[1] J. Sinner b. A. Bublik 6-1 7-5 6-0
Sesta semifinale Slam, come Thiem e Tsitsipas, per Jannik Sinner. Ma soprattutto è la sesta negli ultimi 8, mancano all’appello solo US Open 2023 e Wimbledon 2024. Un ruolino di marcia clamoroso per il n.1 al mondo, che ha battuto in un quarto di finale mai in discussione Alexander Bublik. Salvo alcuni momenti del secondo set, in cui il kazako sembrava aver voglia di giocare davvero, non c’è mai stata un’ombra di dubbio sull’esito finale. Anche grazie ai troppi errori di Sascha.
Che si consolerà tornando in top 50, mentre Sinner ottiene la 19esima vittoria di fila a livello Slam. Si tratta dell’ottava striscia più lunga di sempre, che dura dallo scorso US Open. Venerdì, in quella che sarà con ogni probabilità la semifinale della sessione serale, affronterà Alexander Zverev o Novak Djokovic. Contro il tedesco è sotto 4-3, avendo però vinto le ultime due, compresa la dolorosa finale australiana. Contro Nole è invece 4-4, ma le sue vittorie sono arrivate nelle ultime 5 partite, ultima a Shanghai in ottobre. Ma con queste premesse sarà per ambo gli eventuali avversari una bollente gatta da pelare. Zero set persi nel torneo, e ai quarti due palle break concesse…entrambe salvate. E ora è ufficiale: due italiani in semifinale al Roland Garros. Per la seconda volta nella storia degli Slam, 65 anni dopo Pietrangeli e Sirola nel 1960 a Parigi.
Primo set: Bublik si sveglia tardi, Sinner passa subito
Dopo 16 minuti, con gli spalti che vanno pian piano riempiendosi al seguito della sbornia Boisson, c’è bisogno che qualcuno vada a chiamare Bublik negli spogliatoi. Il kazako subisce due break, nel primo e nel quarto game. In ambo i casi Sinner è bravo a mettere pressione in risposta e cercare l’anticipo, così da togliere il tempo a un avversario che non si muove proprio in maniera fluida. Un dritto, poi un rovescio vincente, certificano il 4-0. Nel sesto game il kazako salva anche un set point, prima di esultare, con un pizzico non eccessivo di ironia, per smuovere il punteggio. Nel gioco successivo Bublik addirittura arriva, senza avere neanche la concreta possibilità di giocarle, a due palle break. Sinner non mostra alcun segno di preoccupazione, con serenità serve bene, si apre il campo e chiude da fondo. Una seconda neanche troppo potente, ma ben piazzata, impedisce la risposta a Sascha, che affonda in rete il rovescio sul terzo set point.
Secondo set: c’è più partita, ma Bublik crolla sul più bello
Bublik parte forte, piazzando nel terzo game anche una “secondina” a 191 km/h. Per sottolineare il labile confine tra genio e follia. Gli spalti sempre più gremiti, si cambia campo senza break da ambo le parti, con una partita che ora sembra pronta a scoppiare. Sul 2-2, 15-0 arriva la prima palla corta vincente del match del kazako, che ora sente il match, e tiene per la seconda volta il servizio a 15 (punto concesso con un doppio fallo). Nel settimo game, dopo un paio di errori, arriva la prima palla break del set per Sinner. Il kazako annulla con una palla corta e un passante di dritto, per poi chiudere il gioco con due vincenti dal lato destro.
Accelerazione di rovescio e palla corta vincente di Bublik nell’ottavo game, che ora Sinner legge con meno facilità. E Sascha arriva per la prima volta ai vantaggi in risposta nel secondo. Nell’undicesimo game arriva però il break per Sinner, in un momento in cui il kazako sembrava in controllo della propria battuta. Annulla la prima palla break con uno dei suoi migliori punti, in spinta. E poi un doppio fallo, esemplificativo del personaggio Bublik. Chiudere al servizio è poi solo una formalità per l’azzurro, che a 15 si porta sul 2-0.
Terzo set: Sinner finisce prima di iniziare, Bublik scompare
Il parziale decisivo parte subito forte per Sinner, che sfrutta l’onda lunga del secondo per trovare il break nel primo gioco del terzo, anche approfittando di un Bublik non centratissimo. Situazione che si ripeterà nel terzo gioco, occasione del doppio break. Sascha salva delle palle break, ma giochicchia un po’ troppo tra palle corte e scelte sconsiderate, permettendo a Sinner una seria ipoteca sul match. Che si concretizza con il game del 5-0, poco dopo. Ancora una volta Bublik apparentemente in controllo, poi arrivano i soliti, tremendi doppi falli e la palla break. Regalata con una palla corta lunga e comodamente rimessa in campo da Sinner. Jannik chiude senza scomporsi poco dopo, trovando il sesto bagel della sua carriera nei main draw Slam. E le porte della semifinale si spalancano. Non c’è davvero trippa per gatti per questa versione del n.1
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