David Ferrer, un 2014 non all’altezza

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David Ferrer, un 2014 non all’altezza

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TENNIS – David Ferrer ha perso quattro posizioni nel ranking in dodici mesi e sembra destinato ad uscire dalla top ten. I risultati del 2014 sono i peggiori degli ultimi anni, le chance di andare al master di Londra diminuiscono ma darlo per finito forse è eccessivo.

Prima di esprimere un solo giudizio su David Ferrer bisognerebbe innanzitutto tributargli il giusto riconoscimento, alzarsi per esempio dalla sedia della scrivania e concedergli un lungo applauso simbolico per quanto fatto in carriera. Un tennista unico, non dotato della classe e delle capacità tecniche di molti sui rivali ma da anni ormai ai livelli degli stessi che molto spesso sono costretti agli straordinari (e non sempre bastano) per metterlo al tappeto.

Uno come Ferru dovrebbe essere un esempio, soprattutto per i più piccoli e per i giocatori di club, i secondi quando impugnano la racchetta quella volta a settimana giocherebbero certamente meglio se si sentissero più Ferrer e meno Nadal o Federer. Spesso si è sentito qualche addetto ai lavori definirlo come un tennista da top 20, niente di più, che se non fosse stato per la dedizione assoluta verso il sacrificio non sarebbe mai potuto arrivare così in alto. Forse è vero ma il cuore di Ferrer va oltre ogni giudizio tecnico. Un carattere ed un’umiltà che non possono non far amare lo spagnolo.

L’età però avanza, soprattutto se non ti chiami Roger Federer, e David ne sta pagando le conseguenze o almeno così sembra. Il suo 2014 è stato al di sotto dei precedenti anni nei quali quasi lo trovavamo sempre alla fine dei tornei, su qualsiasi superficie. Nel confronto tra le ultime due stagioni ad oggi ha perso ben 2040 punti per strada (4290 punti il 2013, 2250 il 2014). Solo nei primi cinque tornei dell’anno Ferrer aveva fatto: Semi a Doha, vittoria ad Auckland, Semi agli aussie, vittoria a Buenos Aires e finale ad Acapulco. Quest’anno invece è uscito quasi subito a Doha da Brands (il buongiorno si vede dal mattino…), semi ad Auckland dove difendeva il titolo, quarti agli Aussie, ha confermato il titolo in Argentina ed ha giocato i quarti ad Acapulco (torneo che ha cambiato superficie), a cavallo di questi ultimi due torni si deve aggiungere la semi di Rio de Janeiro. Guardando con attenzione i risultati, almeno in questa prima parte di stagione, il calo non è schiacciante rispetto all’anno precedente, sul cemento americano però non è riuscito a confermare la grande settimana a Miami dove perse da Murray per pochi centimetri.

Passiamo alla superficie preferita, l’amata terra, luogo di conquiste spagnole. Nei tornei che contano il bottino del 2013 narra: quarti Madrid, quarti Roma e finale Parigi. Le sconfitte neanche a dirlo portano tutte il nome di Rafael Nadal. Nel 2014 invece semi a Madrid, quarti a Roma e Parigi, a questi risultati si a deve aggiungere la semifinale di Montecarlo raggiunta dopo aver finalmente battuto Rafael Nadal dopo una serie lunghissima di sconfitte consecutive.

Per chiudere il confronto manca Wimbledon, sui prati sacri dell’All England club lo spagnolo ha perso per strada altri punti importanti passando dai quarti al secondo turno. Ed è proprio negli slam che il calo inizia a pesare in termine di punti e di classifica. Dodici mesi fa nei primi tre slam il bottino era più che soddisfacente con 2280 punti portati a casa, nulla in confronto sono i 765 di questo 2014.

Adesso arriverà il cemento americano dove Ferrer può recuperare qualcosa, certo l’antipasto non è stato dei migliori viste le prestazioni messe in campo a Bastad dove è uscito ai quarti con Berlocq. C’è qualche settimana però per poter preparare al meglio la nuova stagione sul veloce e come detto i punti da difendere sono davvero pochi. Dipende ovviamente da quanta benzina avrà in corpo, le tante e lunghe corse di una carriera probabilmente iniziano a pesare sulle gambe (e sulla classifica). Ferrer non sembra lucido, agile e scattante come prima. Parlare di lento declino è certamente prematuro ma di fase calante è oggettivo. Il ranking parla chiaro, posizione n.7, era da Maggio 2011 che lo spagnolo non era così in basso in classifica. Dei pretendenti al master di fine anno è quello che ha fatto peggio in questa stagione e probabilmente sarà dura prenderci parte se i risultati non migliorano, alle spalle di Ferrer ci sono candidati come Dimitrov e Murray che obbiettivamente sembra difficile non immaginarli protagonisti a Londra. Il valenciano inoltre esclusi Shangai e le Finals dopo Cincinnati ha sempre fatto almeno i quarti di finale, cambiali abbastanza pesanti che difficilmente saranno confermate con risultati simili a quelli di questo 2014.

Gli amanti del nostro sport faranno quasi tutti il tifo per rivederlo di nuovo tra i primissimi, darlo per spacciato e finito non sarebbe elegante e rispettoso nei suoi confronti. Ferrer quando gioca, soprattutto con i migliori, appassiona tutti spostando il tifo dalla sua parte. È sempre la storia di Davide contro Golia e chi non vuole vedere il piccolo mettere al tappeto il grande!?

 

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