Federer, Raonic e Tsonga ok, Berdych non brilla

Roland Garros

Federer, Raonic e Tsonga ok, Berdych non brilla

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Roger Federer in azione al Roland Garros 2014 (foto by IKE LEUS)
 

TENNIS ROLAND GARROS – Buon esordio per il numero 4 del mondo Roger Federer che ha battuto tre set  Lacko, 6-2 6-4 6-2. Tre set, 6-3 7-6 6-3, sono sufficienti anche al canadese contro Kyrgios. Berdych accusa un piccolo passaggio a vuoto nel terzo, ma liquida Polansky 6-3 6-4 6-4.

 

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(seconda parte)

[4] R. Federer b. L. Lacko 6-2 6-4 6-2 (Da Parigi, Davide Zirone)

Primo grande esordio nel tabellone maschile del Roland Garros edizione 2014, con Roger Federer in campo subito contro Lacko. Gli organizzatori l’hanno voluto in campo già dal primo giorno, anche questo differenzia un torneo dello Slam dagli altri, dove i giocatori più forti beneficiano di un programma più adattato ai loro bisogni. Ma la diversa autorevolezza dei Major fa si che siano i giocatori a doversi adattare alle scelte degli organizzatori, dettate perlopiù da ragioni di sponsor, diritti tv e marketing.

Così poco prima delle 13 entra sul centrale l’elvetico. Con i neonati affidati alla nursery, è quasi al completo il box di Federer: presenti Luthi, Mirka, l’agente Tony Godsick e le gemelline vestite con abito bianco a pois blu e tanto di fiocchetto rosa in testa. Lacko resta in partita fino al 2-2 quando concede il primo break. Successivamente perde ancora il servizio sul 4-2 e in é4 minuti è già sotto di un set 6-2.

Il secondo set parte con lo svizzero deciso a restare poco in campo e dopo 2 game conquista il primo break salendo 2-1. Il tempo passa in fretta nonostante un leggero vento freddo soffi sul centrale. Federer ottiene tre palle break in ogni gioco di servizio di Lacko ma non riesce a convertirle. In particolare sulle ultime due, i meriti vanno allo slovacco che tira due buone prime di servizio. Ma la sentenza è solo rimandata perché sul proprio turno di servizio Federer chiude 6-4 in 34 minuti di gioco.

Il terzo set riprende fra i timidi “Allez Lukas” del pubblico, ma per lo slovacco i propri turni di servizio sono sempre molto travagliati. La prova: concede subito due palle break, sulla prima lo svizzero rischia e tira a lato il dritto, mentre sulla seconda non deve neanche sforzarsi perché arriva il doppio fallo che vale il primo break del set. Solo adesso il pubblico sembra svegliarsi per applaudire un dropshot prima, ed un serve-and-volley poi. Il resto è tutto nel punteggio, 6-2 in 26 minuti.

Si preannuncia altrettanto agevole il prossimo turno per Federer che affronterà uno dei due qualificati Elias o Schwartzman.

[8]M. Raonic b. N. Kyrgios 6-3 7-6(1) 6-3  (Alberto Prestileo)

Milos Raonic, in poco più di due ore, si sbarazza in tre set di Nick Kyrgios, giovane promessa del tennis australiano. 6-3 7-6 6-3 è il verdetto del Suzanne Lenglen al termine di un match che, malgrado tutti gli sforzi dell’australiano, è andato secondo pronostico.

Il primo set è sicuramente quello meno interessante di tutti: la testa di serie numero 8 del torneo si dimostra sicuro e decisamente superiore rispetto al suo ancor più giovane avversario. Il quarto game è quello decisivo, in cui Raonic strappa il servizio a Kyrgios dopo averci già provato nel turno di servizio precedente. Il set fila così più o meno liscio fino al 6-3, nonostante più d’un brivido per il favorito che concede due palle break prima di chiudere. Al termine del primo parziale, sono 6 gli aces per il 23enne canadese, al netto però di 4 doppi falli.

