Benjamin Bonzi ha vinto una delle partite più incredibili del 2025 contro Daniil Medvedev. Nel momento del match point al terzo set, il francese ha vissuto una situazione complicata con l’entrata in campo del fotografo, il Louis Armstrong Stadium infuocato e una condizione veramente difficile da affrontare. Il francese ha accusato il colpo perdendo 6-0 il quarto set, salvo poi portare a casa il match e il passaggio del turno.
D. Daniil è stato qui poco fa e ha detto di non aver fatto nulla di sbagliato durante quei sei minuti di interruzione. Sono curioso: tu cosa hai visto in quei sei minuti di ritardo sul match point del terzo set? Hai mai pensato di servire mentre il pubblico fischiava?
BENJAMIN BONZI: “È stato difficile, era talmente rumoroso… non avevo mai pensato di dover aspettare così tanto prima di servire tra un punto e l’altro. Era una situazione molto strana e ovviamente era complicato ritrovare la concentrazione per giocare. Anche durante gli scambi c’era tantissimo rumore, era difficile sentire la palla, i colpi, tutto. Sì, è stato davvero duro”.
D. Hai detto quanto fosse difficile ritrovare la concentrazione. Quanto sei orgoglioso di te stesso per essere arrivato di nuovo a un match point dopo ore, sapendo di averne già avuto uno nel terzo set e questa volta averlo trasformato vincendo la partita nonostante il quarto set fosse andato male?
BENJAMIN BONZI: “Certo, sono molto orgoglioso di me stesso. Considerando lo scenario della partita, il match point nel terzo, poi Daniil che ha giocato benissimo nel quarto set… Nel quinto non ero al meglio fisicamente, ma ho cercato di lottare molto e di dare tutto quello che avevo. Ho visto che forse nemmeno lui era al massimo. È stata una partita un po’ folle. Per me è la vittoria più bella della mia carriera, è davvero speciale ottenerla qui. Non mi ero mai sentito così in campo e sono molto orgoglioso di aver combattuto come ho fatto nell’ultimo set”.
D. Durante quella lunga interruzione ti sei avvicinato al giudice di sedia, sembrava dicessi che era colpa sua per averla prolungata. Pensi che il comportamento di Daniil abbia oltrepassato il limite oggi?
BENJAMIN BONZI: “La regola è la regola: un uomo è entrato in campo tra la prima e la seconda di servizio. Non toccava a me decidere se dare la prima o la seconda. Penso che sia stato Daniil a iniziare e ad alimentare la cosa mettendo benzina sul fuoco. Si è lasciato trascinare dal pubblico, è andato dietro a loro. Onestamente, non avevo mai visto nulla di simile”.
D. In generale, hai mai vissuto una situazione del genere nella tua carriera?
BENJAMIN BONZI: “No, forse in uno stadio di calcio, ma non in un campo da tennis“.
D. Quanto eri arrabbiato in quel momento, verso Daniil o in generale?
BENJAMIN BONZI: “Non ero arrabbiato. Cercavo solo di restare concentrato. In quel momento mi mancava solo un punto per chiudere la partita. Poi lui mi ha brekkato e siamo andati 5-5, ma non puoi permetterti di sprecare tempo arrabbiandoti con lui o con altro. Se mi fossi arrabbiato, non avrei giocato bene e la partita sarebbe finita. Il mio obiettivo principale era rimanere nella partita, restare nel momento e provare a resettare per andare a prendermela”.
D. Avevi in mano le palline, avresti potuto servire anche con il pubblico che faceva rumore. Avevi tempo, no?
BENJAMIN BONZI: “Sì sì, avrei avuto tempo, ma è molto difficile giocare a tennis quando non senti il suono della palla, dei colpi, e a me non piace. Ero in una posizione ottima, era un match point. Ogni volta che andavo sulla linea di battuta tutti fischiavano. Sentivo di non aver fatto nulla di male in quella partita per meritare quel trattamento e non volevo servire in quelle condizioni. Così ho deciso di aspettare”.