Wimbledon donne, day 7: Wozniacki e Aga ko! Avanti Lisicki, Bouchard e Kvitova

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Wimbledon donne, day 7: Wozniacki e Aga ko! Avanti Lisicki, Bouchard e Kvitova

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Sabine Lisicki (foto FABRIZIO MACCANI)
 

TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – Una solida Genie Bouchard elimina 7-6 7-5 Alizé Cornet, la giustiziera di Serena. Nel proseguimento della partita interrotta sabato, la tedesca perde il secondo set ma travolge la serba nel terzo. Zahlavova Strycova miete un’altra vittima dopo Li Na e raggiunge per la prima volta i quarti di finale in uno Slam. Avanza ai quarti anche Kvitova, che elimina facilmente la cinese Peng, mentre cade la testa di serie n.4: Radwanska eliminata 6-3 6-0 da Makarova.

[22] E. Makarova b. [4] A. Radwanska 6-3 6-0 (Francesca Moscatelli)

Un match poco combattuto, con un unico precedente a favore della russa, che l’anno scorso batté Radwanska a Flushing Meadows e che oggi non ha avuto alcun timore della propria, più quotata, avversaria. Così Ekaterina accede ai quarti per la prima volta in carriera – il miglior risultato sinora era il terzo turno raggiunto lo scorso anno – e l’erba rimane sicuramente una superficie su cui la russa si esprime al meglio; ad attenderla una sfida assolutamente alla sua portata, contro Lucie Safarova.

I primi sei game sono stati quasi interlocutori, con entrambe le giocatrici alla ricerca dell’attuazione dei propri schemi, poi è stata Makarova a portarsi per prima avanti nel punteggio, aggressiva nel momento giusto: 4-3. Da questo momento in poi la russa è entrata in controllo del match, in fiducia ed efficace anche a rete, ma soprattutto in risposta, al punto da procurarsi tre palle set sul servizio di Radwanska, già nel nono gioco; una quarta e un doppio fallo della polacca, il primo del match, le hanno permesso di chiudere il parziale in 28 minuti, con una Radwanska che, ancora una volta, si è dimostrata inefficace sulla seconda di servizio, ma anche nervosa e incapace di scuotersi.

Nel secondo set Makarova è partita in maniera perfetta, salda e sempre pronta sui propri colpi, procurandosi subito un break per il 2-0. Nel terzo gioco sono arrivate le prime due palle break a favore della polacca, ma Ekaterina, molto concentrata, le ha annullate brillantemente a suon di palle corte e vincenti. Aga ha cercato di farsi più propositiva, scendendo a rete, ma una volée miracolosa in allungo non è bastata per provare a ristabilire la parità: 3-0. Il quarto game è stato teatro del quarto break consecutivo a favore della russa, tremendamente efficace in lungolinea e sempre ben posizionata in campo, a differenza della sua avversaria. In 18 minuti e con una percentuale di realizzazione in risposta dell’89% Makarova è salita 5-0, poi è arrivata la sospensione per pioggia.

La ripresa del match non  è durata più di un game, Makarova, decisa a chiudere, non si è fatta pregare: chiamata a rete ha messo a segno il punto e da fondo è rimasta precisa e potente nell’esecuzione dei colpi, contro una Radwanska tornata in campo già battuta, che ha ceduto il servizio per la quinta – nonché consecutiva – volta nel match: 6-3 6-0.

[13] E. Bouchard b. [25] A. Cornet 7-6 7-5 (Da Londra, Laura Guidobaldi)

Sotto il candido tetto del Centre Court, la canadese Eugenie Bouchard estromette da Church Road colei che ha fatto “piangere” ben due volte quest’anno Serena Williams, la francese Alizé Cornet.

Gli applausi composti e regolari del pubblico rompono il religioso silenzio del Centre Court di Wimbledon per omaggiare Genie Bouchard. La bella canadese, infatti, dopo l’interruzione per pioggia e l’attesa della chiusura del tetto, ha appena conquistato per 7 punti a 5 al tie-break il primo parziale del match contro colei che “a fait sensation”, come direbbero i francesi.

Eh già, la “francesina” Alizée Cornet, giustiziera di Serena Williams nel turno precedente, è stata una delle grandi protagoniste della prima settimana londinese proprio per aver estromesso la n. 1 del mondo dal torneo più celebre del mondo. Con la sconfitta subita da Alizé qui all’All England Club, Serena si ferma prima dei quarti anche a Wimbledon, come è già accaduto quest’anno a Melbourne e a Parigi.

Oggi però la transalpina si ritrova sotto di un set contro colei che, invece, si è messa particolarmente in luce approdando in semifinale nello slam australiano e al Roland Garros. Ma non solo. Non dimentichiamo che a Church Road la Bouchard ha vinto il torneo juniores nel 2012.

Gli spettatori di Wimbledon sono davvero disciplinatissimi. Soltanto durante il cambio di campo un lievissimo brusio aleggia tra gli spalti, brusio che poi si spegne all’istante quando le due protagoniste ricominciano ad incrociare le racchette.

Ma attenzione. Alizée mette l’acceleratore nel secondo set poiché riesce a portarsi in vantaggio 4-2. Genie non ci sta però a lasciare correre via l’avversaria e, aggressiva e risolutiva a rete, le si avvicina sul 3-4.

