Chi più incognita, Murray o Fognini?

Coppa Davis

Chi più incognita, Murray o Fognini?

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Fabio Fognini
 

TENNIS COPPA DAVIS NAPOLI – Tutti dichiarano l’Italia favorita. Ma sarà vero? Murray ha ottenuto migliori risultati di Fognini nei grandi tornei. Però ha battuto un solo top-ten. I commenti dei colleghi britannici.

Mi sembra che Andy Murray, inatteso assente alla cerimonia del sorteggio, stia meglio di Fabio Fognini!

Beh, magari è un’esagerazione, ma quando dopo una lunga giornata di attesa il campione scozzese di Wimbledon si è presentato sul campo centrale del Tennis Club Napoli alle 18,30 e dopo 55 minuti di “riscaldamento” compiuto negli spogliatoi, non mi è parso per nulla “diminuito”.
Si è allenato con un paio di coach, Colin Beecher e Nick Weal, e m’è parso il solito Murray di sempre. Il virus allo stomaco (“Non ha mangiato nè cozze nè pizza” ha garantito capitan Smith) non pareva averlo debilitato troppo.

Fognini mi è sembrato di ottimo umore. Ha anche scherzato con Barazzutti, e più o meno indirettamente con me, quando all’annuncio della formazione di doppio azzurra _ ovviamente, secondo le migliori tradizioni barazzuttiane, quella che non giocherà salvo clamorosi imprevisti (Fognini-Lorenzi) _ e al preciso momento in cui i fotografi sono stati chiamati a scattare le foto dei doppisti ha detto a voce alta: “Ma ‘sta foto a che serve”?
Troppo facile per me rispondere: “Infatti non la pubblicherà mai nessuno!”.

Battute a parte Fognini non mi è parso preoccupato nè del suo problema all’ottava costola, nè di dover affrontare James Ward (alias Giacomo Reparto…ma per Ward ci sono molte possibili traduzioni) alle 11,30 – “Mi farò svegliare alle 7,30…ho il risveglio lento” – nè tantomeno di dover contribuire in modo pesante (singolari e doppio…anche se non figura ufficialmente nella formazione) alla qualificazione per la prima semifinale italiana ad una Davis dopo 16 anni.

Fognini è fatto così. Fuori dal campo è quasi sempre rilassato. In campo non sai mai come reagirà. Molto dipende da come si mettono le cose all’inizio. Ma nemmeno questo è del tutto vero. Quante volte, infatti, ha mollato all’improvviso un match che sembrava vinto oppure ha rimontato match che parevano persi. Dire che è imprevedibile è dire poco. Lo sa bene lui, lo sanno bene papà Fulvio, che non è meno imprevedibile di lui nelle sue reazioni, e coach Josip Perlas che invece sarebbe prevedibile…ma qui non c’è e quindi non mi può aiutare a capire “il momento Fognini”.

Tutti sembrano d’accordo nel considerare l’Italia favorita. Lo ha ammesso Barazzutti, si credeva che lo avesse detto anch Fognini ma lui ha negato di averlo detto (però pare che lo pensi…), lo ha detto il capitano inglese dalle risposte tanto banali quanto il suo cognome, Leon Smith, e assai meno feroci del suo nome.
Neil Harman, il collega inviato del Times e di 40 anni di tennis – da me intervistato, ascoltatene l’audio – mi ha detto “E’ più difficile vincere qui che con gli Stati Uniti...e sì che non mi aspettavo che Ward battesse Querrey. Ma quando vidi la formazione americana diventai abbastanza ottimista…”.

Sembra pessimista il collega e amico del Daily Mail Mike Dickson: “Non credo che Andy abbia mai battuto un top-ten sulla terra rossa”.
Ci è voluto un po’ per verificare il tutto, ma alla fine è emerso che una volta, nel 2009 quando nemmeno era forte come è poi diventato, Andy Murray – oggi n.8 del mondo, ma è stato anche n.2 – battè a Montecarlo Davydenko che era n.9 Atp.
Insomma Dickson non si era sbagliato di molto. Ciò detto però credo che il nostro n.1 Fognini – approdato al suo best ranking n.13 proprio questa settimana – pagherebbe pur di avere ottenuto i risultati di Murray anche sulla terra rossa.
Lo scozzese, infatti, ha fatt semifinali al Roland Garros, a Montecarlo e a Roma. Fognini per ora ha fatto semifinale a Montecarlo, ottavi a Parigi (l’anno dell’epico duello con Montanes e del ritiro contro Djokovic, 2011).

