[4] N. Djokovic b. Z. Bergs 6-3 7-5
Novak Djokovic supera Zizou Bergs (26 anni, numero 44 del ranking mondiale), mantiene viva la possibilità di superare Roger Federer a livello di titoli vinti sul cemento (al momento i due campioni sono ancora pari a quota 71) e si qualifica per la decima volta in carriera (su undici partecipazioni) alle semifinali del Rolex Shanghai Masters: il quattro volte campione del torneo ha giocato il match migliore della sua settimana, ha approfittato dell’inesperienza e della confusione di un avversario tanto talentuoso quanto disordinato e si è imposto con il punteggio di 6-3 7-5 in un’ora e 50 minuti di gioco. Nole – che ha subìto il primo break della serata nel momento di chiudere la pratica, sul 6-3 5-4, per poi rimettere immediatamente al posto giusto il punteggio grazie a una difesa commovente – nella semifinale di sabato 11 ottobre se la vedrà con Valentin Vacherot, che nel primo quarto di finale della giornata aveva battuto, in rimonta, Holger Rune: per Vacherot sarà la prima semifinale a livello ATP della carriera, per Djokovic la 198esima (l’80esima, in particolare, a livello 1000).
Primo set: il talento di Bergs non basta, Djokovic è troppo solido
Entrambi i protagonisti, fin dalle prime fasi di gioco, decidono di cercare di tenere in campo la percentuale più alta possibile di prime palle, abbassando di qualche chilometro orario la velocità dei servizi: la superficie di gioco è lenta, le condizioni climatiche al limite del digeribile e la fase difensiva diventa troppo faticosa. Djokovic nel primo game si salva da 15-30 e inizia a condurre le operazioni del punteggio: il tennis brillante e talentuoso di Bergs è un tennis ad alto rischio e nei momenti decisivi – complice la personalità dell’avversario – regala qualche errore gratuito. Zizou fatica con la seconda palla (1 solo punto su 10), cede il servizio sbagliando uno smash molto comodo (2 a 4) e nel game successivo spreca tre palle break per rientrare in partita: il belga prima colpisce male con il rovescio e poi, invece, sulla terza palla break, si arrende al termine dello scambio più intenso della serata, con il passante che si arrampica sul nastro ma non riesce a superarlo. Nole si porta sul 5 a 2, Bergs annulla cinque set point (di cui tre, consecutivi, con altrettanti ace, 3 a 5) ma alla fine il serbo chiude, nel nono game, difendendo a 15 l’ultimo turno di battuta. 6-3 Djokovic dopo 48 minuti di gioco: per lui il miglior set della settimana, caratterizzato da 3 ace, dal 78% di prime palle in campo, dal 72% di punti vinti con la prima e dal 71% (5 su 7) con la seconda.
Secondo set: Djokovic spreca l’opportunità di chiudere ma si riprende immediatamente
Il match si adegua ai binari ordinati dei turni di battuta, in attesa della svolta definitiva e degli errori decisivi di Bergs: il belga aumenta i giri del motore della propria prima di servizio, rinunciando alla sicurezza della percentuale, e riesce a condurre le operazioni anche con la vivacità delle seconde più brillanti. Djokovic non si spaventa, ribatte colpo su colpo fino al 4 pari, e, nel nono gioco, attende e raccoglie gli errori gratuiti (a fine match saranno addirittura 40, decisamente troppi) del rivale, mettendo a segno il primo strappo del set (5 a 4 e servizio): Bergs però sorprende il pubblico, sè stesso e l’avversario, gioca i punti migliori della sua serata e, ormai spalle al muro, riapre tutto, grazie alla veronica di rovescio e alla risposta vincente (primo break belga e 5 pari). Djokovic, per la prima volta nel match, sembra a corto di fiato ma Zizou, quasi intimorito dalle prime difficoltà del suo idolo, lo lascia respirare, gli regala un doppio fallo esiziale (sul 5 pari 30-15) e poi butta via uno scambio già vinto (e rivinto), complicandosi la vita con gli smash più banali.
Il campione fa pensare l’avversario, lo provoca lanciando per aria i lob più ingannevoli e, come da copione, raccoglie ancora una volta gli errori del belga (6 a 5, e un’altra opportunità di servire per il match). Djokovic rischia ancora di inciampare, spreca un paio di match point consecutivi, annulla addirittura una palla break ma alla fine si gode il sollievo della vittoria: 6-3 7-5 e 80esima semifinale a livello 1000 della carriera.