Fognini: ma allora non è poi così maturo

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Fognini: ma allora non è poi così maturo

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TENNIS ATP A MONTECARLO – 26 minuti di follia. Dal 90° minuto del break del 5-3 di Tsonga nel secondo al 116° (1h 56′) di fine match, Fognini ha perso la testa, insultato il padre e fatto 4 punti! Tsonga: “Fabio è fatto così, per questo gli vogliamo bene”. Ci credo, gli ha fatto un gran bel regalo per il 29mo compleanno! Le parole di Nadal: “È importante che Fabio si renda conto di quando sbaglia”. Nei commenti le parole di papà Fognini e José Perlas. (Foto by Felice Calabrò)
Le foto di giovedì 17 da Montecarlo Il programma di domani: apre Wawrinka, poi Nadal, Federer e Djokovic La sfuriata di Fognini

Nadal: “Fognini è un bravo ragazzo”

 

Fognini: “Mi sono inc… con il mio angolo”



Ascolta Tsonga

MONTECARLO – Dopo che per mesi abbiamo scritto e sentito di un Fognini che ha cambiato testa, che è maturato e l’abbiamo, tutti insieme, inondato di complimenti, beh ci risiamo.
“Conosciamo Fabio, è sempre stato così, per me non è una sorpresa, pensavo che potesse succedere, mi ha fatto un regalo per il mio compleanno, è per questo che lo amiamo, che gli vogliamo bene. Non so se poi al terzo set avesse male ad una coscia o da qualche altra parte…se gli dava noia il vento, il sole, o che ne so?!, Fabio è un personaggio, è capace di fare sempre del buon teatro ma è divertente così…fin dal primissimo punto ha protestato per un giudizio arbitrale, e se lo lasciavo andare avanti sarebbe stato a discutere anche per dieci minuti! Siamo amici, gli voglio bene”.
Queste parole le ha pronunciate Tsonga nel post-match, e sempre con un sorriso dolce sulle labbra.
Sempre sorridendo ha anche detto di aver sentito  il diverbio fra papà Fognini e il figlio, anzi fra Fabio e Fognini: “Parlava talmente forte, impossibile non sentirlo!” ha detto Jo Wilfried alle radio francesi, ma senza entrare, giustamente, negli imbarazzanti dettagli.
Ma gli insulti li hanno potuto sentire anche tutti i telespettatori del match teletrasmesso da Sky e commentato da Elena Pero e Paolo Bertolucci:
“Sei una merda, mettici la faccia, io ce la metto sempre” gridava Fabio furibondo.
Chissà perché ce l’aveva con suo padre? Forse perché a Fulvio era scappato detto che “per vincere match come questi ci vuole la testa!”? Era un tentativo di scuoterlo, mica voleva offendere Fabio. Magari non era il metodo psicologicamente migliore per scuoterlo, però…non era certo detto con cattive intenzioni.
Così come un successivo rimpianto esternato ad amici da parte di papà Fognini: “Avrei voluto avere un figlio campione dei 100 metri…10 secondi di sofferenza e via! Invece con Fabio sul campo da tennis ogni volta sono due ore!”
Chiaro che Fabio era un po’ parecchio fuori di testa in quel momento, a seguito di 2 pallebreak mancate nel quinto games e altre 4 nel settimo del secondo set, e di quella tardiva chiamata del giudice di linea sulla palla-break per il 5-3 a favore di Tsonga.
Fabio aveva servito sulla linea, Tsonga aveva risposto male, Fabio poteva chiudere la volee e annullare la pallabreak. A quel punto, con molto ritardo, il giudice di linea chiamava out il servizio di Fognini. La palla era invece buona, ma il punto doveva essere rigiocato perchè in teoria “la volee che Fabio doveva giocare non era poi facilissima – avrebbe detto poi Tsonga – il punto non era ancora finito”.
Il giudice di sedia non aveva alternative che far rigiocare quel punto.
Fatto sta che il punto che Fabio riteneva fosse praticamente suo andava rigiocato e Fabio, nervoso e teso come una corda di violino ripensando anche alle occasioni precedentemente perse, lo perdeva. Perdeva così anche il servizio. 5-3 per Tsonga. Fabio era sempre più furibondo. Perdeva anche le staffe. Ne diceva di tutti i colori, beccava il warning. Pretendeva il cambio immediato di quel giudice. Nel frattempo Tsonga dal possibile 2-3 e 3-4 aveva assestato il servizio. Due delle 6 palle break le aveva annullate con altrettanti aces. Fino al 2 pari ne aveva fatti due soli. Anche lui ha sempre avuto qualche problema di testa e concentrazione. Perchè, altrimenti, dover aspettare le palle break per giocare i suoi migliori servizi?