Ma per adesso gli si richiede di portare a casa il primo match. Eppoi vedremo se il secondo verrà giocato. Dipende dalla pioggia che viene annunciata incessante o quasi sabato, e un po’ meno venerdì.
A un Murray che non stesse al 100 per 100 non dispiacerebbe forse un giorno di recupero in più. Ove ciò accadesse però correrebbe il rischio di dover giocare singolare e doppio nella stessa giornata, dovendo eventualmente scendere in campo dopo un’ora e mezzo di riposo dalla conclusione del singolare.
Il supervisor del match, lo svedese di lungo corso Stefan Fransson, mi ha spiegato: “Una volta in Davis c’era la regola che se un match  superava un determinato numero di games non si poteva giocarne un altro nella stessa giornata. Ora non è più così. Si assegna un congruo riposo e poi il giocatore deve scendere nuovamente in campo”.

Insomma in questo caso si può parlare di un sorteggio abbastanza fortunato. Infatti dei due candidati a giocare sia singolare sia doppio, Fognini e Murray _ per l’appunto i due dalla condizione fisica incerta – l’italiano avrà comunque la certezza di un riposo più lungo ed è quasi escluso che possa trovarsi a giocare due partite nello stesso giorno.
Harman e Dickson, che sono due degli 8 colleghi britannici fin qui intravisti, dicono all’unisono che “Ward ha ottenuto in Davis risultati che nei tornei si è solo sognato!”. Però loro non si sognano di considerarlo in grado di battere Fognini, almeno dichiaratamente.

A trasmettere il match nel Regno Unito sarà Eurosport (che ha i diritti solo per quel Paese) e anche la BBC per la quale il commento potrebbe essere quello di Tim Henman accanto a Jonathan Overend.
“La cosa più bella che potrebbe capitarci è una vittoria nel doppio ora che, ad un anno dall’annuncio del tumore scoperto in Ross Hutchins, Ross è tornato a giocare in Davis e scenderà in campo forse accanto a Colin Fleming (che non è parente di Peter Fleming, l’americano compagno di John McEnroe che da tempo ormai risiede in Inghilterra ma non ha cambiato cittadinanza…e giocava molto meglio di Colin)” dicono gli inglesi.
L’aspetto più curioso è che se in fondo il fatto che l’Italia non abbia più raggiunto una semifinale in Davis dal 1998 non è tanto sorprendente visto che siamo stati per 12 anni senza un top-20, invece la Gran Bretagna ha avuto due tennisti classificati fra i top-ten _ sia Tim Henman sia Greg Rusedski sono stati n.4 del mondo e hanno pure giocato nello stesso team _ ma da 33 anni non hanno mai vinto un match nel World Group fino a quest’anno.

Harman, ancora lui, ricorda due incontri persi al primo turno, e sempre a Birmingham con Stati Uniti e Svezia, e sempre ceduti sul 2 pari con Johansson e Courier, e al quinto set.
“Mai avuta troppa fortuna, ma mai come quest’anno, la squadra è sembrata così unita. E mai abbiamo avuto un giocatore così forte come Andy Murray…”.
Insomma, al di là dei vari understatement, gli inglesi un pochino alla vittoria ci credono.

Starà ai nostri, Fogini soprattutto ma anche Seppi che pur non essendo un Davisman una volta che non si sentisse tanto o troppo responsabilizzato, potrebbe anche procurare un punto che magari la gente non si aspetta. Quello contro il campione di Wimbledon. Vedremo. Io ricordo di aver visto Andreas vincere un gran match a Torre del Greco, rimontando due set a Juan Carlos Ferrero. E Torre del Greco (2005) è a due passi da qui.
Ad maiora.

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