Errani: "Vi ho abituati troppo bene" (Masini). Fognini, sfida con la Pennetta: "Lei arriverà davanti a me" (Paglieri)

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Errani: “Vi ho abituati troppo bene” (Masini). Fognini, sfida con la Pennetta: “Lei arriverà davanti a me” (Paglieri)

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Errani: “Vi ho abituati troppo bene” (Federico Masini, Tuttosport)

Prima di tornare a Valencia per allenarsi e preparare la Fed Cup in programma la prossima settimana (19-20 aprile) a Ostrava contro la Repubblica Ceca di Petra Kvitova e Lucie Safarova, Sara Errani si è concessa un’ora di svago negli studi di Sky Uno, ospite del programma “E poi c’è Cattelan» in onda stasera alle 23 (canale 108 di Sky). Fra una battuta e l’altra e qualche gioco con il conduttore (a badminton e ruzzle), la tennista bolognese ha parlato anche del suo inizio di 2014, respingendo tutte le critiche che le sono piovute addosso nell’ultimo mese.

Delusa dagli ultimi tornei?

«Assolutamente no, giudico questi primi mesi dell’anno positivi. Ovviamente non è semplice rimanere sempre al top, però tutti mi trattano come se stessi facendo un disastro. Io lo vivo così questo momento: il mio obiettivo rimane sempre quello di lottare e fare del mio meglio e finora l’ho fatto al 100% in tutte le partite dell’anno. Sono contenta, i risultati tutto sommato non sono da buttare perché sono comunque al 13 posto della classifica Race (la graduatoria che tiene conto dei soli risultati dell’anno, ndr) e non è un piazzamento negativo, ma molto buono».

Però essere uscita dalla Top Ten del ranking non sarà stato piacevole…

«Ovvio, dispiace, ma non è un problema così grande. L’anno è lungo, ci sono tanti tornei davanti e spero di fare bene. Cerco di rimanere tranquilla e felice al di là della posizione. Sicuramente mi viene da dire che ho abituato troppo bene la gente, perché appena faccio un passettino indietro vengo travolta dalle polemiche. A me non fa piacere che mi si venga a dire “riprenditi” e cose simili, perché io in campo dò sempre il mio meglio come facevo anche negli anni precedenti. Poi è chiaro che preferisca vincere che perdere…».

La Fed Cup potrebbe aiutarla a ritrovare la condizione migliore, sia fisica sia psicologica?

«Giocheremo su una superficie veloce, contro avversarie difficili. Certo, io alla nazionale tengo parecchio, sono felice di tornare dopo aver saltato la prima partita contro gli Stati Uniti e fare bene potrebbe dare slancio in vista di tornei importanti come Madrid, Roma e Roland Garros dove dovrò difendere punti importanti e le tre semifinali raggiunte nel 2013».

Anche Roberta Vinci non ha iniziato l’anno nel migliore dei modi.

«Penso che giocare faccia bene a entrambe e il campo a lei piacerà molto. Roby è molto forte, sono convinta che poco alla volta rialzerà la testa: possono capitare dei momenti un po’ così, ma l’anno è lungo…».

Dovrete vincere con la Repubblica Ceca per non fare “brutta figura” rispetto agli uomini reduci dal bel successo in Coppa Davis.

«Ho seguito al computer tutte le partite e sono stati bravissimi (…)

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 Fognini, sfida con la Pennetta: “Lei arriverà davanti a me” (Claudio Paglieri, Il Secolo XIX)

Fognini, come va l’infortunio al costato?

«Benino, grazie. Speriamo per i prossimi giorni».

Come chiuderà la giornata? La solita partita a scopa tra amici?

«Può darsi, sì».

Oppure vedrà il Barcellona?

«No, il Barcellona lo guarderà lui (indica Marc Boada, il fisioterapista. Gli chiediamo: Marc, tienes miedo? E il catalano, sorridendo sicuro: “Il Barça? Miedo nunca!”. Paura mai).

Neanche lei ha avuto paura a Napoli contro Murray.

«Come ho detto, ci ho messo la faccia. E siamo in semifinale».

Vincendo in Davis, forse è anche più facile farsi amare da quei tifosi che continuano a definirla incostante o indisponente…

«Beh, ce ne sono ancora tanti a cui non piaccio».

Se arrivate in cima… «Abbiamo due montagne da scalare».

La prima in Svizzera, dal 12 al 14 settembre. Sarà dura.

«Altro che dura. Federer e Wawrinka sono due extraterrestri».

E questa volta difficilmente giocherà sull’amata terra rossa.

«Figuriamoci. Sceglieranno il veloce, questo è sicuro».

Fognini, l’anno scorso ci svelò i suoi tre obiettivi per il 2013. Vincere il primo torneo Atp. Chiudere l’anno nei primi venti del mondo. Andare il più avanti possibile in un torneo dello Slam.

«Bene, due su tre li ho realizzati. Mi manca il terzo».

Riproviamoci con i tre obiettivi del 2014.

«Per quest’anno vorrei vincere un grande torneo».

Tipo Montecarlo, che è giusto la settimana prossima?

«Tipo».

Gli altri due obiettivi?

«La salute. E il terzo… non saprei».

Torniamo sulla Davis?

«Sarebbe bello arrivare in finale».

In fondo i due extraterrestri hanno perso il doppio con il Kazakhstan, e vinto a fatica 3-2.

«Di sicuro noi ci proveremo».

Una curiosità: lei e Flavia Pennetta siete entrambi al numero 13 del mondo. C’è una scommessa in ballo?

«Nooo, lei ha mille punti più di me».

Cavaliere. Ma alla fine dell’anno chi sarà davanti?

«Lei, senza dubbio». Forse perché nel tennis femminile è più facile entrare nelle top ten. Sono parole sue.

«E le confermo. Loro di fenomeni hanno solo la Williams. Noi abbiamo Nadal, Djokovic, Federer… (…)

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