Il secondo parziale è invece tutt’altra storia: Kyrgios comincia a giocare con grande convinzione, crede nella possibile rimonta e prova sfruttare l’eccessivo nervosismo di Raonic, palesemente insoddisfatto del suo stesso gioco malgrado il vantaggio. Il 19enne riesce quindi a brekkare salvo poi farsi controbrekkare per un eccesso di sicurezza, oltre che ad un pizzico di sfortuna. Da qui in avanti i game vanno via abbastanza tranquillamente, sino ad arrivare al tie-break in cui la maggiore esperienza si fa sentire  e che si chiude con un agevole 7-1.

Nel terzo e decisivo set Kyrgios non riesce più a giocare sul rovescio avversario, mentalmente sembra uscito dalla partita e, malgrado riesca a non far scappare fin da subito Raonic, recuperando immediatamente il break di svantaggio sullo 0-2, al sesto gioco il canadese brekka definitivamente l’australiano. I giochi proseguono così fino al 5 a 3 quando Raonic chiude con un ace al terzo match point.  Ad attenderlo c’è il vincente della sfida tra Lukas Rosol e Jiri Vesely.

Soddisfatto il canadese in conferenza stampa: “Mi sono sentito bene per tutta la partita, sono contento di come ho giocato a tennis. Il primo turno di solito può essere molto insidioso perché puoi non essere concentrato al 100%. Non è andata così e sono felice di questo. C’è stato un momento al termine del secondo set in cui mi sono distratto, non ero più concentrato, ma sono stato capace di rimettermi in ritmo e riprendere a giocare come so”.

Leggermente meno entusiasta è invece Nick Kyrgios: “Sono molto dispiaciuto di come sia andata la partita. Non ho servito affatto bene, e questo mi ha influenzato tantissimo, soprattutto nel secondo set dove ho avuto delle chance. Avessi servito meglio, sarei anche riuscito a vincerlo. C’è però di buono che mi sono sentito a mio agio sulla terra, nonostante non sia la mia superficie preferita”.

[6]T. Berdych b. P. Polansky 6-3 6-4 6-4 (FM)

Tutto abbastanza facile anche per Tomas Berdych in questo giorno di esordi al Roland Garros. Il ceco ha disposto senza troppi patemi di Peter Polansky, manifestando un solo piccolo passaggio a vuoto nel terzo set, quando un pubblico decisamente annoiato per la piattezza del match, ha provato ad esortare il 25enne di North York; il risultato è stato l’unico break strappato dal canadese al ceco, che però ha pareggiato subito i conti nel game successivo.

I primi due set non sono quasi degni di note, Berdych, troppo superiore nei colpi per il proprio avversario, ha piazzato un primo break nel secondo gioco per poi involarsi 3-0 e sprecare la palla del 4-0. D’altra parte un game di vantaggio è stato più che sufficiente per chiudere il parziale. Nel secondo è stato Polansky a servire per primo e questa volta il ceco si è portato avanti nel punteggio nel terzo gioco; in pieno controllo del match e dei propri turni di servizio, con una percentuale di resa complessiva sulla prima intorno all’84%, Berdych non ha concesso nessuna palla break al proprio avversario sino al secondo gioco del terzo set: il game incriminato del passaggio a vuoto, rimediato però strappando a zero il servizio al malcapitato Polansky, per il quale il tiepido calore del pubblico parigino ha potuto fare ben poco.

Sul 2-1 Berdych (terzo set), il canadese ci ha riprovato, riuscendo a portare il game di servizio dell’avversario ai vantaggi, niente da fare però, dovrà attendere il sesto gioco per ritrovarsi servite tre palle break (0-40), tutte prontamente annullate dal ceco, che di nuovo rischiava di trovarsi sotto nel punteggio, anche se con due set di vantaggio a mettere un’ipoteca sul match. Sul 4-4 si ha il break decisivo, Polansky ha ceduto di nuovo il servizio e Berdych ha potuto chiudere il match a 15 sul proprio turno di battuta: 6-3 6-4 6-4.

Una prestazione non troppo brillante per ceco, che ha dominato, ma non incantato, piazzando un totale di 15 ace, con una resa totale sulla prima palla pari all’80%. Al prossimo turno se la vedrà con il kazako Aleksandr Nedovyesov, un match che non dovrebbe impensierirlo.

[13]J. Tsonga b. E. Roger-Vasselin 7-6(4) 7-5 6-2 (Stefano Gaudino)

Eccoci arrivati all’ultimo incontro della giornata sul Philippe chatrier, match che vede di fronte due francesi, cosa tutt’altro che insolita specialmente  nei primi giorni dello slam parigino.

