Dal Bonfiglio ai Challenger, Zverev è sempre precoce (Martucci)

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Dal Bonfiglio ai Challenger, Zverev è sempre precoce (Martucci)

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Dal Bonfiglio ai Challenger, Zverev è sempre precoce (Vincenzo Martucci, Gazzetta dello Sport)

All’indomani dell’erba di Wimbledon, re Novak Djokovic sposa la sua Jelena. Le italiane si tuffano nei tornei sulla terra, prima del cemento americano verso gli Us Open del 25 agosto. Il 18enne Gianluigi Quinzi, 12 mesi dopo il titolo a Wimbledon juniores, passa gli esami di maturità scientifica (non da privatista, ma a scuola pubblica) e tocca la classifica record di 301 del mondo. Nel 2012, a 16 anni e 117 giorni, aveva vinto il trofeo Bonfiglio under 18 al Tc Bonacossa di Milano, nel 2013, Alexander Zverev aveva battuto il record di precocità a 16 anni e 36 giorni. Ora, a 17, il talento tedesco diventa il 12 più giovane campione Challenger (record del 15enne Chang nel 1987), a Braunschweig.

Torneo di 106.500 euro di montepremi, ma talmente ben frequentato che l’ex n. 1 del mondo e campione agli Australian Open juniores 2014, ha battuto Kamke, Langer, Souza, Golubey e Mathieu, volando al 285 del mondo (da 665). Tradizione Sasha vive 6 mesi ad Amburgo e 6 in Florida. E’ figlio d’arte, papà Alexander, russo, è stato tennista pro, e il fratello, Misha, è stato n. 45 Atp. Lui ha ha grandi qualità, a cominciare da grinta e personalità. Come suggerisce anche John McEnroe. Alto 1.90 Sasha è magrissimo e deve migliorare molto negli spostamenti e metter su muscoli. Chissà se qualche torneo italiano Challenger gli concederà quella wild card che finora gli ha negato. A Stoccarda gliel’hanno data per saggiare oggi la potenza di Rosol.

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