Wimbledon preview: Raonic e Dimitrov contro la storia Roger e Nole

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Wimbledon preview: Raonic e Dimitrov contro la storia Roger e Nole

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TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIP – Djokovic vs Dimitrov e Federer vs Raonic: sono le semifinali di Wimbledon 2014. Tutti puntano a scrivere un pezzetto di storia, da Federer e Djokovic ai nuovi volti dell’elitè del tennis.

Non capitava dal 2011 che alle porte delle semifinali Wimbledon potesse regalare entrambi i finalisti a secco di slam. In quell’anno infatti tra le sfide Nadal – Murray e Djokovic – Tsogna sarebbero potuti uscire due tennisti (Murray e Tsonga) con zero vittorie negli slam. Tutto ciò potrebbe accadere anche domenica nel caso ci fossero le vittorie di Dimitrov e Raonic, a quel punto si avrebbe un nuovo vincitore slam cosa che non accade dagli Aussie di quest’anno quando Wawrinka superò un acciaccato Nadal.  Inoltre l’eventuale finale bulgaro canadese sarebbe la più giovane finale slam dal 2008 quando agli Australian Open Djokovic (20 anni 250 giorni) superò Jo-Wilfried Tsonga (22 anni 285 giorni). Sempre Dimitrov e Raonic infine puntano a diventare il 100esimo tennista a raggiungere una finale slam, il 99esimo lo si è avuto proprio quest’anno con il già sopra citato Wawrinka.

Novak Djokovic VS Grigor Dimitrov
2013    Roland Garros R32 Djokovic, Novak 6-2, 6-2, 6-3 S
2013    ATP Masters 1000 Madrid R32 Dimitrov, Grigor 7-6(6), 6-7(8), 6-3
2013    ATP Masters 1000 Indian Wells R32 Djokovic, Novak 7-6(4), 6-1
2012    ATP Masters 1000 Shanghai Shanghai R32 Djokovic, Novak6-3, 6-2

La semi di Wimbledon sarà la quinta sfida tra i due, ancora inedita in questo 2014. Gli altri precedenti risalgono quasi tutti alla passata stagione mentre solo il primo è datato 2012. C’è stata solo una vittoria per Dimitrov, Madrid 2013, fu una partita bellissima dove il bulgaro mise in scena colpi davvero spettacolari preludio della sua classe. Già all’epoca ne si vedeva il potenziale, oggi la semi dei Championship è quasi una consacrazione. In questa stagione entrambi sono a quota tre trofei alzati al cielo, quelli di Nole sono decisamente più importanti essendo tre Master 1000 (accoppiata Indian Wells – Miami e Roma) ma anche Grigor non scherza avendo vinto Acapulco (ATP 500), Bucarest e il prestigioso Queen’s. Con questi successi, sommati a Stoccolma della passata stagione, Dimitrov ha dimostrato di saper giocare su tutte le superfici avendo vinto in totale quattro titoli su quattro superfici diverse (mica male!). Favorito ovviamente Novak, la carriera e la classifica non possono essere dimenticati, ma dopo la lezioncina rifilata a Murray e la vittoria del Queen’s il bulgaro non vestirà di certo i panni della vittima sacrificale, ci mancherebbe! Il cammino del n.2 al mondo nei Championship non ha subito molti sussulti, un set perso con Stepanek e due con Cilic. Per il resto vita facile con i francesi Simon e Tsonga e altrettanto con Golubev. Con Cilic ai quarti qualche disattenzione di troppo si è vista, il quinto set è stato probabilmente frutto di tutto ciò anche se ad onor di cronaca negli ultimi due set l’allievo di Ivanisevic ha raccolto la miseria di quattro game che testimoniano quanto il suo avversario fosse in controllo della sfida. Dimitrov invece ha lasciato set per strada solo con Dolgopolov, contro il quale ha vinto al quinto, ma anche lì lo scenario è simile a quello di Novak con Cilic: partita tirata fino al terzo e poi dominio nei restanti set dove l’ucraino si è sciolto lasciando ampio margine all’avversario. La sfida con Murray ha potuto stranamente lasciare più mistero che certezze, vittoria schiacciante di Dimitrov o condizione precaria del defending champion? La verità probabilmente sta nel mezzo. L’allievo di Rasheed ha giocato un gran match, soprattutto per un set e mezzo ergendosi a muro contro le offensive scozzesi. Murray però non è sembrato pronto nei momenti topici della gara e soprattutto lasciava trasparire un nervosismo ingiustificato soprattutto il primo set quando in fin dei conti nulla era ancora deciso, probabilmente era già conscio che se il suo avversario fosse stato in giornata di grazia difficilmente avrebbe avuto chance di superare il turno e proseguire la sua corsa alla difesa del titolo. Ci si aspetta una partita gradevole, entrambi giocano un gran tennis: offensivo, aggressivo ma comunque in grado di difese incredibili. Soprattutto Dimitrov sta sorprendendo per spettacolarità e condizione fisica, spaventose alcune sue corse e recuperi in queste due settimane. Djokovic punta alla sua quattordicesima finale in uno slam (sei vinte, sette perse), terza a Wimbledon dove ha vinto nel 2011 con Nadal e perso la passata stagione con Murray. Questa è la 23esima semifinale slam per Djokovic che raggiunge il quinto posto nella classifica all time (Era Open) in compagnia di mostri sacri come Sampras e Nadal. Gli Australian Open di quest’anno infine sono stati l’unico torneo dello slam negli ultimi diciassette nel quale non ha raggiunto almeno il penultimo atto della competizione.