Chamato da Fognini furente e schiumante rabbia arrivava sul campo, ma ormai a secondo set concluso _ con Tsonga che sul 5-3 tiene il servizio a zero _  il supervisor dell’Atp Thomas Karlberg che in piedi ascoltava le prime rimostranze di Fabio, mentre il pubblico accennava a fischiare. Allora lì Fabio ha un gesto istintivo e simpatico per stoppare il pubblico che stava cominciando a buheggiare: tira giù quasi per la giacchetta Karlberg e lo fa sedere sulla panchina accanto a lui. Scena inconsueta. Mai visto un supervisor seduto sulla stessa sedia-panchina di un giocatore.  Conciliabolo abbastanza simpatico che ottiene un solo effetto dei due sperati: ok per il cambio del giudice di linea (reo di aver sbagliato una palla, non dieci…: Karlberg ha cercato di tenere calmo Fabio in qualche modo, ha agito con l’esperienza dell’uomo saggio, ma non so se avrebbe dovuto concedergli il cambio…), ma non ok per un cambio di atteggiamento nella testa di Fabio che non c’è purtroppo stato. Fabio ha continuato a sbagliare una palla dopo l’altra. Saranno 17 punti perduti consecutivi! Nel terzo set Fognini ha fatto 4 punti in tutto. Ok, la fasciatura alla coscia con l’intervento del fisio dopo il primo game del terzo set, ma comunque Fabio ha poi giocato il doppio con Bolelli contro Peya e Soares.
Sul 5-0 c’è stato quell’orribile siparietto padre-figlio già accennato. Confesso che questo leit-motiv dialettico di Fabio (“Io ci metto la faccia”) che rimbalza da Napoli in Davis ad oggi io francamente non lo capisco. Tutti l’abbiamo scritto, la Gazzetta decine di volte dandogli grande enfasi, ma che vuol dire “io ci metto la faccia”? Oggi ha fatto capire che il padre invece non ce la mette…ma di che sta parlando?
Io francamente non ho ben capito che cosa voglia sottintendere… Quando verrà in conferenza stampa dopo il doppio glielo chiederò.
Quel che è accaduto oggi a Montecarlo è abbastanza incredibile, quasi incredibile come quando la scorsa estate Fabio aveva perso quel match contro Stepanek a Cincinnati dopo aver rimontato nel secondo set da 0-4 a 4 pari,  aver perso il nono game sul servizio di Stepanek e poi ceduto il proprio game di servizio senza che Stepanek riuscisse a toccare palla (“Non m’era mai successo in un game vinto di risposta!” mi ha raccontato poi lo stesso Stepanek).
Fognini fece doppio fallo nei primi due punti, rimediò un penalty point nel terzo punto per aver scagliato la palla contro iltabellone segnapunti, contestò il penalty point negando di aver mai subito un primo warning (che invece c’era stato), e fece volutamente due falli di piede, su prima  e seconda, regalando così il match ad uno stupefatto Stepanek (che pure a 34 anni di esperienze nella sua vita sui campi da tennis ne aveva vissute parecchie).
Anche se è in francese e non tutti lo capiranno a fondo vi consiglio di ascoltare l’audio-intervista di Tsonga. Magari qualche anima di buon cuore ce la potrebbe tradurre a beneficio dei lettori? Anche a spanne? Ubitennis gli sarebbe molto grato. Chi lo vuol fare lo posti qui sotto…
Io posso solo dire che ero convinto che Fabio avrebbe portato a casa questa vittoria e per 68 minuti, il momento della prima delle sei palle break, ero convinto che ce l’avrebbe fatta.
Poi la sua testa, come un flipper, è andata in tilt. Pazienza, sarà per un’altra volta. Il sorpasso in classifica a …Bertolucci, n.12 Atp nel 1973, è rinviato. Semifinalista un anno fa, sconfitto negli ottavi stavolta, Fabio perderà qualche punto, non ho ancora fatto i calcoli bene, non so se perde anche qualche posizione…volevo pensare positivo. Ci sarà tempo per farlo. Intanto sono dispiaciuto che i due italiani negli ottavi abbiano perso entrambi, ma sul conto di Seppi contro Nadal era folle nutrire troppe illusioni. A questo punto mi domando: e sulla maturità di Fognini? Quante volte ancora ne scriveremo?

Ecco il video della sfuriata di Fognini contro il suo angolo:

Anche Nadal ha parlato del comportamento di Fognini in conferenza stampa: “Ho un ottimo rapporto con lui. È molto simpatico. Ma non sono un idiota. Anche se è mio amico a volte ha torto quando tiene certi comportamenti sul campo, quando lancia la racchetta tutto i tempo. La cosa più importante è che ne sia cosciente. Perchè in questo caso si può correggere. In linea di massima non ha una buona attitudine. È incredibile che sia il n.13 del mondo. Ha un grande talento. Il suo livello di gioco è impressionante. Lo dico perché lo conosco. Ma i fan che lo vedono giocare hanno senza dubbio un’opinione diversa. Avranno un’opinione negativa e se lui arriva a capirlo potrà modificare il suo comportamento. Avrà certamente un maggior sostegno da parte del pubblico. Ho giocato contro di lui a Miami e non è piacevole vedere il pubblico che se la prende contro il tuo avversario. Se non è simpatico ok, ma altrimenti ci si rattrista nel vedere che non riesce a controllarsi. io sono sicuro che migliorerà. È uno dei tennisti più pericolosi sul circuito. E non ha avuto molta fortuna oggi, perchè stava dominando il match“.

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