ATP Indian Wells, Murray: "Niente scuse, sono davvero deluso"

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ATP Indian Wells, Murray: “Niente scuse, sono davvero deluso”

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TENNIS INTERVISTE – Agli ottavi di finale di Indian Wells Raonic batte Murray 4-6, 7-5, 6-3. Il britannico ammette: “Ho sbagliato davvero troppo”.

M. Raonic b. A. Murray   4-6, 7-5, 6-3
D. Eri in un buon momento nel terzo set. Il break è stato complicato. Come leggi il modo in cui ti è sfuggita di mano la partita vero la fine?
R. No, è stato davvero deludente. Subire il break due volte consecutive in quel momento non va affatto bene. Ho giocato davvero male a quel punto. Non ho trovato molte palle, ho sbagliato dei colpi facili. Davvero, dei colpi facili, non come della palle profonde che cerchi di far tornare in campo. Ci sono stati momenti in cui lui era a rete e io dovevo solo passarlo dall’alto lato. Ho sbagliato questo tipo di colpi. Sai, è complicato vincere delle partite come queste, perché contro di lui, lui riesce a fare molti punti con il servizio. Quindi nel corso del set, se aumentano così tanto gli errori su dei colpi semplici, e con il gran numero di punti che ottiene con il servizio, questo porta ancora di più a un risultato negativo. Sono deluso.

D. Cosa ti ha fatto sbagliare così tanto? Solo una brutta giornata?
R. Non lo so. Non lo so. Non è stato così durante tutto il match. Stavo giocando in maniera decente. Voglio dire, nessuno dei due ha avuto un sacco di opportunità sul servizio altrui fino a quella metà del terzo set, penso che poi io abbia perso fiducia. Perché, davvero, non trovo altre ragioni per sbagliare quei colpi così facili, sono colpi basici che faccio 99 volte su 100.

D. Credi sia a causa dei match persi quest’anno o è solo il processo di rientro?
R. Non ho perso delle brutte partite quest’anno. Ho perso da Roger Federer in Australia che non è una cosa negativa. Cilic sta giocando un tennis incredibile quest’anno. E la partita contro Dimitrov, beh quella poteva andare a favore di entrambi, credo. Non è stato un brutto match. Quindi non ho perso delle brutte partite. Un paio di quelle erano molto equilibrate, nel terzo set di oggi ho giocato un tennis davvero, davvero tremendo. Questo è ciò che mi delude, perché il resto del match era andato bene.

D. Vieni fuori da una determinata situazione e hai giocato delle partite – capita a tutti di attraversare un momento di stasi –  credi che questo periodo sia più lungo perché, diciamo che non hai giocato tutte le partite e non hai raggiunto quella fiducia di cui hai bisogno, o credi che tu non abbia ancora raggiunto la migliore forma?
R. Non lo so esattamente, davvero. Non so perché. Non dovrebbe essere nulla che abbia a che fare con il giocare abbastanza partite. Io sento di aver giocato abbastanza. Al momento non mi voglio fermare dopo il match a pensare a queste cose. Sono partito in forma.  Forse ho solo fatto delle scelte sbagliate in quelle situazioni. Ma ovviamente dovrò pensarci, dovrò capire cos’è successo. Ma sai, non ci sono delle grandi spiegazioni, perché come ho detto ho sbagliato dei colpi davvero semplici. Inoltre, la percentuale della prima di servizio è scesa; ho sbagliato tanti rovesci; ho sbagliato qualche passaggio con il dritto. Quindi molti colpi mi hanno abbandonato alla fine.

D. Perché credi che questo torneo è così difficile per te rispetto agli altri grandi eventi sul cemento nord americano?
R. Non lo so. Voglio dire, ho perso dei match molto tirati, come quello di oggi, o quello dello scorso anno in tre set contro Del Potro. Non ho giocato così male qui ad inizio carriera. Ma non lo so, ho perso sempre dei match equilibrati: Soderling, Del Potro, Raonic. Non so forse è perché vincono molti punti gratuiti sul servizio. E forse sbaglio sempre nel controllare la palla qui.

D. Sei contento del fatto che il prossimo torneo si disputa in un luogo che conosci molto bene? Le condizioni sono familiari. Hai la tua casa. Sei contento sia questo il prossimo appuntamento?
R. Al momento sono solo deluso, ho finito di giocare solo 20, 30 minuti fa. Spero che nei prossimi match come questo, io sia in grado di fare un lavoro migliore. Oggi non ero per nulla vicino ad un buon tennis. Beh, ovviamente Miami è un posto che conosco molto bene e mi sono allenato molto lì. Ma nei prossimi giorni dovrò pensare ad alcune cose, e spero di giocare meglio a Miami, in cui ho fatto bene qualche volta in passato.

D. In generale pensi di aver giocato bene nel torneo, o credi  sia stato un torneo altalenante dall’inizio alla fine?
R. E’ stato un po’ altalenante, ma qui è sempre stato così. La cosa più importante è quella di mettersi in condizione di vincere, anche quando giochi un tennis discontinuo. Lo faccio in tutte le partite. Ma oggi sono davvero deluso di come siano andati quegli ultimi 15 minuti. È stato davvero brutto. In Australia non è andata così. Ma questo è stato un problema nelle ultime settimane, quindi devo provare e ho bisogno di iniziare meglio le partite, di essere più carico durante tutto il match, e di non fare così tanti gratuiti.

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