Roger Federer VS Milos Raonic
2013    Australian Open  R16 Federer, Roger 6-4, 7-6(4), 6-2
2012    Halle Germany Q Federer, Roger 6-7(4), 6-4, 7-6(3)
2012    ATP Masters 1000 Madrid R32 Federer, Roger 4-6, 7-5, 7-6(4)
2012    ATP Masters 1000 Indian Wells Hard R32   Federer, Roger 6-7(4), 6-2, 6-4

I precedenti sono 100% Roger Federer ma l’ultimo risale a più di un anno fa e in quest’arco di tempo Milos ne ha fatta di strada. Nel 2012 s’incontrarono anche sull’erba di Halle nei quarti di finale, Roger la spuntò solo al tie break del terzo set. È proprio il terzo set ad essere quasi protagonista nelle sfide giocate tra lo svizzero e il canadese, ha sempre vinto Federer, è vero, ma tre volte su quattro l’ha dovuto fare al tiebreak decisivo. Ci vorrà dunque una partita attenta per lo svizzero che dovrà ovviamente rimanere concentrato al 101% nei turni di risposta ed aspettare un calo al servizio di Raonic per giocarsi le chance di break. Per il resto la partita dovrà farla lui non rimanendo inerme alle catenate di Milos, variare il gioco in modo da “spaesare” l’avversario, non dargli ritmo e punti di riferimento. Può sembrar strano ma è così, il Federer di oggi non può pensare di giocare una partita in difesa, neanche in minima parte. I bracci di ferro sulle diagonali nella maggior parte dei casi vengono persi e con Wawrinka si è avuta la conferma. La velocità media dei colpi tra i due svizzeri era nettamente a favore di Stan che se non avesse riscontrato qualche problema fisico avrebbe probabilmente portato a casa la semifinale. I segnali lanciati da Raonic in questi Championship sono più che positivi, belle e convincenti le vittorie con Nishikori e Kyrgios. La calma sembra essere una delle armi in più di questo ragazzo che in Ljubicic e Piatti ha trovato due mentori all’altezza della situazione. Quando il coach croato prese Raonic disse che occorrevano un paio di anni prima di vedere il vero potenziale del canadese, quel momento si sta avvicinando e i quarti di Parigi e la semi Wimbledon ne sono la prova. Magari non è pronto per vincere uno slam ma a due match dal sogno si può tentare il tutto per tutto. Sarà la prima semifinale slam in carriera per il canadese mentre per elencare tutti i risultati slam di Federer non basterebbe questa presentazione. Lo svizzero insegue la nona finale all’All England Club che potrebbe portargli l’ottavo titolo di Wimbledon e il diciottesimo slam in carriera, i fan faranno gli scongiuri solo a leggerlo ma era obbligatorio riportarlo. Roger è dato come il tennista più in forma rimasto in gara quasi da tutti, questo torneo viene visto come l’ultima possibilità per Federer di vincere di nuovo uno slam e alla soglia dei trentatré anni in effetti non si hanno tutti i torti a pensarlo. L’uscita di Nadal, che sarebbe potuto essere una protagonista di questa semi, dona sempre un po’ di serenità allo svizzero (lui non lo dirà mai ma è un dato di fatto) che quasi sempre senza Rafa in tabellone ha dato il meglio di se, magari sgombro dalla tensione delle sfide, quasi sempre perse, con il rivale di sempre. Roger infine non ha mai perso una semifinale a Wimbledon ed ha sempre vinto contro tennisti canadesi (8-0).

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