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Marketa Vondrousova, più forte del dolore: chi è la prossima avversaria di Jasmine Paolini

La carriera da predestinata, gli infortuni e il successo a Wimbledon. La storia della prossima avversaria di Jasmine Paolini a Flushing Meadows

Last updated: 30/08/2025 0:59
By Pietro Sanò Published 29/08/2025
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8 Min Read
Marketa Vondrousova in action during a women's singles match at the 2025 US Open on Wednesday, Aug. 27, 2025 in Flushing, NY. (Garrett Ellwood/USTA)

È un agosto niente male, sino ad ora, per Jasmine Paolini, finalista al ‘1000’ di Cincinnati, dove si è arresa, a testa alta, ad un’ottima Iga Swiatek. Giunta alle porte di Flushing Meadows da testa di serie numero 7, Jas ha affrontato i primi due turni dello US Open con una nonchalance tipica da Top 10, sbarazzandosi di Aiava e Jovic senza troppi crucci. Due avversarie di qualche grado inferiore all’azzurra – rispettivamente numero 166 e 73 del ranking WTA -, ma nel tennis, così come in qualsiasi sport, i pronostici lasciano spesso il tempo che trovano, e chi sta dall’altra parte della rete non scende di certo in campo per esser preso a pallate. Dunque, a prescindere dall’entità e dalla classifica della giocatrice, l’obiettivo primario rimane sempre quello di vincere, e in fretta, risparmiando energia per i turni successivi, soprattutto quando si tratta di main draw del Grand Slam, lunghi e tortuosi in caso di raggiungimento delle fasi finali.

Jas lo ha fatto, rispettando per l’ennesima volta il suo status, ma al terzo turno un primo grande scoglio la attende: L’ex numero 4 del mondo si contenderà un posto per gli ottavi di finale con la ceca Marketa Vondrousova, che sfiderà non prima delle 19:00 italiane sul Grandstand. Se questo nome non vi è nuovo, vuol dire che lo splendido cammino di Church Road ’23 compiuto dalla mancina di Sokolov non è andato dimenticato. Ma andiamo con ordine, chi è Marketa Vondrousova?

Senza tediarvi troppo col suo albero genealogico, Marketa Vondrousova è nata nel giugno ’99 in Repubblica Ceca, e appena quattro estati dopo, la mini-Marketa (anche se non suona benissimo) ha impugnato per la prima volta il nobile strumento che chiamiamo racchetta. Sin dalla tenera età, Vondrousova mostra una grande propensione per il tennis, ma nella piccola cittadina di Sokolov le possibilità non sono molte, dunque, dopo una fase embrionale tennistica passata proprio nella sua città natale, in età adolescenziale decide di migrare nella capitale: Praga. La promettente mancina ceca, ancora prima di trasferirsi, si era già fatta notare nel panorama internazionale, vincendo Il Nike Junior Tour International Masters negli Stati Uniti d’America, a soli dodici anni. Marketa ha tutta l’aria di essere una predestinata e non delude le aspettative una volta debuttato nel mondo Junior: nel 2013 colleziona due secondi posti al Junior Orange Bowl e ai campionati Europei Juniores, e nel 2014 raggiunge persino le semifinali a Wimbledon e al Roland Garros, nel suo primo anno da Junior.

È una carriera lanciatissima quella della giovane Vondrousova, cresciuta osservando i sublimi colpi di Petra Kvitova e Roger Federer, suoi punti di riferimento: “Adoro Roger Federer, ma non ho un idolo. Da piccola guardavo Petra e ricordo quando ha vinto Wimbledon, quindi la ammiravo“. Sembra tutto pronto per il grande salto nel 2019, che effettivamente arriva puntuale, con la prima finale Slam raggiunta al Roland Garros, arrendendosi all’ex numero uno del mondo, Ashleigh Barty. Il talento di Sokolov pare ormai incontenibile, nessuno può fermare la giovane Vondrousova nella grande ascesa tra le grandi del tennis, tranne i maledetti infortuni. Il calvario di Marketa inizia proprio nel 2020, con un infortunio al polso che le costò l’intera stagione. Il sorgere delle prime serie difficoltà muta la vita della tennista ceca, che ha sempre mostrato grande forza nel rialzarsi e nel rimettersi in gioco. Così, nasce anche l’intreccio con i suoi amati tattoo, cosparsi un po’ su tutto il corpo. La sua pregressa passione per i tatuaggi si amplifica con il vissuto della sua carriera da professionista, dove, tra successi, vittorie, infortuni e ostacoli, ha deciso di marchiare sulla propria pelle alcune delle fasi salienti della sua vita.

Marketa non molla, si rimette in sesto, e indisturbata, colleziona dei buoni risultati sino a metà 2022, momento in cui il polso torna a farsi sentire: “Ho ricominciato a giocare due o tre mesi dopo l’intervento, ma il dolore è tornato. Quella è stata la parte più difficile: non stavo bene nemmeno dopo l’operazione. Ogni volta devi tornare, quindi nella tua mente ti chiedi: ‘Posso farlo di nuovo? Posso giocare ancora contro queste tenniste?”. I dubbi assalgono la classe ’99 ceca, che ha convissuto con la paura di non poter più tornare a fare la cosa che più amava nella vita: giocare a tennis.

Mentre qualcuno rimugina, arrendendosi al primo ostacolo e puntando il dito contro la sfortuna o divinità superiori all’essere umano, c’è chi mira fisso all’obiettivo, a prescindere dagli elementi limitanti che lo separano da esso. Perciò la storia di Marketa Vondrousova è affascinante. Perché dopo un calvario durato più di due anni e mezzo, la tennista ceca ha sfidato la sorte, sbeffeggiando il crudele destino che l’aveva messa spalle al muro nei mesi precedenti, sollevando il trofeo più glorioso e prestigioso. Il più ambito dagli esseri umani che tengono in mano una racchetta: Wimbledon.

Scevra dagli infortuni per più di un anno e mezzo, Marketa ha dovuto lottare contro l’ennesimo all’alba della stagione 2025: la spalla fa crack, e la ceca decide di non forzare il rientro, attendendo mesi ai box: “La pazienza e il tempo sono le mie priorità ora come ora e spero che tutto questo ne valga la pena“, aveva dichiarato a metà marzo, rientrata poi per l’Open di Francia, dove si è spinta sino al terzo turno. Una volta iniziata la stagione su erba, però, Vondrousova ha tirato fuori il suo miglior tennis, conquistando il trofeo a Berlino, anche se, a Church Road, Emma Raducanu ha fermato l’avanzata della ceca al secondo incontro dello Slam verde.

Ed eccoci a Flushing Meadows. La chela mancina di Sokolov cerca un posto tra le migliori 16 giocatrici del main draw newyorkese, ma l’ostacolo tra lei e gli ottavi si chiama Jasmine Paolini. Il gioco ordinato e geometrico di Vondrousova contro l’esplosività e la reattività dell’azzurra. Nella Grande Mela, Marketa e Jasmine si contendono la permanenza nella seconda settimana dell’ultimo Slam dell’anno.


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