Alessandro Pecci (n° 730 ATP) è nato a Riccione 24 anni fa ed è uno che noti subito coi suoi 201 cm, a dispetto del sito dell’ATP che lo quota 198 cm. E’ quindi il più alto tennista italiano dopo il siciliano Matteo Covato che lo supera di qualche centimetro. Fisico da doppista verrebbe da dire, ed è la stessa cosa che devono aver pensato i responsabili della spedizione azzurra che l’anno chiamato a far coppia con Carlo Caniato, per allenare il nostro doppio Vavassori/Bolelli che oggi, in caso di parità dopo i singolari, sarà fondamentale per portare a casa il punto decisivo contro i fortissimi belgi Vliegen/Gillè (8 titoli ATP conquistati in carriera). Quella di Pecci è una premiere, mentre Caniato è stato presente tutta la settimana come sparring assieme al suo coach Alberto Casadei del Villa Carpena di Forlì.
Il 20enne numero 392 ATP è uno che sta crescendo molto in singolare (due titoli ITF a Sintra e Bacau) ma anche in doppio non se la cava niente male. Non solo lo conferma la classifica (attualmente n.284), ma soprattutto è ancora negli occhi di tutti il ricordo del suo colpaccio agli ultimi Internazionali d’Italia quando, in coppia con Federico Bondioli, fece lo sgambetto proprio a Vavassori/Bolelli. All’elenco dei giocatori che in settimana hanno fatto tappa al PalaFiera, potremmo aggiungere anche l’imolese Enrico Baldisserri (tesserato per il CT Bologna dei Giardini Margherita) che sempre ieri è stato chiamato addirittura dal capitano belga per allenare Alexander Blockx (n.116 ATP), il terzo singolarista della squadra. Enrico ci ha detto che è stata un’esperienza molto interessante e che Blockx l’ha accolto in maniera molto amichevole. Tanto che oggi avrebbe la tentazione di tifare per il Belgio…ma mentre lo diceva rideva di gusto.
