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ATP

ATP Bastad: Darderi impone la sua potenza e supera De Jong in tre set. Terzo titolo per lui

L’olandese parte benissimo ma deve fare i conti con il ritorno inarrestabile dell’azzurro, che fa tris dopo gli allori di Cordoba e Marrakech. Luciano Darderi si impone in tre set

Last updated: 21/07/2025 16:41
By Danilo Gori Published 20/07/2025
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9 Min Read
Luciano Darderi – ATP Amburgo 2025 (foto via Twitter @hamburgopenatp)

[6] L. Darderi b. J. De Jong 6-4 3-6 6-3

Sezioni
Primo set: inizio fulmineo di De Jong ma Darderi reagisce e vince al decimo giocoSecondo set: Darderi guida la frazione ma cala nel finale e cede 6-3Terzo set: Darderi si ritrova e pesca il break decisivo per il trionfo

Jesper De Jong, che a inizio stagione può contare, a 25 anni, su soltanto dieci incontri nel circuito maggiore, esplode nel 2025 e si spinge alla sua prima finale ATP al Nordea Open di Bastad; per nulla emozionato, l’outsider fiammingo soffoca Luciano Darderi nei primi tre game e mezzo con rapidità di movimento e precisione celestiali. Qui però l’azzurro si scrolla di dosso il timore di essere il favorito della sfida e alza il ritmo del match, portando lo stesso oltre la velocità di crociera del rivale olandese. Darderi vince con merito, pur cedendo il secondo set; la sua azione non è risultata la migliore per tutto l’arco della partita ma è tornata a un ottimo livello nel set decisivo, quando di nuovo il ragazzo olandese stava provando l’ultimo assalto per recuperare il ritardo.

Per Luciano è il terzo titolo dopo Cordoba e Marrakech e gli vale il rientro in top 50, oltre alla fiducia extra per giocare a Umago e per iniziare la stagione che lo porterà allo US Open; De Jong nel discorso finale ha belle parole per il vincitore e da lunedì festeggia il suo best ranking a livello 83.

Primo set: inizio fulmineo di De Jong ma Darderi reagisce e vince al decimo gioco

Ritmo, dritto anticipato, servizio pungente, slice a una mano di rovescio basso e veloce: Jesper De Jong mette sul tavolo una fila di dodici punti consecutivi che sono il piccolo incubo che Darderi vive in quella che è probabilmente la peggiore partenza di un match nella sua carriera. L’olandese surclassa Luciano muovendosi benissimo e contrando alla perfezione i pochi tentativi con il dritto della testa di serie numero sei. L’azzurro mette a segno un ace nel quarto game e scrive 15-15, chiudendo la serie negativa a tredici, e proprio del rendimento della prima palla, che durante il torneo gli ha dato la resa del 73%, ha bisogno come dell’aria, in attesa che l’attivissimo De Jong faccia ritorno dalla sua personale stratosfera.

Darderi si concede qualche gesto a sottolineare una riga colpita dal rivale o un cattivo rimbalzo che ne denota il nervosismo, ma la sua reazione è immediata, venendo anche agevolata da un improvviso torpore alla battuta del ragazzo dei Paesi Bassi.  Luciano spinge in risposta, spostando la sfida sul piano della potenza, e incassa il contro-break anche con una certa facilità per il 3-3 dopo soli ventidue minuti, firmando la risalita con un ottimo passante incrociato di dritto in opposizione a una volée bassa di rovescio di De Jong. Il numero 106 del ranking appare intimidito dal ritorno di forza dell’avversario e non trova più il tempo di comandare con il dritto; la scorciatoia della palla corta, inoltre, funziona pochino perché riempie la rete e offre a Darderi la palla per un secondo break, che arriva e porta il parziale per l’azzurro a quattro game a zero.

L’italiano domina e capisce che con una simile pesantezza di palla per il suo rivale è notte fonda; Luciano chiama l’applauso della folla con dei gesti della mano vagamente irridenti che non devono piacere troppo a De Jong, ma il venticinquenne di Haarlem è in seria difficoltà nel contenere le spallate dell’italiano. Darderi si aggiudica il primo punto del decimo game al termine del palleggio più duro del match sin lì e in breve fa suo il parziale per 6-4: match sostanzialmente pari da fondo, un solo punto in più per Luciano in un set diviso in due parti con la prima che è l’opposto della seconda.

Secondo set: Darderi guida la frazione ma cala nel finale e cede 6-3

La resa della prima palla di De Jong langue con circa dieci punti percentuali di ritardo rispetto alla sua media del torneo, che è un superbo 80%; l’olandese pare non sapere ancora come contenere con profitto il peso della pallina di Luciano ma riesce ad appoggiarsi al servizio, con cui annulla due palle-break nel game d’apertura e parte bene nel nuovo parziale. Darderi non intende comunque abbassare la pressione ma ora perde di vista la linea di fondo e trova per tre volte consecutive la zona proibita oltre la linea di fondo, consentendo al rivale di mantenere il vantaggio per 2-1 senza break.

L’azzurro manifesta scontento ma nello stesso tempo esibisce buona abilità in tocco con il dropshot e financo con la volée e il dritto in chop; la differenza di consistenza è chiara, Darderi si aggiudica uno scambio infernale di 40 colpi con cui si apre il quinto game e sale 0-30 con il suo rivale che ha la lingua a penzoloni. I due si danno l’un l’altro reciproca dimostrazione di abilità con la palla corta come due pistoleri in un film di Sergio Leone e De Jong, che si salva sottorete con un colpo di volo che gli dà il punto oltre che salvargli il ventre, si prende il game più divertente della sfida per il meritato 3-2. Per l’azzurro c’è forse meno intensità nell’azione e De Jong è bravo a tenersi aggrappato al risultato.

Il prosieguo del parziale conferma che per l’azzurro è in atto un momento di pausa: De Jong ha più tempo per organizzarsi e ritrova la strada per piazzare il suo dritto aguzzo, riportando la contesa all’inizio della prima frazione: Darderi appare frustrato e cede il servizio, per poi subire il game bianco del 6-3 finale, che spinge la contesa al decider.

Terzo set: Darderi si ritrova e pesca il break decisivo per il trionfo

De Jong ha difeso con successo il 70% dei punti con la seconda palla, migliorando di 30 punti il dato della frazione d’esordio; Darderi non sta più spingendo come sa fare e come ha fatto nel primo set e fino alla metà del secondo, fallendo inoltre tre palle-break. I primi minuti della terza partita paiono confermare gli impacci di Luciano e la rinnovata vivacità di De Jong, e stavolta è l’italiano che, con qualche rischio e una buona porzione di coraggio, difende i due turni alla battuta per assestarsi sul 2-1. L’azzurro prova a ritrovare peso e profondità e in suo soccorso arriva Jesper con una coppia di errori che lo espongono alla palla-break che significa 3-1 per l’italiano.

Luciano toglie così la battuta all’avversario e tiene alta la pressione per non rimetterlo in partita: tre ace in tre turni alla battuta (solo due nei primi due set) e 12 su 12 con la prima palla, con in aggiunta tre punti a rete (solo due nei set precedenti). Per tenere lontano De Jong Darderi rispolvera il badile, cui sa alternare scampoli di tennis più nobile con cui scrive 4-2 sul tabellone; successivamente, con il servizio a disposizione e un’altra splendida discesa a rete, Luciano si prende il 5-2, scherzando durante il cambio di campo con il riluttante De Jong in merito alla qualità della propria soluzione al volo. De Jong accorcia di nuovo le distanze ma L’azzurro non si ferma più e si prende il titolo con un ace.


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