ATP Montecarlo interviste, Federer: “Mi sento bene. Con Fognini non sarebbe stato facile”

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ATP Montecarlo interviste, Federer: “Mi sento bene. Con Fognini non sarebbe stato facile”

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TENNIS ATP MONTECARLO – Ottavi di finale, Federer b. Rosol 6-4 6-1. Intervista postpartita.

Come giudichi la tua prestazione di oggi? Inizio un po’ problematico, poi però tutto liscio.

Sì, direi che hai sintetizzato tutto. Un po’ di turbolenza all’inizio, poi sono riuscito ad entrare in partita. Dopo quattro games di solito ti sei fatto un’idea di cosa va e cosa devi cambiare. Penso di essere riuscito a trovare buone variazioni, sono anche sceso a rete spesso; non ho sprecato palle break, la mia prima funzionava. Penso sia stato solo un problema di avvio.

Pensavo Rosol avrebbe giocato da subito più aggressivo di come che poi in effetti ha fatto. Mi aspettavo scambi più corti, ogni volta che si allungavano commettevo un gratuito. Appena sono riuscito a trovare il ritmo e rimanere calmo, il resto e venuto da sé, quindi sono contento. È ovvio che non posso sempre avere match come quello di ieri, non è realistico. Un incontro come quello odierno a volte serve per avere la tensione sempre alta.

Come ti senti a giocare qui dopo aver saltato gli ultimi anni?

È bello. Io ho sempre considerato giocare qui come un’opzione possibile, poi a volte per la preparazione, altre volte sentivo fosse la cosa giusta da fare, non ho partecipato. Nelle ultime stagioni avevo bisogno di stare a casa e lavorare come dovevo. Quest’anno non ne avevo bisogno perché credo di aver fatto un ottimo lavoro nella offseason di Dicembre; farò un altro richiamo dopo Wimbledon. Lavorerò duro dopo questo torneo, a volte iniziare presto sulla terra ti aiuta a capire a che punto ti trovi e cosa ti serve per essere al top. Non dico che a volte lavoro con le informazioni sbagliate, ma è bello capire certe cose mentre ti confronti con i migliori. In definitiva, sono contento di essere tornato qui, mi piace molto questo torneo, c’è sempre molta gente; forse è per questo che cerco di allontanarmi appena posso, è un po’ stressante.

Hai affrontato Tsonga molte volte, su tutte le superfici. Sei impaziente per l’incontro di domani?

Sì, ho visto Jo giocare ottimi match ultimamente, spesso diversi l’uno dall’altro, quindi non so bene cosa aspettarmi, se uno Tsonga passivo o aggressivo. Cercherò di essere pronto ad adattarmi a qualsiasi cosa. L’anno scorso non giocai bene contro di lui al Roland Garros, fu abbastanza un disastro. D’altro canto, è andata molto meglio in Australia, quindi sono abbastanza su di giri per vedere cosa succede stavolta. Lui è stato molto bene a tenere duro nel secondo set oggi; sebben Fabio sia poi sparito dal campo, è comunque merito di Jo l’averlo messo in quella situazione, per poi iniziare a spingere di più e meglio. Ha fatto semifinale qui l’anno scorso, quindi si trova bene; devo riuscire ad essere aggressivo e non trattenermi solo perché siamo sulla terra.

Ti sembra un giocatore incostante? Ha perso contro il 112 del mondo ni Davis, poco tempo fa, eppure è un finalista Slam.

Ha avuto tanti cambiamenti, anche nel settore coach. Non so bene su cosa stia lavorando, da questo punto di vista penso lui sia l’unico a poter rispondere a questa domanda. Intanto rimane ad alti livelli, credo che al momento gli manchi un torneo importante dove arrivo in fondo, battendo uno dei primi, forse è questo che non è riuscito a fare ultimamente. Finchè riesce a riprendersi, non significa nulla perdere contro un giocatore fuori dai top 20, 50 o 100.

Hai seguito il match tra Jo e Fognini? Cosa ne pensi?

Dire che Fabio ha perso 17 punti in fila è ingiusto nei confronti di Jo, bisogna mostrare rispetto per lui, ha giocato bene. Non è stato solo Fabio a smettere di giocare, anche Jo ha messo molto del suo.

La domanda era più sul comportamento di Fabio.

Al giorno d’oggi queste cose si vedono raramente per l’ambiente è diventato estremamente professionale, è difficile vedere giocatori che non se ne fregano, credo dimostri che comunque siamo umani.

Stai dicendo che la situazione attuale non permette ai giocatori di mostrare un carattere forte ed essere bravi allo stesso tempo?

Non credo sia un problema di personalità; piuttosto sono le regole ad essere più severe. Se rompi una racchetta o dici qualcosa che non dovresti, vieni sanzionato, ma non significa che se non lo fai non hai personalità. Personalità è la capacità di rimanere concentrati perché il vero spettacolo è il gioco, non le discussioni con l’arbitro. Ormai con l’avvento di HawkEye non esistono neanche più, le discussioni.

Hai giocato contro Jo per 15 volte, e sei nettamente in vantaggio negli scontri diretti. Ma l’ultim oincontro è stato l’anno scorso sul rosso di Parigi. Ti senti vulnerabile?

Mi sento bene, siamo solo all’inizio della stagione, ed entrambi abbiamo fatto preparazione. Abbiamo giocato indoor e fatto solo due partite sulla terra, siamo praticamente pari. Sto giocando bene, ma non so come giocherà lui.

In Australia ho giocato bene, mentre a Parigi sbagliai completamente e lui fu quasi perfetto. Cercherò di giocare come in Australia e lui come a Parigi, ovviamente; sono contento abbia vinto, perché non sarebbe stato facile con Fognini. Nei 1000 la cosa più difficile è superare i primi turni, di solito dopo i primi tre è dove iniziamo a giocare meglio.

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