Tennis & Arena: i fischi a Fognini arrivano fino in America

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Tennis & Arena: i fischi a Fognini arrivano fino in America

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Fabio Fognini esce dal campo fra i fischi del pubblico, Roma 2014 (foto C. GIULIANI)
 

TENNIS – Ben Rothenberg, inviato del New York Times descrive il personaggio ricordando il “torrente di oscenità” pronunciate a Montecarlo, citando Gianni Clerici e Ubaldo Scanagatta e il titolo de il Tempo “Harakiri Fognini”: è come McEnroe, non puo’ cambiare

Gli Internazionali d’Italia accolgono i propri portacolori con probabilmente più passione di qualsiasi altro torneo, ma il numero uno azzurro non ha sentito alcun calore, questa settimana.

Fabio Fognini, che al numero 15 del ranking è l’italiano meglio piazzato dai tempi di Corrado Barazzutti nel 1979, ha lasciato il campo tra i fischi lunedì, dopo la sconfitta patita per 6-3 6-2 contro il numero 56 Lukas Rosol, sul Centrale del Foro Italico. A poco è servito il pollice alzato da Fognini al momento dell’uscita, per calmare la rumorosa disapprovazione del pubblico.

Sebbene Fognini non abbia mai superato il secondo turno nell’unico torneo del suo paese, ha comunque dimostrato di essere un giocatore d’elite su qualsiasi altro palcoscenico. Ha vinto i suoi primi due titoli in carriera consecutivamente nella scorsa estate in Germania, sulla terra di Stoccarda e Amburgo; ne ha poi aggiunto un terzo a Vina del Mar a Febbraio, sempre sul rosso.

Fognini ha mostrato un’ottima capacità di reggere al confronto con i migliori. Nei quarti di finale a Pechino lo scorso autunno, Fognini era avanti 6-2 4-1 contro Nadal, prima di concedere 12 degli ultimi 13 games e perdere l’incontro.

Momenti di palese resa come quello sono al centro delle accuse più comuni contro Fognini, così come il suo atteggiamento spesso impaziente in campo. Queste due macchie si sono perfettamente complementate nella sconfitta contro JoWilfried Tsonga a Montecarlo in Aprile, durante la quale Fognini ha indirizzato un fiume di insulti verso suo padre, mentre lasciava scivolare via il terzo set. Warnings per abuso di linguaggio e racchette sono diventate la normalità.

“Almeno oggi non ho preso alcun warning, magari domani leggerò che anche se ho perso mi sono comportato bene” ha detto Fognin dopo la sconfitta con Rosol. Potrebbe invece aver letto il titolo de “Il Tempo” che sentenziava: “Harakiri Fognini”.Nonostante questi biasimevoli capricci, Fognini ha un carisma innegabile.

Con il suo largo sorriso smagliante, un’espressione del viso simile a quella di un cartone animato, colorata da due spesse sopracciglia, Fognini è un giocatore insolitamente emotivo, anche quando non si lascia andare a gesti plateali, come distendersi sul campo dopo un overrule del giudice di sedia, allo scorso Wimbledon. Fognini ha recentemente aggiunto lunghe basette ed un pizzetto che lo fanno somigliare ad un antagonista disneyano, cosa che il suo avanzare impettito tra un punto e l’altro difficilmente smentisce.

“Ha un aspetto divertente, sembra uscito da “I Pirati dei Caraibi” o cose del genere” ha detto Monica Puig, giocatrice della WTA. L’esperto croato Ivo Karlovic ha twittato che “Fognini cammina come Napoleone” quando gioca. Un’inaspettata lovestory è sbocciata tra Fabio e la veterana italiana Flavia Pennetta durante la sua corsa al titolo di Indian Wells, a Marzo. Ad un conferenza in loco, Pennetta ha gonfiato il petto per imitare come gli altri giocatori canzonano il suo compagno, prima di asserire che l’immagine che Fabio da di sé in campo è del tutto diversa dalla sua vera natura. “E’ davvero un’altra persona, ma in campo ha troppe cose da gestire e non ci riesce troppo bene”.

Fognini ha avuto problemi anche a relazionarsi con le critiche sul suo comportamento, arrivando a chiedere ad un giornalista di abbandonare la sala interviste durante la conferenza postpartita a Madrid, dopo una sconfitta. “Non penso sia facile per lui cambiare” ha detto Ubaldo Scanagatta, un giornalista italiano di lungo corso che ha attirato le ire di Fognini e della sua famiglia “sarebbe come chiedere a McEnroe di smettere di lamentarsi con i giudici di linea”.

Roger Federer ha osservato che i fischi sono all’ordine del giorno nel calcio, piuttosto che nel tennis. “C’è chiaramente molta attenzione su Fabio, dati i suoi grandi risultati sulla terra” ha detto Federer “quindi tutti si aspettano altrettanto grandi cose da lui in vista del Roland Garros, nei Master 1000, e lui non riesce ad esprimersi come pensa di poter fare. Sono certo sia una situazione difficile per lui, ma la stagione va avanti, la ruota gira e avrà altre occasioni”.

Federer ha aggiunto “Anche io fui fischiato in Svizzera”, citando una sconfitta del 2001 a Gstaad, poco dopo la sua celebre vittoria su Sampras a Wimbledon. Federer era però un teenager quando ricevette quel trattamento, Fognini ha ventiseienni, nato nello stesso mese di campioni Slam come Djokovic e Murray.

Un altro storico giornalista italiano, Gianni Glerici, 83 anni, predica comprensione in merito al comportamento di Fognini. Clerici crede che proprio lo “squilibrio” di Fognini sia la fonte d’ispirazione per la parte migliore del suo tennis, e che le sue scenate debbano essere motivo di compassione, non di rabbia.

“Credo sia troppo colpevole, per non perdonarlo”.

Ben Rothenberg (traduzione di Carlo Carnevale)

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