La francese sale ancora sul 5-3 ma, il momento di distrarmi un attimo ammirando i sedili del Centrale su cui sono comodamente seduta, addirittura muniti di soffici cuscini, ecco che la canadese recupera lo svantaggio e impatta sul 5-5. Alizé comincia a sbagliare, soprattutto di dritto. Ma Genie non si accontenta e ora la sorpassa sul 6-5.

Ed è finita.

Un boato del pubblico, sì proprio un boato (strano ma vero !), accompagna il match point di Eugenie che, in 1 ora e 47 minuti, chiude il match con lo score di 7-6 7-5.

Genie ha inflitto una vera e propria zampata finale ad Alizé, che nulla può contro la proficua risolutezza della giovane tennista di Montreal.

[6] P. Kvitova b. S.Peng 6-3 6-2 (Francesca Moscatelli)

Tutto facile per Petra Kvitova che accede ai quarti senza dover fronteggiare nessuna palla break; sicuramente superiore nel tennis la ceca, ma anche particolarmente concentrata e propositiva nei momenti importanti.

Il primo set del match è letteralmente volato, la ceca ha chiuso il parziale 6-3 in 34 minuti. Peng poco ha potuto contro la propria avversaria, apparendo in evidente difficoltà sin da subito nel contenere i colpi della campionessa del 2011, ma comunque brava a cercare di tenere il passo. Un solo break nell’ottavo gioco è stato decisivo e ha permesso a Kvitova di servire per il set, che ha poi chiuso con lucidità alla prima palla disponibile, con una percentuale di realizzazione sulla prima di servizio pari al 100%.

Nel secondo parziale Kvitova ha mantenuto la concentrazione e l’aggressività, soprattutto in risposta. Un primo break si è avuto sull’uno pari, con Peng che perdeva il servizio a 15. Troppo superiore nei propri fondamentali la ceca che, sul 4-2, ha strappato nuovamente il servizio alla cinese. In 24 minuti dall’inizio del set sono arrivati tre match point: due annullati dalla bravura di Peng, ma Kvitova non si è lasciata impensierire, chiudendo alla terza occasione. Nulla da recriminare alla cinese, campionessa di doppio sui prati di Church Road (2013, in coppia con Hsieh), che ha giocato una buona partita, ma contro un’avversaria decisa a non lasciarsi sfuggire i quarti per la quinta volta consecutiva, dove incontrerà Zahlavova Strycova.

[19] S. Lisicki b. [11] A. Ivanovic 6-4 3-6 6-1 (Da Wimbledon, Roberto Salerno)

Vittoria molto convincente di Sabine Lisicki contro una Ana Ivanovic che non ha giocato male, ma che dopo un gran secondo set non è riuscita ad arrestare la tedesca. La partita è stata tormentata dalla pioggia che ha prima costretto gli organizzatori a programmarla molto tardi sabato scorso e che è arrivata anche oggi ad interrompere il match. Ma forse il tutto ha disturbato più la Lisicki che si è ritrovata sotto 5-2 nel secondo set, che la serba, che è stata brava ad aggrapparsi al servizio per portarsi in parità. Non le è servito a vincere il match perché all’inizio del terzo Sabine è sembrata riuscire a mettere una marcia in più, mentre Ana progressivamente diventava più meccanica negli spostamenti. Il break del secondo game è stato forse anche una mazzata psicologica, perché la tedesca aveva lasciato la possibilità di un rientro ad Ana, giocando un paio di palle corte un po’ rivedibili, ma la serba non riuscita a sfruttarle. Così la Lisicki, che al prossimo turno dovrebbe avere una partita più semplice contro la Shvedova, ha approfittato della progressiva perdita di convinzione della Ivanovic, aggredendola sulla seconda un po’ tenera e chiudendo con una serie di 6 punti consecutivi. Terribile in particolare l’ultimo game, con due aces che eliminavano Ana dal torneo.

B. Zahlavova Strycova b. [16] C. Wozniacki 6-2 7-5 (Danilo Princiotto)

Che per la danese non sarebbe stato un match facile, questo lo si sapeva dall’inizio. La Zahlavova Strycova vista contro Na Li non prometteva certo di essere un avversario comodo e le attitudini della Wozniacki non si addicono più di tanto ai campi dell’All England Club. Tutte le premesse poco rosee per Caroline si sono trasformate in realtà, quasi come un libro già scritto. 31 vincenti per la ceca che ha messo in mostra il solito gioco aggressivo che la contraddistingue e che ha messo in seria difficoltà la Wozniacki, la quale, spesso, nel corso dell’incontro, ha dato l’impressione di non sapere da che parte iniziare per capovolgere l’incontro. Il 6-2 7-5 è figlio di un prodigioso tentativo di recupero da parte della numero 16 del ranking che, prima di capitolare ha salvato 5 match point, recuperando nel secondo set fino al 5-5. Da qui, Barbora Zahlavova Strycova è riuscita a rimanere concentrata nel match e a portarlo a casa pochi minuti più tardi.

Tutti i risultati:
(13) Eugenie Bouchard (Can) bt (25) Alize Cornet (Fra) 7-6 (7-5) 7-5
(19) Sabine Lisicki (Ger) bt (11) Ana Ivanovic (Ser) 6-4 3-6 6-1
Barbora Zahlavova Strycova (Cze) bt (16) Caroline Wozniacki (Den) 6-2 7-5
Yaroslava Shvedova (Kaz) bt Madison Keys (USA) 7-6 (9-7) 6-6 ret

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