Murray, meglio di così si poteva fare?

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Murray, meglio di così si poteva fare?

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TENNIS – I risultati di questo inizio 2014 di Andy Murray sono forse il meglio che il tennista scozzese potesse auspicare. Quattro tornei disputati, una sola semi. Le sconfitte però sono arrivate da gente del calibro di Federer, Dimitrov e Raonic. Enrico Serrapede

I risultati di inizio anno per Andy Murray parlano chiaro, il tennista scozzese ha raggiunto una sola semifinale (Acapulco) in quattro tornei, Davis esclusa. Per il resto Andy ha raccolto una sconfitta con Mayer a Doha, un quarto slam e un ottavo nel primo 1000 dell’anno. Tutti chiaramente ricorderanno lo stop preventivato dall’allievo di Lendl alla fine del 2013 per operarsi alla schiena, quello stop costrinse Murray a dare forfait in uno degli appuntamenti più importanti della stagione: il Master di Londra.

La sconfitta con Mayer a Doha assieme con il quarto in Australia è certamente il risultato meno preoccupante per Andy. In Qatar, al torneo del rientro, perdere il giorno di Capodanno (non è una scusante ma dirlo fa sempre bene) con un tennista ostico come Florian Mayer ci può stare. Anche i quarti con Roger in Australia non sono da buttare, il rientro dall’infortunio sembrava procedere secondo la tabella di marcia ed in un torneo sulla distanza dei cinque set e dalle condizioni estreme i quarti contro un pluricampione sono un risultato soddisfacente. Da qui in poi probabilmente però si ci aspettava di più, ad Acapulco la sconfitta è arrivata contro Dimitrov mentre ad Indian Wells è stato Raonic ad estromettere dal torneo Murray. A dirla tutta però delle attenuanti si possono trovare, in primis gli avversari che hanno sconfitto Murray. Dimitrov e Raonic non sono gli ultimi arrivati e soprattutto quest’anno puntano alla consacrazione definitiva e non c’è modo migliore che quello di battere uno dei fab four (non per la classifica chiaramente). In più ci sono anche le condizioni climatiche da valutare, l’umidità asfissiante di Acapulco ed il gran caldo del deserto della California non sono l’ideale per un giocatore al rientro e con la mancanza di ritmo nelle gambe, crollare in questi casi è più facile di giocarsela fino alla fine.

Chiaro è che nessuno si sarebbe aspettato un rientro alla “Nadal” di Murray, lo spagnolo la scorsa stagione dopo il rientro vinse tutto (o quasi) aiutato anche dalla tanto amata terra, trionfò anche a Indian Wells però ricevendo lo chapeau dall’intero mondo del tennis. A Murray tutto ciò non è successo ma in fin dei conti non ci voleva la sfera magica per prevederlo. Insomma il 2014 di Andy non è stato esaltante però le quattro sconfitte sono arrivate contro Mayer, Federer, Dimitrov e Raonic non proprio gli ultimi arrivati. L’ultimo piccolo focus sui risultati di questa stagione va fatto aggiungendo la Coppa Davis, la Gran Bretagna ha battuto l’USA ed Andy ha portato a casa i suoi due singolari contro Donald Young e Sam Querrey. Adesso ci sarà Napoli e la sfida contro l’Italia sulla terra rossa. Murray è stato chiaro sulle motivazioni che lo spingono in questa competizione ed eloquente è stata la scelta di saltare Montecarlo per preparare al meglio il quarto contro Barazzutti e soci.

Un altro tennista che con la schiena ha dovuto sempre condividere, spesso litigandoci, è Andre Agassi, il nove volte campione slam nelle scorse settimane dall’alto della sua esperienza è stato chiaro sulla situazione Murray: “Dalla schiena parte tutto il tennis – ha detto Andre – e recuperare dai quel tipo di operazione richiede tempo ed allenamento duro”. Un’attenuante in più insomma per Andy, adesso però arriverà il Sony Open di Miami e lì Murray gioca quasi in casa visto che si allena proprio nella capitale della Florida. In più Andy difende il titolo, il bis è difficile, forse impossibile ma un step in più verso il pieno recupero è auspicabile.

Il tennis mondiale, nonostante i grandi risultati di tennisti partiti come under dog in questa stagione, ha bisogno di Andy Murray. È probabile che dopo la complicata operazione alla schiena Andy abbia deciso di non puntare tutto su questo inizio di stagione ma soprattutto di arrivare al meglio da Wimbledon in poi dove lo scozzese si gioca le sua migliori carte. Solo il tempo potrà rispondere a questo dubbio ma razionalmente questo 2014 di Murray è stato difficile ma forse non da buttare. Lo scozzese ha dato comunque l’impressione di essere arrivato fino a dove il fisico gli ha permesso.

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