Canada, la terra del grande tennis (Semeraro)

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Canada, la terra del grande tennis (Semeraro)

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Canada, la terra del grande tennis (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Era la terra del Grande Freddo, ed è diventata la terra del Grande Tennis. Era il fratello povero degli Stati Uniti, ed è diventata una superpotenza della racchetta, con un Top Ten sia nel ranking maschile, il percussivo numero 6 Milos Raonic, anni 23, sia in quello femminile: la sfolgorante 20enne Eugenie Bouchard, numero 8 della classifica Wta e fresca semifinalista a Wimbledon proprio come il suo amico “Milo’: Trattasi del Canada, il Paese che questa settimana ospita i due appuntamenti più importanti di entrambi i circuiti – a Toronto gli uomini dell’Atp, a Montreal le ragazze della Wta – e che negli ultimi due-tre anni ha contribuito pesantemente a perturbare la geopolitica del tennis.

BYE, STATES Per oltre un secolo gli yankee hanno guardato dall’alto in basso i vicini del Nord, decisamente più abili a maneggiare bastoni che racchette. Ma dopo il ritiro di Andy Roddick e l’ascesa di Raonic ma anche di Vasek Pospisil (n.27 Atp), che proprio domenica scorsa si sono giocati a Washington la prima finale “all canàdian” dell’Era Open, in campo maschile le parti si sono drasticamente invertite. E se fra le donne la “vecchia” Serena Williams e la nouvelle vague capeggiata da Sloane Stephens reggono botta decisamente meglio, è anche vero che il boom mediatico e di risultati di “Genie” Bouchard è clamoroso.

LA STAR. Bella, bionda, feroce al punto giusto, la Bouchard è la nuova star del circuito. La Wta l’ha scelta come ambasciatrice, la Coca Cola come volto in Canada per i prossimi tre anni. Sui social network (304.000 follower su Twitter) impazzano i suoi “selfie” e il suo esercito personale di tifosi, la “Genie Army” che la segue ovunque, proprio a Montreal ha inaugurato un nuovo coro in suo onore. Persino Maria Sharapova – da sempre il modello di Genie e una che i complimenti non li regala facilmente – ha ammesso che è proprio la ragazza di Montreal la capofila della nuova generazione di campionesse, mentre di Raonic ormai tutti parlano come di un potenziale numero 3 del mondo. E il fatto che in un Paese da sempre dominato dalla passione per l’hockey su ghiaccio e gli altri sport tipicamente nordamericani Milos – capace insieme a Pospisil di sfiorare l’anno scorso la finale di Coppa Davis – sia stato sportivo dell’anno nel 2013, la dice lunga sulla popolarità che il tennis sta guadagnando in Canada.

LE CHIAVI. Merito, certo, dei cromosomi montenegrini di Raonic – che è nato a Podgorica – e degli insegnamenti di coach stranieri (spesso made in Italy) come lo spagnolo Galo Blanco e Riccardo Piatti, nel caso di Raonic, e Nick Saviano e l’altro italiano Roberto Brogin, nel caso della Bouchard, che pure per svezzarsi da ragazzina è emigrata in Florida Ma indubitabilmente anche di una Federtennis che li ha saputi individuare e aiutare, e che nel 2008 ha lanciato un piano quadriennale di sviluppo che nel 2011 è arrivato a costare oltre 10 milioni di dollari canadesi (6,8 milioni di euro) ma ha ottenuto risultati. Prima a livello giovanile, con il titolo di migliori under 18 del mondo nel 2012 conquistato dalla Bouchard e da Filip Peliwo, e ora anche fra i grandi. La macchina organizzativa federale conta due eventi di assoluto livello come Montreal e Toronto (che ad anni alterni ospitano il “Premier” Wta e il “Masters 1000” Atp), sei tornei Id, dieci tornei giovanili e un sistema di reclutamento e insegnamento che funziona egregiamente. Fra il 2008 e il 2011 i praticanti canadesi sono cresciuti del 25 per cento (da 4 a quasi 5 milioni) e forse una parte del merito è anche dell’azzeccato slogan che Tennis Canada ha deciso di adottare: «Lasciate che per una volta il sogno dei vostri figli non sia di mandare la palla in rete», con una scoperta allusione alla concorrenza spietata dell’hockey. Per ora sono arrivate le punte, Raonic e la Bouchard – con Pospisil a rinforzo – e manca la “classe media”: Soprattutto fra le donne, dove l’obiettivo del primo piano quinquennale (ora rinnovato sino al 2015) erano tre Top 50 e 5 Top 100, mentre ora dietro “Genie” solo la veterana Wozniak e la Fichman rientrano appena nelle prime 100 (…)

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