Tsonga vince il sorteggio, e decide di servire. Scelta che si rileva azzeccata in quanto tiene il servizio in avvio e subito dopo alla prima palla break lo strappa al suo connazionale. 2-0 per il numero 14 al mondo. Dura poco però il vantaggio di Tsonga, poiché arriva immediato il controbreak. Da quel momento in poi per tutto il primo set si seguono i servizi senza che nessuno dei due conceda nessun tipo si occasione all’avversario, e si arriva, quasi per inerzia, al tiebreak.

Tsonga serve per primo e piazza un ace, sull’1-1 Roger-Vasselin invece commette un doppio fallo, che gli costerà il tiebreak, in quanto Tsonga rimane solido nei suoi servizi e con il minimo indispensabile si porta avanti di un set. Per Roger Vasselin da sottolineare un ottimo gioco di volo che gli vale un 9/9 a rete nel primo set, non una cosa così frequente ai giorni nostri, specialmente sulla terra, ma va sottolineata soprattuto perché le sue volée sono tutt’altro che semplici appoggi a punto praticamente fatto; non a caso il tennista francese in coppia con il suo connazionale Bennetau sono la coppia numero 11 al Mondo di doppio, e sono in piena lotta per un posto al Master di fine anno.

Il secondo set invece comincia con Roger-Vasselin al servizio, il match segue la falsariga della parte finale del primo set, ovvero i servizi la fanno da padrone, tutto questo fino al settimo gioco del set. Game in cui serve il francese meno titolato. Tsonga si porta rapidamente 15-40 grazie ad un paio di buone risposte e sfruttando due errori piuttosto gravi da parte del suo connazionale. Non è però semplice per lui completare l’operazione “break”, in quanto necessita di ben 5 palle break prima di riuscire a strappare nuovamente la battuta al suo avversario. Ora siamo 4-3 e servizio per Tsonga che ha vinto il primo, punteggio che farebbe presagire ad una facile vittoria di set prima e poi dell’incontro. Non è affatto così, infatti come successo in apertura di match Tsonga non riesce a confermare il break di vantaggio e di conseguenza non riesce a dare quella che poteva essere la spallata decisiva al match, o meglio non ancora. Contro-break immediato e 4-4. I due turni di servizi seguenti scorrono veloci e si arriva al gioco decisivo del set e forse della partita, l’undicesimo del secondo set. Gioco in cui Tsonga non fa altro che accetterà cortesemente 4 gratuiti del suo avversario, e si porta a servire per il set 6-5. Momento in cui finalmente non trema e porta a casa il secondo parziale con 4 buone trame di dritto.

Il terzo si apre come la fine del secondo, con Roger-Vasselin che soffre al servizio, va subito sotto 15-40, ma, anche grazie a Tsonga, si salva e si porta avanti 1-0. Tsonga invece non soffre nulla, è il classico giocatore che con il braccio libero è sciolto e pericoloso, e infatti per il break e solo questione di tempo, perché nel terzo gioco del set recupera da 30-0 piazzando 4 punti consecutivi e fa il  break che praticamente chiude  la partita. Roger-Vasselin a questo punto non è neanche troppo in forma  fisicamente entra il fisioterapista e, per il suddetto discorso, quello che si riferisce alla caccia al Master di doppio, sembra tenersi un po, senza rischiare nulla più del necessario. Dopo poco più di due ore Tsonga e avanti 4-1 e servizio e la contesa e ormai praticamente finita. Il terzo set termina  con il punteggio di 6-2 che ben rispecchia la differenza di energie psicofisiche rimaste ai due contendenti. Tsonga passa quindi al secondo turno, in un torneo in cui  ha da difendere una cambiale importante, risultato che se non alza il livello del gioco mostrato quest’oggi, anzi direi quest’anno intero, non sarà facile da eguagliare; ma Tsonga è Tsonga, forse il più imprevedibile giocatore del circuito, e quindi mai pronunciarsi prima che il suo torneo, in bene o in male, sia finito, soprattutto nel torneo di casa, dove l’esaltazione è sempre dietro l’angolo, e lui di queste cose, si nutre come nessun altro.

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