Lunga conferenza stampa post-match per il numero 1 del mondo, Jannik Sinner. Di seguito, le dichiarazioni rilasciate dal tennista azzurro, che ha regolato Ben Shelton in tre set e con il punteggio finale di 7-6(2) 6-4 6-4, qualificandosi così per la semifinale dello Slam britannico.
D. Jannik, sarai piuttosto soddisfatto della tua prestazione oggi.
JANNIK SINNER: “Sì, molto contento. È stata una partita davvero difficile, lo sapevo già in partenza. Ho cercato di restare solido, di portare a casa i miei turni di servizio e vedere cosa potevo fare in risposta. Ovviamente, sono molto felice per la prestazione di oggi.”
D. Quando hai capito che saresti stato in grado di giocare questo match?
JANNIK SINNER: “Ieri ho giocato per 20 minuti senza servire e senza colpire al 100%. Però, allo stesso tempo, cerco sempre di mettermi nella condizione almeno di scendere in campo e provare. Nel riscaldamento di oggi ho avuto buone sensazioni. Già ieri, mentalmente, mi ero preparato: mi ero detto che oggi avrei giocato. Quindi non c’erano grandi dubbi se avrei giocato o meno, era solo una questione di percentuali. Oggi la percentuale era molto alta, quindi sono contento.“
D. Hai dichiarato in campo che ormai ti senti sempre più a tuo agio sui grandi palcoscenici. Guardando anche al tuo avversario (Shelton, ndr.), che fatica a imporsi contro te e Alcaraz in queste occasioni, quanto pensi che conti l’aspetto mentale nel riuscire a fare quel salto di qualità? E quanto invece dipende semplicemente dal diventare un tennista più completo??
JANNIK SINNER: “È una domanda difficile. Non lo so.
Non si tratta solo del tipo di palcoscenico, ma anche dei turni: i quarti di finale di uno Slam sono diversi. Le semifinali sono diverse, e ovviamente le finali sono ancora un’altra cosa.
Lo senti già prima dell’orologio, della camminata in campo. Anche nel riscaldamento cerchi di avere buone sensazioni.
A volte è molto difficile anche per noi affrontare giocatori come Ben. È molto giovane, serve fortissimo. Non è facile giocarci contro, perché potresti avere delle chance, poi lui serve bene e non sai esattamente cosa fare. Quando serve a 140 miglia all’ora sulla riga, è praticamente impossibile rispondere. È anche una questione mentale. Dico sempre che il tennis è un gioco mentale. Quindi penso sia un mix tra esperienza, abitudine e ovviamente il punto principale: migliorare come giocatore.“
D. Nella tua ultima gara sei scivolato in una zona del campo dove l’erba è un po’ diversa rispetto alla linea di fondo. Entrando nella seconda settimana di Wimbledon, si nota una grande differenza tra la superficie alla linea di fondo e quella ai lati del campo. Come gestisci questo aspetto? È più facile muoversi sulle zone dove c’è solo terra, rispetto al primo turno dove l’erba è ancora più uniforme?
JANNIK SINNER: “Anche lì entra in gioco l’esperienza, perché quando una zona è molto usurata e si vede la terra, allora è più facile muoversi. Ma ci sono zone dove c’è ancora quell’erba gialla: quando fa caldo, la palla diventa molto veloce. E poi ci sono anche aree con erba praticamente nuova, che è diversa e su cui è più difficile muoversi. Oggi, ad esempio, ho giocato con scarpe completamente nuove per avere più grip. Non le avevo nemmeno usate in allenamento: era la prima volta, cosa che su altre superfici non faccio mai. Sull’erba, ovviamente, la priorità è avere tanta aderenza. Bisogna abituarsi.“
D. Hai già vinto US Open e Australian Open. Vincere Wimbledon avrebbe un valore ancora più grande per te, visto che sarebbe il tuo primo Slam su una superficie diversa dal cemento?
JANNIK SINNER: “Sì, certo. Naturalmente si punta a vincere tornei che non hai ancora vinto, su superfici dove non hai ancora vinto. Ma allo stesso tempo cerco anche di capire che tipo di giocatore sia diventato su questa superficie, così come faccio sulla terra. Guardando a come ho giocato l’anno scorso sulla terra e a come sto giocando quest’anno, credo di essere migliorato. E spero che la stessa cosa possa valere anche qui sull’erba, cercando di capire e credere che sono un giocatore migliore anche su questa superficie. Cerco solo di inserirmi al meglio in queste situazioni: le semifinali di uno Slam sono occasioni straordinarie, grandi opportunità. Sono felice di essere di nuovo in questa posizione, per vedere cosa posso ottenere.
Non ho ancora vinto, quindi lo voglio ancora di più. Ma non funziona così: so che ho un avversario alla volta, e spero di mostrare un buon tennis nel prossimo turno. Se non lo faccio, ovviamente non è possibile vincere quella partita. Cerco solo di divertirmi e godermi il momento.“
D. Non sai ancora chi affronterai in semifinale (affronterà Djokovic, ndr.), ma se guardi a entrambi i possibili avversari, li prepari in modo molto diverso?
JANNIK SINNER: “Sì, ovviamente sono due partite molto diverse. Con Novak ci conosciamo meglio perché abbiamo già giocato tante volte. Quindi sappiamo cosa funziona e cosa no.
