RG, Sarà Nadal-Ferrer, Murray avanti in tre set

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RG, Sarà Nadal-Ferrer, Murray avanti in tre set

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TENNIS ROLAND GARROS- Murray supera Verdasco dopo tre set lottati, Ferrer cede un set ad Andersson e trova Nadal che lascia cinque game a Lajovic

 

(7) A. Murray b (27) F. Verdasco 64 75 76 ( da Parigi, Antonio Garofalo)
Andy Murray evita un’altra maratona dopo quella in due atti contro Kohlschreiber, nonostante si impegni a complicarsi la vita, batte in tre set combattuti Verdasco e approda ai quarti di finale dove affronterà Monfils.
Non è stata una passeggiata per lo scozzese anche se il Murray di oggi è stato più solido e consistente del turno precedente. Molte le occasioni per lo scozzese per chiudere anzitempo il match, solo 4 su 19 le palle break convertite, mentre Verdasco ne concretizzava 2 su 6.

Se non fosse per il colore delle scarpe, nere quelle di Murray, gialle quelle di Verdasco, si farebbe fatica pure a distinguerli: maglia, calzoncini e cappellino identici.
Spunta un pallido sole sul Lenglen e lo stadio sembra propendere per lo scozzese: troppo giocatori spagnoli ancora in circolazione!
C’è vento sul campo, come sottolineato i conferenza stampa da Sara Errani, che ha giocato in precedenza qui.

Se lo scorso anno a Wimbledon, sulla sua superficie preferita e nelle due settimane migliori della carriera, Murray ha battuto lo spagnolo solo 7-5 al terzo, recuperando uno svantaggio di due set, è giusto considerarlo favorito oggi, sulla terra cara a Verdasco, reduce dall’operazione alla schiena e dai  cinque set con Kohlschreiber?

In avvio è Verdasco a fare la partita con Murray costretto sulla difensiva. Lo spagnolo però sbaglia troppo e regala un break a Murray (1-2). Lo recupera però complici due gratuiti del britannico.
Sul 4-4 Murray piazza due accelerazioni di rovescio delle sue e porta a casa il break decisivo.

Non è tanto la prima di servizio a fare la differenza nel primo set: Verdasco serve con l’ 80% di prime in campo a differenza del 50% di Murray, ma è il dato dei punti vinti sulla seconda a fare la differenza: il 43% è troppo poco per Verdasco ce vuole fare match pari.

Nel secondo set lo scozzese assume il comando del gioco, ponendosi in maniera più propositiva, ed infatti totalizza più vincenti ma più errori dell’avversario: ( 13-19 il saldo del parziale rispetto al 11-13) di Verdasco.

Manca una palla break in avvio, fallisce l’opportunità del break sul 4-4 – qui è bravo Verdasco a venire avanti a chiudere il punto – ma sul 5-5 gioca un game magistrale ubriacando lo spagnolo con un paio di palle corte e un rovescio lungolinea sulla riga.
Al cambio di campo Verdasco prova il tutto per tutto, annulla un primo set point con uno smash con urlo annesso, incassa un errore di Murray sul secondo, ma alla terza palla set è costretto alla resa dal lungolinea si rovescio chirurgico dello scozzese.

Nel terzo Murray fa il break subito, un tifoso spagnolo urla “Vamos Ferrrrrrrrrrrnando” suscitando l’ilarità generale.
Verdasco prova a spingere a più non posso, ma è difficile sfondare un muro di gomma come lo scozzese che si esalta nella fase di opposizione.
Sul 4-2 Murray una palla di Verdasco viene giudicata buona, Murray non ci sta e chiama l’arbitro: dopo un lungo consulto la palla è fuori. Verdasco non gradisce e nello scambio successivo con Murray a rete gli spara una cannonata addosso. Murray riesce a stento a salvare i connotati…ma non il game.
Lo spagnolo si carica incredibilmente e dopo che Murray aveva fallito tante occasioni per il doppio break ( addirittura una sola palla break convertita su dodici nel terzo set!) impatta sul 4-4.
I giornali inglesi dopo le 4 ore e 07 del turno precedente avevano titolato “Murathon” è il rischio che si vada per le lunghe anche oggi diventa concreto. Si va al tiebreak, il primo punto è da antologia con un passante di rovescio dello scozzese al termine di uno scambio mozzafiato. Andy va 3-0, si fa riprendere sul 3-3, ma poi ci pensa Fernando con due gratuiti a regalare il match allo scozzese quando mancano pochi minuti alle tre ore di gioco.

