TENNIS – In occasione delle sorprendenti sconfitte di Nadal sulla sua superficie preferita, tennis.com ha stilato una classifica delle dodici sconfitte patite dal maiorchino sulla terra battuta (a partire dal 2005) alla quale aggiungiamo la fresca uscita di Barcellona.
In ordine di “sorpresa”, si comincia dalla stagione 2005, anno del suo primo Roland Garros, nella quale Nadal fa segnare un bilancio di 50-2 sul mattone tritato, preludio dell’allucinante 274-13 attuale.
13. Gaston Gaudio nel 2005, Quarti di finale, Buenos Aires: 0-6 6-0 7-5
12. Igor Andreev nel 2005, Quarti di finale, Valencia: 7-5 6-2
Essendo ancora agli albori del regno dello spagnolo, le due sconfitte subite da due cagnacci del rosso non destarono alcuno stupore. Il match con Gaudio si svolse ad un anno dal successo parigino del sudamericano, mentre Rafa aveva un solo torneo sulla terra in saccoccia. Il risultato schizofrenico è segno di come l’argentino fosse ancora un osso duro all’epoca, e al contempo dimostra come l’isolano fosse già motivo di terrore per chiunque. Dopo questo insuccesso, Nadal infila una serie di 15 vittorie consecutive, e costringe l’allora ingiocabile Federer al quinto set nella finale di Miami; cinque giorni e due vittorie dopo, inciampa in Andreev per l’ultima sconfitta prima della storica striscia vincente.
La classifica si fa abbastanza mista da qui in avanti, con episodi non per forza in ordine cronologico.
11. Juan Carlos Ferrero nel 2008, Roma, primo turno: 7-5 6-1
È l’unica sconfitta di Nadal sulla terra nell’anno delle Olimpiadi di Pechino, eppure non merita una posizione più alta in quanto il campione spagnolo era visibilmente impedito. Come spiegherà successivamente, Rafa non era al meglio – forse l’inizio di una sfortunata abitudine, o una pessima inclinazione alle scuse, a seconda di chi interroghiate – e ricevette un trattamento medico per vesciche al piede destro. “Juan Carlos è un giocatore straordinario, ma è difficile esprimersi al meglio se non sei al meglio”.
10. Novak Djokovic nel 2011, Finale, Madrid: 7-5 6-4
9. Novak Djokovic nel 2011, Finale, Roma: 6-4 6-4
Alle pendici della top ten troviamo l’incubo Nole di tre anni fa. Un back to back da stendere il migliore dei pesi massimi, era chiaro di trovarsi di fronte a qualcosa di speciale. Djokovic veniva da trentasei successi in fila, e aveva già sconfitto il nostro ad Indian Wells e Miami, ma nessuno si sarebbe aspettato una tale superiorità anche nel giardino di casa dello spagnolo. A Madrid il serbo letteralmente disarmò l’avversario in ogni aspetto del gioco, rapidissimo da fono campo e letale con il rovescio bimane, che resero inutili gli sforzi profusi da Nadal con i suoi drives di dritto mancino, sorprendendo lo stesso Djokovic: “Incredibile” dirà a cose fatte. Ancora più pesante la dichiarazione di Nadal dopo la finale di Roma della settimana successiva: “Sto facendo tutto quello che posso, non posso chiedere nulla di più a me stesso”.
Seguono i capitoli delle vere e proprie sorprese, quelle che non ti aspetteresti mai, specie perché contro carneadi o avversari notoriamente e continuamente dominati.
8. Fernando Verdasco nel 2012, Madrid, Sedicesimi di finale, 6-3 3-6 7-5
“Se le cose non cambiano, ci sarà un torneo in meno nel calendario, per me”, fu il ruggito di Nadal in merito alla (a detta sua) scivolosissima terra blu installata da Tiriac a Madrid. La sua dimenticabile settimana si concluse andando a sbattere sul connazionale Verdasco in tre set, nonostante un doppio break di vantaggio sul 5-2 nel parziale decisivo.