Ma sì, non l’ho mai battuto qui a Wimbledon, quindi sarà una sfida davvero difficile. Se dovesse essere Flavio, ha dimostrato — non solo in questo torneo ma per tutta la stagione — di essere un giocatore che merita di stare qui, che gioca un gran tennis. Ha una grande mentalità ed è un ottimo competitivo. Sarà una partita diversa. Vediamo chi vince. Domani ho un giorno per prepararmi, riposarmi, un buon mix delle due cose, e spero di essere pronto per venerdì.“
D. Quanto ti senti diverso rispetto al 2023? Ti senti cambiato, in termini di gioco, fiducia e maturità?
JANNIK SINNER: “Sì, assolutamente. Rispetto a qualche anno fa, sono cambiate tante cose. Prima delle partite mi sento più tranquillo, diciamo più sicuro. Ma allo stesso tempo so che devo continuare a lavorare e a mettermi pressione, perché stanno arrivando nuovi giocatori. La “nuova nuova” generazione sta crescendo. Novak è ancora qui, Carlos c’è, e tanti altri giocatori.
Il lavoro non finisce mai, e questo è anche stimolante. Sì, credo di essere un giocatore diverso, una persona diversa. Spero anche di poter dire che sono diventato più maturo.“
D. Parliamo della giornata ieri. Per noi piuttosto surreale. Non avevamo notizie sul tuo stato di forma. Il mistero “Sinner” è stato poi svelato da Cahill alla ESPN, e ha detto cha avresti giocato sicuramente. Tanto mistero, ti domando, era necessario?
JANNIK SINNER: “Io faccio il mio, non faccio il giornalista. Per me era importante provarci con l’allenamento, avevamo una discussione prima dove gli allenatori mi avevano consigliato di non giocare. Ieri io volevo provare con il taping cosa fare e non fare. Abbiamo giocato 20 minuti, eravamo tre in campo, ero io con i due allenatori e basta. Sai, a volte io sono uno che tengo le cose più private perché non voglio avere, non posso dire, delle attenzioni probabilmente inutili perché già in un grande slam si spende tanta energia davanti alle telecamere. Una ragione per cui siamo andati indoor, ho scelto io di andare lì. Non è nessun mistero. Conoscendomi e se non mi conoscete sapete che entro sempre in campo e basta, quindi non finisce lì“.
Ubaldo Scanagatta, Ubitennis. Stamattina quando sei entrato in campo eri ancora un po’ preoccupato oppure no? E sebbene tu sia perfezionista cosa puoi fare ancora meglio di oggi? Primo set hai perso un punto sul tuo servizio in sei turni, poi hai concesso solo due palle break e hai fatto 25 punti più di lui. Cosa potevi fare di meglio? 65% di prime palle
JANNIK SINNER: “Oggi il servizio era un pochettino più sciolto perché non ho cercato la velocità e la forza ma più la precisione. Oggi per esempio funzionava benissimo con questo tipo di giocatore perché ci sono altri dove devi salire un pochettino più veloce, non è sempre la stessa cosa. Nel riscaldamento mi sono sentito abbastanza bene, abbiamo lavorato tanto, ieri la giornata era lunga e abbiamo lavorato tanto per essere in questo stato di forma e quindi cambia sempre da giocatore in giocatore, dall’avversario. Per oggi mi sono sentito bene in campo, ho fatto tante cose buone ma la parte fondamentale era proprio l’atteggiamento che oggi era importante.”
D. Queste 48 ore da qui alla semifinale saranno importanti anche per la gestione dei postumi dell’infortunio. L’obiettivo è andare in campo venerdì senza protezione oppure adesso è una cosa che pensi di voler tenere fino alla fine anche a livello di una tua maggiore sicurezza? Sei sotto ghiaccio, antidolorifici, come la gestisci in queste 48 ore?
JANNIK SINNER: “Sicuramente la priorità va verso il riposo, e il più riposo possibile per il gomito, però ci serve anche tenere il corpo vivo, non puoi non fare niente per una giornata intera perché io almeno non funziono così, quindi è importante avere un bilanciamento giusto. La protezione ora è da vedere, dipende come mi sento io, oggi andava abbastanza bene, con la protezione mi sono sentito bene, quindi vediamo come va ormai”.
D. Fastidiosa la protezione?
JANNIK SINNER: “C’è una palla dove ha servito abbastanza forte che ho steccato, per esempio, mi è arrivata una piccola botta che poi dopo è andata via, quindi vuol dire che sta migliorando”.
D. Solo un manicotto o sotto c’è qualcos’altro? Lo spavento passato con Dimitrov ti ha dato una carica, un’energia, ti sei accorto che dovevi fare ancora qualcosa di più per arrivare in fondo a questo torneo?
JANNIK SINNER: “Sotto la protezione c’è un taping. Dimitrov ha giocato un buonissimo match, molto aggressivo e ho capito che devo giocare più veloce, più aggressivo. Oggi le velocità secondo me erano lì dove dovevano essere, con Dimitrov erano troppo basse, proprio la velocità di colpo e soprattutto il diritto al servizio. Il servizio magari riesce a gestire un pochettino di più, con gli angoli, rotazioni, il diritto invece deve essere veloce, soprattutto con questi tipi di giocatori perché sennò dai troppo spazio”.
(Con la collaborazione di Pietro Sanò)
Le quote antepost
Giunti ai quarti, con una semifinale già composta, il pronostico è oramai sempre più indirizzato verso i grandi favoriti, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Lo spagnolo, campione uscente, parte un pelino in vantaggio nelle gerarchie, ed è premiato da una super quota che su Sisal vale 8 volte la posta.
Situazione analoga per Sinner. Il n.1 al mondo viene immediatamente dietro ad Alcaraz, per il semplice fatto di avere lo spauracchio Novak Djokovic nella propria zona di tabellone e il problema al gomito da verificare. Al netto di ciò anche la sua quota ha una maggiorata su Sisal, che diventa uguale (e ancora più conveniente visto il rendimento nei primi due match di Jannik) a quello dello spagnolo, 8 volte la puntata.
