Jessica Pegula è uscita sconfitta da un match altalenante contro Sevastova, nonostante un inizio solido che l’aveva vista avanti di un set e di un break. La statunitense, nella consueta conferenza stampa post-match, ha ammesso di aver regalato troppo nel secondo parziale, permettendo all’avversaria di rientrare in partita. Nel terzo set, infatti, la lettone ha alzato il livello, chiudendo con merito. Pegula, come si evince dalle dichiarazioni riportate di seguito, ha espresso frustrazione per il crollo a metà gara, più che per il risultato in sé.
D. Peccato, Jessica. Cosa ha reso Anastasija (Sevastova, ndr.) un’avversaria così ostica per te?
JESSICA PEGULA: “È stata una partita strana per me. Sentivo di avere il pieno controllo, e poi ho semplicemente giocato un paio di game orribili, tipo tre di fila. Questo ha completamente cambiato l’inerzia del match, e sono passata dall’essere avanti di un set e 2-0 a trovarmi sotto molto rapidamente. In quel momento non ho avuto la sensazione che si fosse davvero guadagnata quei punti. Credo di averglieli praticamente regalati. E quando permetti a qualcuno di rientrare in partita, può iniziare a giocare molto bene. Poi penso che nel terzo set lei abbia giocato davvero bene, ma sì, ero più infastidita dalla mia prestazione a metà del secondo set.”
D. Come pensi di andare avanti dopo questa sconfitta? Lo US Open non è poi così lontano. So che ultimamente non è stato un periodo particolarmente positivo.
JESSICA PEGULA: “Sì, onestamente non è stato un gran periodo. Non sento di star giocando un grande tennis. A tratti sì, ma in generale mi sento molto incostante, un po’ disordinata, cosa che non mi piace per niente. Mi dà molto fastidio. Sono un po’ perfezionista, quindi non mi piace ammetterlo. Penso di aver attraversato momenti simili nella mia carriera, in alcuni tornei, dove ho avuto sensazioni del genere, e bisogna trovare il modo di uscirne, senza autocommiserarsi o cercare scuse. Devo capire come farlo. Bisogna riuscirci in quei momenti chiave delle partite, quando sei lì e devi competere e trovare soluzioni. Negli ultimi match non credo di esserci riuscita molto bene, quindi spero che a Cincinnati riesca davvero a concentrarmi su questo aspetto in ogni singola partita: concentrarmi sui punti importanti, sui game decisivi, perché credo comunque di star giocando del buon tennis, abbastanza da portarmi avanti nei match, e ci sono momenti in cui infilo sei, sette game davvero buoni… e poi però tutto crolla. Quindi devo capire come mantenere quel livello più alto in modo più costante contro avversarie di questo calibro.“
D. Ti sentivi fiduciosa partecipando a questo torneo, o eri un po’ incerta viste le ultime uscite?
JESSICA PEGULA: “No, direi che mi sentivo abbastanza fiduciosa, anche perché mi piace giocare qui. Ho sempre ottenuto buoni risultati in questo torneo. Mi è già capitato di arrivare qui senza sentirmi al massimo, e in qualche modo sono sempre riuscita a trovare il modo di reagire e ribaltare la situazione. Certo, sarebbe stato un po’ difficile farlo per la terza volta di fila, ma speravo almeno di riuscire a vincere qualche turno in più. Non è successo, quindi ora dovrò tornare al lavoro con il mio team e trovare un modo per rimettere il mio gioco sui binari giusti. Non direi che non mi sentissi fiduciosa. Ho vinto a Washington prima di venire qui? No, però allo stesso tempo mi è capitato di vincere tornei e poi perdere al primo turno. A volte nel tennis nulla ha senso. A volte davvero non conta niente (sorride).“