Da Roma, il nostro inviato
Lorenzo Musetti è in semifinale agli Internazionali BNL d’Italia, primo italiano da Sonego nel 2021. Una grande impresa confezionata battendo Alexander Zverev in un match scoppiettante e spettacolare. Che gli regala una super sfida contro Carlos Alcaraz, dove assolutamente non parte battuto. Come sottolinea nella conferenza post match, di seguito le sue parole.
Riguardo la partita e la bella vittoria ottenuta, e ciò che si prova a vincere così: “Se dovessi descrivere la sensazione era quasi di liberazione, è stato un match molto fisico, tanti scambi, le condizioni erano molto lente. Era la prima volta in serale, con condizioni diverse rispetto ai match precedenti che ho giocato. Sicuramente aver salvato quei quattro set point ha destabilizzato Zverev, io sono stato bravo ad essere solido, sfruttare i suoi errori ed entrare nella lotta nel secondo set e fare il break“.
La palla corta ha dato una grande mano all’azzurro, che ha anche variato il piano tattico per arrivare al meglio a fine match. E l’allegria è trasparsa parlando anche del Papa: “All’inizio facevo molta fatica a mettere a fuoco, a sgranare gli occhi, mi sentivo un po’ in ritardo con la palla. Era la prima volta che giocavo di sera sul Centrale, quindi c’è stato un momento di adattamento. Poi sicuramente il game della svolta è stato quello del 6-5, quando ho annullato quattro set point. Poi mi ha fatto giocare meglio, più in fiducia. Le smorzate oggi hanno funzionato bene. Avevamo previsto delle smorzate, non così tante, ma visto che pagavano molto e riuscivano bene ho deciso di esagerare. Sicuramente mi piacerebbe vedere il Papa, ho una nomea per la quale non sono esattamente un praticante (ride), ma sono migliorato. Non è facile per me non esternare, che sia bestemmia o no. Noi toscani ce l’abbiamo, però perché no. Ho assistito alla fumata, poi avevo letto che è un sostenitore e amante del tennis, mi è piaciuto il video in cui scherzava con Jannik. Ci sarà l’occasione“.
E già il prossimo incontro sarà un ulteriore test per confermare questo livello: “Con Alcaraz sarà una partita a viso aperto. Mi è dispiaciuto di aver concluso in quella maniera la finale a Montecarlo, mi sarebbe piaciuto giocarla fino alla fine in maniera competitiva. Venerdì sarà una partita difficile, che mi metterà alla prova. Mi sto gasando ogni volta che scendo in campo, specialmente con questo magnifico pubblico. Sembra di stare dentro un’arena. Cercherò di spingere ancora più il tifo a fare il suo dovere, di enfatizzare questa bella parte italiana“.
I miglioramenti ci sono stati chiaramente soprattutto dal punto di vista mentale, ma in autonomia: “Non ho lavorato con un mental coach, è stata farina del mio sacco, sono migliorato nel lavoro quotidiano. Montecarlo mi ha aiutato come fiducia e consapevolezza dei miei mezzi, di cosa posso fare. Però già da un po’ mi sentivo meglio, anche senza risultati avevo perso contro giocatori importanti, mai da gente molto indietro in classifica. Mi sentivo più vicino al mio ranking, sicuramente c’è stato un salto di qualità. Ma nel quotidiano e nell’affrontare una routine giornaliera“.
Ma qual è il vero salto di qualità? Oltre ovviamente alle tre semifinali di fila nei 1000 su terra rossa: “Faccio un esempio pratico per rendermi conto anche io di quello che sta facendo nell’ultimo mese. Sono il primo italiano a raggiungere semi in tutti i 1000 su terra consecutivamente, gli altri sono tutti nomi pazzeschi. Aver raggiunto un equilibrio e una costanza mai visti è definitivamente il salto di qualità. C’è tanto da migliorare e tanta ambizione per crescere sia in campo che fuori. Contro Carlos sarà un test per riconfermare“.
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