Il match è stato comunque equilibrato, tanto è vero che nonostante il punteggio di tre set a zero, Murray chiude con meno vincenti ( 35 a 38) e più errori gratuiti ( 50 a 45) dell’avversario.

Contro Monfils, servirà una maggiore concretezza per non farsi trascinare nella battaglia.

murray verdasco stats

 

 

R. Nadal b. D. Lajovic 6-1 6-2 6-1 (Da Parigi, Laura Guidobaldi)

Mentre una serba sta combattendo sul Suzanne Lenglen contro Sara Errani, un altro serbo viene totalmente dominato 6-1 6-2 6-1 sul Philippe Chatrier dal “Re” di Porte d’Auteuil, Rafael Nadal.

Non c’è stato nulla da fare. Dusan Lajovic, 23 anni e n. 83 del ranking, ha intascato soltanto 4 game con Rafa che continua la sua corsa a Parigi. Beh, certo, era quasi una “mission impossible” per il giovane Dusan sperare in un successo contro il campionissimo della terra rossa che, tra l’altro, qui al Bois de Boulogne, è come se giocasse in “casa” essendo il Chatrier ormai da 8 anni il “suo giardino”. Ora Rafael aspetta David Ferrer, con cui conduce per 21 vittorie a 6 anche se nell’ultimo scontro diretto il maiorchino ha ceduto 7-6 6-4 nell’altro suo “giardino”, il Centre Court del Montecarlo Country Club.

È stato un match assolutamente positivo” ha dichiarato lo spagnolo in conferenza stampa. “Ho giocato molto bene e sono riuscito a non commettere errori. Sono molto felice di essermi qualificato per i quarti, è il mio obiettivo e so che il prossimo match sarà diffcile. Penso di essere più in forma rispetto a Montecarlo ma anche lui [Ferrer] sta giocando benissimo. Ha prodotto un tennis di altissimo livello a Madrid, Roma e qui. Arriverà a questo match con una fiducia estrema e sarà quindi un match davvero complicato“.

 

(5) D. Ferrer b (19) K. Anderson 63 63 57 61
Assistere ai primi due sets è stato come guardare un gigante che tenta di acchiappare lo gnomo birichino che ne combina di tutti i colori. Anderson va molto fiero del suo lavoro di preparazione fisica per mantenere la prontezza dei riflessi, per scattare sia in avanti che lateralmente, ma guarda il campo pur sempre da un’altezza di 2 metri e 3 centimetri. La mole di corpo da spostare in giro per il campo è molta e riuscire ad ottenere dei punti facili ed immediati con il servizio, o al massimo applicando lo schema servizio e diritto, è auspicabile per un giocatore come Anderson ed indispensabile se dall’altra parte della rete c’è il talento atletico di Ferrer. Quella che dovrebbe essere l’arma primaria del sudafricano non è incisiva nei primi due set: il servizio è sempre letto dallo spagnolo, il quale riesce a piazzare i piedi per rispondere in spinta e, sfruttando le combinazioni di lungolinea ed incrociato riesce ad aprirsi il campo e concludere con un vincente dietro l’altro.
Il terzo set è invece combattuto e la maggiore chiarezza nella mente di Anderson è fotografata da una seconda di servizio più sicura, infatti i punti vinti grazie ad essa passano dal 38% del primo set al 50% del terzo e di conseguenza concede solo 3 palle break, le quali sono state ben 8 nel primo parziale. Il tie break è inevitabile in una situazione di punteggio equilibrata e lo spagnolo compie un paio di errori di troppo che consegnano il set al sudafricano. Da un lato, lo sforzo compiuto da quest’ultimo per vincere il terzo set lo ha prosciugato di energie, dall’altro Ferrer non aveva la minima intenzione di passare sul campo un minuto di più dello stretto necessario e da qui il parziale di cinque giochi a zero in favore di David, il quale ha chiuso con un netto 61.
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