Da Genova, Carlotta Desirello
Chi ha detto che il tennis non può essere uno sport di squadra? No, non stiamo parlando della Coppa Davis, ma della sfida annuale tra i circoli italiani, le fucine dei talenti che vediamo poi calcare i più grandi palchi ATP e WTA. Le 16 migliori squadre, poi, si guadagnano il diritto di competere durante l’autunno, mandando in scena sfide tra tennisti di livello internazionale tra le strade d’Italia, per cercare di portare a casa l’ambito scudetto. Ma come viene vissuta una domenica di gare nel mondo del tennis dei circoli? Ve la raccontiamo direttamente dal Park Tennis di Genova, per la prima giornata di Serie A1 maschile, andata in scena lo scorso 5 ottobre e che ha visto come avversario il Match Ball Firenze.
Il Park tennis Genova apre le porte
Il circolo ligure è una realtà ormai consolidata nella massima serie italiana, con i titoli del 2016 e del 2020 a impreziosire la già ricca storia del club. Situato nel cuore di Genova, ma lontano dal traffico e dal rumore delle vie principali, sono l’allegria e la disponibilità di tutto l’ambiente a cadere subito all’occhio. Non è la tensione a fare da sovrana al clima che si respira, bensì la gioia che si può provare soltanto in un giorno di festa. Prima ancora del peso dei risultati, si percepisce la felicità di aprire le porte, anche in questa stagione, ad una giornata di tennis e divertimento. “Aspettiamo sempre l’inizio del campionato per passare dei sabati e domeniche insieme” sono le parole del direttore sportivo di casa Marco Rognoni.
Tra un dritto e l’altro di allenamento, quando manca pochissimo all’inizio, ad animare il clima di serenità sono le risate, le battute e gli scambi non solo tra i componenti delle squadre, ma anche con gli avversari, a confrontarsi sulla nuova stagione, oltre che con i bambini della scuola tennis, accorsi a vedere le gesta della prima squadra, e con i primi spettatori che arrivano al circolo. La sensazione è che non si stia semplicemente assistendo alla competizione ma che tutti la stiano vivendo in prima persona.
Il Match Ball Firenze prepara il ritorno in A1
Clima analogo è quello che si respira sull’altro campo, dove avviene il riscaldamento degli avversari del Match Ball Firenze, supportati dalla presenza della direttrice Chiara Casamonti e del vice presidente Leonardo Casamonti, il primo a mostrarsi orgoglioso del ritorno della squadra in A1 lo scorso anno: “Portiamo il grande tennis nei nostri circoli, è una bellissima occasione per i nostri soci e non solo per vedere un tennis di livello internazionale” .
Si aprono le danze
Ad alzare il sipario sulla giornata sono le presentazioni delle squadre e le foto di rito, tra gli applausi, per poi lasciare spazio agli atleti. “Si affrontano per il Park tennis Genova Luigi Sorrentino e per il Match Ball Firenze Gianmarco Ferrari” ed ecco che i tennisti smettono per un giorno di giocare per sé stessi, ma per rappresentare i colori che indossano, proprio come in una partita di calcio o pallavolo. Da questo momento è solo “punto Park” o “punto Match Ball”.
Nelle strade del circolo, però, la festa prosegue, con gli spettatori che iniziano ad aumentare sia nei posti a sedere sia in piedi, visto che a pochi metri di distanza possono osservare in scena in contemporanea anche un’altra sfida, quella tra due dei giovani di punta dei club: Iannis Miletich (Park) e Lorenzo Sciahbasi (Match Ball). Applausi e complimenti, rigorosamente al termine dei punti, per entrambe le squadre, su entrambi i campi, con i decibel che aumentano, ovviamente, quando sono i tennisti di casa a conquistare punti importanti o a compiere gesti tecnici eleganti e di livello. Speciali tifosi sono i bambini e i ragazzi della scuola tennis, ma anche le famiglie e i soci che tra una partita e l’altra nei altri campi liberi del circolo accorrono a supportare i beniamini di casa.
Militich e Sciahbasi, due giovani a confronto
Il primo a conquistare il punto è Militich; l’italoargentino è subito diventato per i tifosi lo ‘Jannik’ del circolo, con colpi di livello altissimo, come difatti recita la sua classifica che lo vede al numero 737 del ranking mondiale. Osservatore speciale del ragazzo, e in generale di tutti i tennisti di casa, è il presidente dei liguri Alberto Clavarino, che si sposta tra i campi ad apprezzare i colpi da vero amante del tennis e sostenitore orgoglioso della propria squadra: “È un giovane che ha dimostrato di avere grandi numeri – ma non è da meno chi l’ha osservato e voluto a Genova – il nostro capitano Gianluca Naso ha grandi capacità nel cercare e scegliere i giocatori, è davvero importante avere uno che fa scouting a questo livello”.
