La seconda giornata dei nomi più prestigiosi del Roland Garros maschile si è aperta, sul campo intitolato a Simonne Mathieu, con la vittoria del due volte finalista del torneo Casper Ruud: il recente campione di Madrid si è imposto nettamente sul veterano spagnolo Albert Ramos-Vinolas (37 anni, numero 251 della classifica ATP e all’ultimo Roland Garros della carriera) con il punteggio di 6-3 6-4 6-2 in 2 ore e 6 minuti di gioco. Ruud – testa di serie numero 7 – ha controllato il gioco e il punteggio senza troppi problemi, perdendo solamente una volta il servizio nel corso di tutta la mattinata e difendendo i propri turni di battuta grazie a percentuali praticamente perfette: per lui il 71% di prime in campo da cui ha ricavato 7 ace e il 75% di punti. Casper al secondo turno affronterà il portoghese Nuno Borges (28 anni, numero 41 del ranking mondiale).
Nel frattempo, sul campo numero 6, un altro ex finalista – Stefanos Tsitsipas – superava un primo turno scomodo, eliminando Tomas Martin Etcheverry (25 anni, numero 53 della classifica ATP) con il punteggio di 7-5 6-3 6-4 in 2 ore e 34 minuti di gioco: il greco, nel pieno di una crisi infinita e sprofondato al numero 20 del ranking mondiale, dopo un avvio di match contrassegnato dal vento e dall’ansia, è riuscito a strappare il primo set per 7-5 e si è tranquillizzato, gestendo senza problemi il resto dell’incontro. Stefanos – che al Roland Garros nel corso degli ultimi anni ha raggiunto una finale, una semifinale e due quarti di finale – ha disputato un match impeccabile al servizio (12 ace, un solo break subìto e 41 punti su 53 vinti con la prima palla in campo), muovendo di conseguenza con facilità sia la palla che l’avversario, reduce dalla delusione della semifinale di Amburgo con Flavio Cobolli. Nel secondo e nel terzo set Tsitsipas, che al prossimo turno se la vedrà con Matteo Gigante, è subito volato in vantaggio nel punteggio, controllando con freddezza il break di vantaggio.
Torniamo sul “Simonne Mathieu” dove si è consumato il primo grande colpo di scena – ma forse fino ad un certo punto – del torneo: Taylor Fritz, testa di serie numero 4, è stato battuto da Daniel Altmaier con il punteggio di 7-5 3-6 6-3 6-1 dopo 2 ore e 41 di gioco. L’americano, visibilmente in difficoltà dal punto di vista fisico, è inciampato nelle trappole – tipiche della terra battute – di un avversario che da queste parti riesce sempre ad esprimere il proprio miglior tennis. Ricordiamo infatti che Altmaier nel 2020 raggiunse gli ottavi di finale del Roland Garros partendo addirittura dalle qualificazioni ed eliminando al terzo turno Matteo Berrettini mentre due anni fa arrivò al terzo turno dopo aver annullato due match point a Jannik Sinner sul Suzanne Lenglen in una battaglia infinita: il tedesco ha disputato una partita coraggiosa e solida al tempo stesso, strappandola definitivamente dopo aver ceduto il secondo set e chiudendola con un parziale di 12 game a 2, alternando traiettorie alte e cariche ad accelerazioni improvvise, che hanno lasciato di stucco un Fritz – lo ripetiamo – lontanissimo dalla migliore condizione e reduce da un avvio di 2025 al di sotto delle aspettative.
Daniel (26 anni, numero 66 del ranking ATP) ha messo a segno 46 colpi vincenti mentre il californiano non è mai riuscito a trovare le distanze giuste negli spostamenti laterali, aggrappandosi solamente al servizio (14 ace ma un misero 48% di punti vinti con la seconda). La sconfitta di Fritz apre una piccola autostrada senza padrone in uno spicchio che, ce lo auguriamo, disegnerà il nome dell’avversario di Musetti ne quarti di finale: la teste di serie di quella zona che sono sopravvissute all’esordio sono Tiafoe e Korda, non esattamente due specialisti del rosso. Altmaier, intanto, al secondo turno se la vedrà con il ceco Kopriva.
Chiudiamo infine con le maratone del giorno (Tabilo ha battuto Cazaux, Kecmanovic ha rimontato Baez e Gaston – che al secondo turno dovrebbe incrociare Djokovic – ha vinto in volata il derby con Blanchet) e con la malinconica sconfitta di Stan Wawrinka, eliminato in tre set dal britannico Fearnley.