Murray si racconta:il calvario ,la riabilitazione e...Mourinho!

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Murray si racconta:il calvario ,la riabilitazione e…Mourinho!

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TENNIS- Piacevole intervista rilasciata da Andy Murray sulle colonne dell’ Herald Scotland. Lo scozzese è impegnato nella riabilitazione dopo l’operazione alla schiena dello scorso settembre e si confessa tra difficoltà, speranze e … divertenti siparietti “calcistici”. 

Dopo aver dichiarato che tornerà agli Australian Open 2014 solo se sarà in grado di vincere, Andy Murray torna a far parlare di sé nei pressi di Cobham,cittadina inglese della contea di Surrey, che ospita la struttura dove si allena regolarmente il Chelsea F. C.

Intervistato da Simon Cambers per l’Herald Scotland, il britannico rimane cauto:Medici e fisioterapisti sono già decisamente soddisfatti ma se non sarò al 100% non parteciperò allo Slam” e si dichiara del tutto mentalizzato alla riabilitazione in palestra e soprattutto in piscina dove “il meccanismo anti-gravità, che è come un tapis roulant subacqueo, ha accelerato notevolmente il mio recupero” .

Ma dall’intervista vengono fuori anche i particolari della divertente coabitazione tra il campione scozzese e i calciatori milionari del Chelsea di Josè Mourinho, il quale pur non avendo dispensato consigli al tennista ,deve in ogni caso avergli fatto una bella impressione perchè “è stato davvero interessante parlare con lui sin da quando è venuto a salutarmi il primo giorno”.

Con i calciatori “fantastici e disponibili ”però ci sono solo pochi incontri perché ”cerco di non disturbarli e per questo di solito vado ad allenarmi intorno alle 14:00-15:00”

Quando si tratta di ripercorrere le tappe che hanno preceduto l’operazione, Murray non entra nello specifico, ma nega particolari correlazioni con altri infortuni e chiarisce di “non voler parlare della sua storia medica, anche se ci sono stati alcuni problemi che stavano causando un bel po ‘di dolore”.

Ma tornando alla schiena racconta che tutto è iniziato nel dicembre 2011, poi la situazione è peggiorata e non è mai più migliorata . Il dolore ha iniziato a diffondersi e non potevo più gestirlo.Non ero più in grado di fare nessuna delle cose che amo fare di più-calcio, go-kart, golf, altri sport”.

La fine del tunnel però è vicina e come sempre, è la motivazione la chiave di volta. ”Volevo solo essere in grado di tornare a fare tutto quello che ho sempre fatto”, il suo mantra.

Andrea Pagnozzi

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