L’ex numero 175 del mondo, in panchina durante i match per dare indicazioni utili ai propri ragazzi, è ormai un’istituzione tra le fila del Park, club che ha ‘sposato’ tanti anni fa: “Frequento il circolo dalla mattina alla sera, quindi è un matrimonio bello intenso (ride ndr). Ho un bellissimo feeling con tutti i soci, con la squadra e con tutti i bambini della scuola tennis, mi sento parte del gruppo”.
Si arrende solo dopo aver lottato e mostrato sprazzi di un gran tennis Lorenzo Sciahbasi: “Ha appena vinto il suo primo torneo ITF a Pula ed è quasi 700 al mondo – ha commentato il capitano Francesco Caforio – è uno dei nostri giovani del vivaio da tenere d’occhio come anche Andrea Meduri che sta giocando molto bene, facciamo il tifo per loro”. E mentre nell’altro campo Ferrari in rimonta supera Sorrentino e riporta in parità la sfida, è proprio Meduri a entrare in gioco contro Alessandro Ceppellini.
Energia in movimento, il pubblico cattura la scena
Col passare delle ore gli spettatori aumentano e con loro il continuo andirivieni tra i posti a sedere. Il termine di una partita coincide con la migrazione di tutto il pubblico sull’altro campo per poi ridistribuirsi non appena comincia un nuovo match. Non c’è la gara ad aggiudicarsi il posto e non c’è staticità, ma un continuo movimento anche verso le diverse angolazioni da cui è possibile vedere le partite, con la zona interna del bar utilizzata per rinfrescarsi e fare un piccolo pit stop. Non solo lo spostamento del pubblico, ma anche dei giocatori non impegnati, immersi tra gli spettatori ad alternarsi per supportare e incitare entrambi i compagni in campo.
Mager-Berrettini, un big match a Km 0
Inizia anche l’ultimo singolare, quello tra Gianluca Mager, idolo di casa e attesissimo dal pubblico, con un legame col circolo che dura da quando aveva 12 anni, e il numero uno di Firenze Jacopo Berrettini. Due grandi tennisti ma anche due importanti punti di riferimento, che nella mattinata si potevano osservare tra le strade a supportare e consigliare i compagni. Ad impreziosire una gara di questo livello e accessibile tra i circoli del nostro Paese è una cornice in campo da grandi palcoscenici, con tantissimi sponsor a finanziare la partecipazione a un campionato che non è semplice da sostenere senza un grosso lavoro alle spalle: “Grazie ai nostri sponsor siamo riusciti anche quest’anno ad avere una squadra maschile in A1 e una femminile A2. Tenere questo livello richiede grossi sforzi quindi è un grande merito loro” racconta il presidente Clavarino.
Tra un colpo e l’altro giunge l’ora di pranzo, con gruppi di persone che si recano a mangiare sempre in un clima di convivialità e sportività, cercando di non perdere di vista quello che accade sulla terra rossa genovese. Se Ceppellini fa esultare i tifosi, è Jacopo Berrettini a rimettere il risultato in equilibrio, dopo un’intensa lotta con Mager che ha animato il pubblico, estasiato ad ogni gran colpo dei due giocatori: sentenze rimandate ai doppi. Nonostante due ore di gara, il clima di sportività non diminuisce e l’abbraccio e i complimenti tra i due tennisti, che si dirigono insieme verso l’arbitro, ne è l’esempio.
Doppi al cardiopalma, Firenze esulta
La giornata, però, deve anche dare dei verdetti e, così, dopo la pausa, gli spettatori tornano ad affacciarsi per i doppi decisivi: Sorrentino e Mager contro Ferrari e Sciahbasi e Miletich e Ceppellini contro Berrettini e Meduri. Due incontri con una storia molto simile enfatizzata dalla quasi contemporaneità del momento, che contribuisce solo ad aumentare il coinvolgimento di chi li segue. Primo set ai liguri, secondo ai toscani e super tie break a decidere le sorti. Tutto può ancora succedere: vittoria, sconfitta o pareggio. Attimi al cardiopalma dentro e fuori dal campo che alla fine premiano il Matchball Firenze che si aggiudica entrambi i match e corona al meglio il suo ritorno in A1.
