TENNIS – L’ex tennista americano ha parlato delle chance del campione uscente di Wimbledon per cui ha fatto il tifo lo scorso anno.
Non è un mistero che Andy Murray, grazie alla vittoria ottenuta lo scorso anno a Wimbledon, si sia tolto un bel peso di dosso: la Gran Bretagna attendeva da ben 77 anni che un campione di casa trionfasse nell’unico Slam su erba della stagione, e la vittoria ottenuta in finale su Novak Djokovic ha consacrato lo scozzese nell’olimpo dei grandi del tennis mondiale.
Eppure l’ex n.2 del ranking Atp ha dovuto combattere per diversi mesi con i dolori alla schiena che hanno condizionato tutta la seconda parte della stagione, nonché l’inizio del 2014. Quest’anno Murray si ripresenta a Wimbledon per difendere il titolo, e certamente non sarà facile considerando il fatto che non è ancora apparso al top della forma e vista, invece, la condizione dei suoi rivali più forti, Federer, Nadal e Djokovic. Se a ciò, inoltre, aggiungiamo il fatto che ha da poco ufficializzato l’ingresso nel suo team di Amélie Mauresmo, dopo mesi di semi “autogestione” in seguito alla conclusione del matrimonio lavorativo vincente con Ivan Lendl, Murray non sembra partire in pole position per la conquista del titolo di Wimbledon 2014.
Stando alle parole di un pluricampione dei Championships, John McEnroe, l’aver oramai raggiunto il più agognato dei titoli per un tennista britannico, potrebbe però rivelarsi un vantaggio non di poco conto per Murray, chiamato quest’anno all’arduo compito di bissare il successo del 2013.
Sebbene l’infortunio patito lo scorso anno abbia segnato Andy, che non può essere più considerato un giovanissimo essendo dell’86, l’ex “Superbrat” del tennis mondiale ritiene che lo scozzese abbia ritrovato la fiducia in se stesso, smarrita ovviamente a causa dei tanti mesi di lontananza dai campi, durante il match con Philipp Kohlschreiber allo scorso Roland Garros:
“(…)Poi all’improvviso, sul 5 a 5 o sul 6 a 6 del quinto set, ha scovato qualcosa dentro se stesso (…)E’ comunque un giocatore migliore di Kohlschreiber, ma penso che alla fine sia la ragione per cui ha vinto quel match. Ha combattuto contro se stesso ed ha trovato un modo per uscirne”, ha commentato McEnroe, che inoltre indica un motivo per cui ritiene che possa essere più facile, per Murray, provare a vincere per la seconda volta a Wimbledon :
“Vincere, ripetersi, dipende anche da quanti anni hai e da come stai. Io non dico che sarà più facile per Andy vincere per la seconda volta, ma ci sarà sicuramente meno pressione su di lui”.
McEnroe, attualmente commentatore per la BBC, nonostante ritenga che stare fermi per tanti mesi sia difficile per tutti, pensa che gli esempi di Nadal e Federer, vincitori Slam in età “avanzata” e in seguito anche a seri problemi fisici, possano essere un buon supporto psicologico per Murray, impegnato nella sua caccia al terzo slam in carriera. Ma certamente molto dipenderà dal sorteggio: “Andy lo scorso anno ha avuto un buon tabellone. Potrebbe anche averne uno più impegnativo quest’anno, potrebbe essere più difficile. Non è importante in che modo si arrivi alla vittoria, è bello combattere per vincere”.
Infine, una confessione da tifoso più che da commentatore :
“Speravo che Andy vincesse Wimbledon. Novak aveva già vinto sei slam, stava facendo bene. Sarebbe stata un bene per il tennis la vittoria di Murray a Wimbledon”, ha aggiunto McEnroe.