Holger Rune, che si prepara a scendere in campo contro Ugo Humbert nella semifinale dell’ATP 250 di Stoccolma, ha rilasciato alcune dichiarazioni a SpilXperten, rivelando un retroscena inquietante: le minacce di morte subite dopo alcune sconfitte, tra cui quella più recente a Shanghai. Rune si è anche soffermato sulla propria immagine pubblica, considerata da molti quella del “bad boy” del circuito, e sul trattamento mediatico che riceve in patria.
Holger Rune a 360° tra critiche e minacce di morte
Il tennista danese, infatti, ha dichiarato di sentirsi sottoposto a una sorta di esame mediatico molto più severo rispetto ad altri atleti danesi: “A Shanghai non ero l’unico giocatore a comportarsi in quel modo, ma sfortunatamente siamo in un paese come la Danimarca dove non abbiamo molti atleti, e quindi vogliono attaccare il migliore atleta e tutto ciò che fa”.
Rune è consapevole della pressione a cui è sottoposto, ma afferma di voler restare fedele a sé stesso: “In un certo senso, devo stare un po’ attento a quello che faccio, ma d’altro canto sono semplicemente me stesso e intendo continuare a esserlo”.
Spesso criticato per i suoi comportamenti in campo, Rune rivendica il diritto di esprimere la propria personalità e le proprie emozioni: “Se essere disposto a vincere e avere un vantaggio mi rende un ‘cattivo ragazzo’, allora sì. Semplicemente non la vedo così. Mi vedo come un giocatore che vuole davvero vincere. Sono disposto a fare tutto il necessario, e preferisco sfogare un po’ di frustrazione piuttosto che non vincere la partita. Le emozioni sono belle, e credo che tutti noi guardiamo il tennis per le emozioni, e se vuoi davvero interessarti a qualcuno, è importante mostrare chi sei veramente. Non credo che a nessuno piaccia vedere una personalità un po’ grigia. Almeno a me. È importante mostrare ciò che si prova”.
“Minacce di morte anche alla mia famiglia”
L’elemento più grave emerso nel corso dell’intervista riguarda le minacce ricevute da Holger Rune, soprattutto dopo alcune sconfitte. Il danese ha rivelato che spesso queste minacce coinvolgono anche la sua famiglia: “Cerco di non leggere quel genere di cose perché sono davvero perfide. Ma ricevo un sacco di minacce di morte, sia per me che per la mia famiglia. Penso che sia assurdo che ci siano persone capaci di scrivere cose del genere”.
Un fenomeno, secondo lui, troppo diffuso e preoccupante per il mondo del tennis: “È un grosso problema per lo sport, ma non dovresti ascoltarli perché non dovresti mai accettare quel tipo di parole dai tuoi ‘haters’”.
Rune ha anche rivelato che in alcune occasioni si è reso necessario l’intervento della polizia: “Ci si abitua. Ci si abitua al fatto che non sia un problema, ma credo che l’abbiamo segnalato alla polizia una o due volte e il problema è stato risolto, ma per il resto lo si supera”. Quanto alla possibilità che i tornei intervengano per contrastare questo fenomeno, il danese ha chiosato: “Non so se i tornei possano fare qualcosa al riguardo. Credo che l’Open di Francia avesse un sistema che permetteva di segnalare i casi, ma non sono sicuro di quale sia la soluzione”.