scolpito nel marmo, una racchetta che è pennello, instancabile, mai identico. Come detto, due tennis dalla filosofia completamente opposta. Due volte avversari nel circuito maggiore: ad Anversa, nel 2021, e a Montecarlo, 2 anni fa. Sempre in due set, sempre Jannik ad avere, nettamente, la meglio.
Opposti tennisticamente, opposto il modo in cui arrivano al torneo di casa: Sinner, assente dall’agonismo da oltre tre mesi, è a Roma per mettere partite sulle game, quante più possibili. L’obiettivo? Superare il primo turno, per sua stessa ammissione. Ma è Roma, i sogni corrono fra le statue del Pietrangeli, il tifo può spingere oltre ogni nostra migliore aspettativa.
Musetti, è nel miglior momento della sua vita: finale a Montecarlo, semifinale a Madrid, e ingresso nella tanto attesa e desiderata top 10. L’obiettivo non può non esser il più complicato di tutti, quello per cui lottano tutti. Non diciamolo a voce troppo alta, ma Lorenzo Musetti è a Roma per arrivare fino in fondo, per giocarsela con chiunque.