7. Roger Federer, 2009, Madrid, Finale: 6-4 6-4
Dopo una semifinale di quattro ore contro Djokovic, che aveva bussato alla porta per tutta la stagione sul rosso, Nadal si imbatte in un ispiratissimo svizzero, che chiude una serie negativa di cinque sconfitte contro Rafa – tre delle quali in finale di Slam – e conquista il primo titolo della stagione. Clamoroso l’ace di secondo sulla parità nell’ultimo gioco, che se fallito avrebbe concesso a Nadal la palla break per una probabile rimonta.
6. Nicolas Almagro, 2014, Barcelona, Quarti di Finale: 2-6 7-6 6-4
5. David Ferrer, 2014, Montecarlo, Quarti di Finale, 7-6 6-4
Metà classifica per la crisi di quest’anno. A Barcelona, torneo dove ha trionfato otto volte, Rafa stenta contro Ramos, passeggia con Dodig e sembra poi avviarsi ad un comodo successo contro PsicoNico, con il quale aveva vinto dieci volte di fila, senza mai soccombere. Sarà invece il murciano ad avere la meglio, rivitalizzandosi nel tiebreak del secondo e annullando una caterva di palle break nell’ultimo set, a conferma del pessimo stato soprattutto psicologico di Nadal. La settimana precedente, il gregario per eccellenza, Ferrer, si rende protagonista della partita perfetta e redime il suo magro score contro il suo più famoso connazionale. 0-8 nelle finali su terra, ma sei successi complessivi, due dei quali sul rosso (il primo addirittura dieci anni fa). Un’insolita aggressiva scelta di colpi e finalmente una scrollata al proprio atteggiamento disfattista sono le chiavi per il meritato successo del valenciano, che inizia quindi a scalfire l’aura del Nadal imbattibile.
4. Horacio Zeballos, 2013, Vina del Mar, Finale: 6-7 7-6 6-4
Federer, Djokovic e Zeballos. L’argentino entra nell’elitario club di coloro che hanno battuto Nadal su terra rossa, nella ormai celebre prima uscita di Rafa dopo l’assenza di sette mesi post Rosol. “È la partita della mia vita” dirà Zeballos, chesarà sempre ricordato per questo successo.
3. Roger Federer, 2007, Amburgo, Finale: 2-6 6-2 6-0
Difficile dire quale possa essere la vittoria più rimarchevole di ella carriera di Federer, ma questo incontro sarebbe senz’altro parte della discussione. Nadal sembra vicino alla vittoria consecutiva su terra numero 82 dopo un primo set da manuale, ma lo svizzero perderà di lì in poi soltanto due giochi. Ad un anno di distanza dalla finale thriller di Roma, la vendetta è servita ghiacciata.
2. Novak Djokovic, 2013, Montecarlo, Finale: 6-2 7-6
Con questo successo Nole si avvicina al personalissimo Grand Slam di vittorie contro Nadal nei tornei sul rosso più importanti, manca solo il Roland Garros. Posto d’onore dovuto ovviamente alla clamorosa serie vincente dello spagnolo nel Principato (46 incontri), alle condizioni psicofisiche dubbie di Novak che aveva da poco appreso della scomparsa del nonno, e soprattutto all’avvio shock, con un bagel soltanto sfiorato ed evitato dall’orgoglio del maiorchino, che comunque non sarà abbastanza per spuntarla al tiebreak del secondo.
1. Robin Soderling, 2009, Roland Garros, Ottavi di finale: 6-2 6-7 6-4 7-6 (prima parte) (seconda parte)
La sconfitta di Rafa per eccellenza. Lo squarcio sul suo mantello di invulnerabilità, provocato dallo svedese al cospetto di minacciose nuvole parigine. Inutile stare a parlare dei motivi per cui questa debacle è al primo posto: il precedente 6-1 6-0 in favore di Rafa poche settimane prima a Roma, la pazzesca inning streak dello spagnolo al Roland Garros, che comunque non ha più perso da allora alla Porte d’Auteile. Ma soprattutto l’incredibile stato di grazia di Soderling, implacabile da ogni parte del campo anche con il rovescio, ingiocabile al servizio anche su una terra particolarmente lenta, il diritto un cannone. Un vero e proprio flagello, che rese Nadal mortale in Francia per la prima e finora unica volta.
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