Troicki, Cilic e Strycova: dall'esilio alla rinascita

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Troicki, Cilic e Strycova: dall’esilio alla rinascita

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TENNIS – Sono ben 794 le posizioni perse da Viktor Troicki a causa della squalifica commisuratagli dall’ITF per aver rifiutato di fornire un campione di sangue al test per l’antidoping. Ora il serbo, che un anno fa era numero 53 ATP, ha cominciato la scalata per ritrovare un posto nel tennis che conta, magari seguendo l’esempio di Marin Cilic e di Strycova.

Era il 25 Luglio 2013 quando lo colpì la squalifica. ”Questa decisione mette fine ai miei sogni di diventare un top-player‘ disse Troicki dopo la sentenza ITF. Da allora sono passati 362 giorni prima di rivederlo su un campo da tennis. Gli organizzatori del torneo di Gstaad gli hanno concesso una wildcard e lui l’ha sfruttata a pieno battendo nel primo incontro post squalifica Dominic Thiem.

Un anno fa Troicki consegnò normalmente il campione delle urine, ma rifiutò di concedere quello del sangue, come è da prassi. Il giocatore dirà che al momento non si era sentito bene ed era convinto di poterlo consegnare nei giorni successivi; anzi assieme al suo staff affermerà anche che la dottoressa aveva acconsentito al momento. Per questo un tranquillo Troicki si sorprese quando lesse la lettera in cui vi era scritto che avrebbe potuto rischiare una squalifica molto lunga. L’ITF allora semplicemente seguì il protocollo, ed il tribunale per l’antidoping gli comminò una sospensione di diciotto mesi per violazione dell’ art.2 comma 3 del codice antidoping della WADA:

Consiste in una violazione delle regole antidoping: 
-Rifiutare o omettere, senza giustificato motivo, di sottoporsi al prelievo dei campioni biologici previa notifica, in conformità con il vigente regolamento antidoping, o sottrarsi in altro modo al prelievo dei campioni biologici.   (Art 2.3)

La squalifica venne poi ridotta a dodici mesi dal CAS (Court of Arbitration of Sport) che giudicava l’errore di Troicki come non significativo, benché avesse violato il codice. (Il serbo è tornato a parlare della vicenda dopo essere tornato sui campi)

La decisione del tribunale avvenne 11 giorni dopo la squalifica di Marin Cilic per positività ad una sostanza proibita, la Nikethamide, uno stimolante che agisce principalmente sulle vie respiratorie. Cilic si giustificò dicendo che aveva assunto delle tavolette di glucosio comprate in farmacia da un membro del suo team e non sapeva di aver ingerito uno stimolante. Ma il codice WADA anche qui parla chiaro:

Ogni Atleta deve assicurarsi personalmente di non assumere alcuna sostanza vietata. Gli Atleti sono ritenuti responsabili dell’assunzione di qualsiasi sostanza vietata, nonché dei relativi
metaboliti o marker, rinvenuti nei loro campioni biologici. Pertanto, per l’accertamento di una violazione antidoping ai sensi dell’Articolo 2.1 non è indispensabile dimostrare che vi sia dolo, colpa, negligenza o uso consapevole da parte dell’Atleta. (Art 2.1)

Anche per Cilic era intervenuta una riduzione da nove mesi a quattro, con il risultato che è tornato recentemente in azione anche a Wimbledon. Ma non è l’unico a fare compagnia a Troicki. Assieme a loro c’è la ceca Barbora Zahlavova-Strycova che nel 2012 ricevette un ban per l’assunzione di sibutramina, uno stimolante che lei giustificò con l’assunzione di farmaci per la perdita del peso. Barbora ebbe molto da imparare dalla lontananza dai campi: per esempio capì l’importanza della vita oltre quella tennistica e del privilegio che si ha a poter competere ad alti livelli. Da allora la ceca iniziò la scalata alla vetta del suo miglior tennis. Ultimi risultati, ma non ultimissimi, quelli raggiunti nella stagione su erba. La Zahalvova-Strycova si è issata alla finale dell’Aegon Classic di Birmingham, torneo Wta Premier, e poi ha fatto l’exploit a Wimbledon raggiungendo i quarti di finale, miglior risultato ottenuto in carriera.

Cilic è tornato in campo da meno tempo, nell’Ottobre 2013. Da allora, dopo la prima vittoria post-esilio al Master1000 di Parigi-Bercy, è tornato recentemente ad esprimersi ai suoi maggiori livelli. Quest’anno ha fatto tre finali consecutive (Zagabria, Delray Beach e Rotterdam) ed anche lui ha fatto un ottimo Wimbledon, trascinando il futuro campione Novak Djokovic al quinto set nei quarti di finale.

Cilic: ”E’ stato sicuramente il momento più brutto della mia carriera”. 
Zahlavova-Strycova: ”Dopo quello che accadde non volevo più giocare a tennis
Troicki: ”E’ terribile dover ricominciare da zero

I tre non le mandano a dire, difficilmente avranno digerito la decisione, che poi sia ingiusta o giusta è un conto a parte. Ma la sensazione di tornare sicuramente li avrà ripagati, anche se non potrà cancellare il brutto episodio. Cilic: ”La sensazione è stata fantastica, tornare in campo e giocare i match.. Mi sento come un bambino che gioca a tennis per la prima volta”. Zahlavova-Strycova: “Mi mancava l’adrenalina di giocare le partite, la competizione, ho fatto bene a tornare”. Troicki: ”La parte più difficile è ricominciare da zero. Ma l’ho fatto una volta quindi sono pronto per farlo ancora!“.

Ma le vittorie di Cilic, di Zahlavova-Strycova possono essere un segnale di incoraggiamento per Troicki, in attesa di vederlo in una posizione di classifica consona al suo valore. Non potrà mai buttarsi definitivamente alle spalle l’episodio, ma potrà anche lui prendersi le sue piccole soddisfazioni.

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