[9] A. de Minaur b. [7] F. Tiafoe 6-2 4-6 6-4

La giornata del National Bank Open Presented by Rogers di Toronto dedicata agli ottavi di finale della parte bassa del tabellone si è aperta, sul Campo Centrale, con il successo di Alex de Minaur (26 anni, numero 8 del ranking ATP) ai danni di Frances Tiafoe (27 anni, numero 12 della classifica mondiale) con il punteggio di 6-2 4-6 6-4 in 2 ore e 25 minuti di gioco.
Il recente campione di Washington, alla sesta vittoria consecutiva, ha alzato il proprio livello nel momento più difficile e teso dell’incontro, imponendosi in un finale di partita molto spettacolare: l’australiano, dopo aver dominato la prima fase del match (dominio totale nel primo set e due volte in vantaggio di un break all’inizio del secondo), ha subìto la rimonta di un Tiafoe coraggioso, che, con il passare dei minuti, ha guadagnato campo, scatenando tutto il talento e tutta l’esplosività del suo gioco. Lo statunitense ha innanzitutto alzato la percentuale di prime palle in campo (passando da un modesto 39% del primo parziale al 59% del secondo), ha mischiato le carte del canovaccio tattico dell’incontro e ha finalmente trovato qualche pertugio nel muro, apparentemente ed inizialmente inscalfibile, eretto dall’avversario, rimandando così l’esito del match più prestigioso degli ottavi (si sfidavano infatti la tds numero 7 e la numero 9) al terzo e decisivo set.
Frances – a caccia del quinto quarto di finale a livello 1000 della carriera, il primo dall’edizione dello scorso anno di Cincinnati – dopo aver preso la rincorsa della fiducia e della trance agonistica, era diventato, a quel punto, il favorito naturale della gara: de Minaur, però sul 2-3, 15-40, si ribellava alla sconfitta, annullando la seconda delle due palle break consecutive con il punto più esaltante di tutto il pomeriggio.
Il meglio, però, doveva ancora venire: il nono game (con Tiafoe alla battuta) si trasformava nella resa dei conti più divertente di tutta la settimana e il demone Alex si comportava da tale, spezzando definitivamente l’equilibrio con la solita, impressionante, fase difensiva, caratterizzata dai recuperi più clamorosi. Alex strappava la battuta al rivale al termine di un game straordinario (5 a 4) per poi chiudere la pratica qualche minuto più tardi, festeggiando così la 212esima vittoria sui campi rapidi di tutta la carriera (secondo miglior australiano di sempre, a pari merito con Rafter, con Hewitt, per ora, ancora lontano, a quota 372) e confermando i quarti di finale di Toronto di due anni fa, quando poi perse la finale con Jannik Sinner: adesso affronterà il vincente del match tra Flavio Cobolli e Ben Shelton.
[6] A. Rublev b. [20] A. Davidovich Fokina 6-7(3) 7-6(2) 3-0 rit.
Nel secondo match della sessione diurna ha staccato il biglietto per i quarti di finale anche Andrey Rublev (27 anni, numero 11 ATP), che ha approfittato del ritiro di Alejandro Davidovich Fokina (26 anni, reduce dalla disgraziata finale di Washington ma anche dal sorriso del best ranking di numero 19) sul punteggio di 6-7(3) 7-6(2) 3-0 dopo 2 ore e 22 minuti di gioco. Lo spagnolo (all’ottavo match in totale tra Washington e Toronto) nel corso dei primi minuti del terzo parziale ha iniziato improvvisamente a zoppicare e, senza neanche chiedere il classico intervento del fisioterapista, ha abbandonato la contesa dopo aver raccolto appena tre punti in tre game.
Una crisi fisica ma, verosimilmente, anche nervosa, per un tennista che negli ultimi giorni ha dovuto fronteggiare le montagne russe emotive più ripide del circuito, caratterizzate, appunto, dalla sconfitta crudele di Washington, dal prestigioso di un nuovo best ranking e del calendario fitto.
Nella prima fase di una partita estremamente equilibrata (nessun break nei primi due set). Davidovich Fokina aveva condotto le operazioni con il suo tennis completo, sopportando molto meglio del rivale la tensione dei momenti più caldi e dimostrando di gestire con grande naturalezza le zone di campo più scomode: le sue rotazioni e le sue accelerazioni improvvise avevano trovato la chiave giusta per disturbare il ritmo forsennato imposto da Rublev al braccio di ferro da fondocampo.
Rublev nel corso del secondo set si è ritrovato in un paio di occasioni ad un passo dalla sconfitta: il russo ha infatti annullato due palle break esiziali nell’ottavo game (in svantaggio per 3 a 4) e nel decimo gioco (4 a 5) ha recuperato, sullo 0-30, una situazione praticamente disperata. Nel tie break, invece, dopo aver perso il primo punto, ha cambiato passo con un parziale di 7 punti a 1, approfittando degli errori gratuiti di un avversario a corto di fiato, di benzina e di energie nervose: per il russo si tratta del primo quarto di finale a livello 1000 della stagione (il primo, per la precisione, dal torneo di Cincinnati del 2024) e della prima vittoria con un top 20 dal torneo di Doha. Adesso il finalista della scorsa edizione dell’Open del Canada affronterà l vincente dell’incontro tra Fritz e Lehecka.