ATP Toronto, Tsonga e Dimitrov primi semifinalisti

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ATP Toronto, Tsonga e Dimitrov primi semifinalisti

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TENNIS – Dopo un match molto bello e combattuto, Tsonga ha ragione di Murray e torna in semifinale in un Master1000 dopo quasi un anno. Dimitrov la spunta su Anderson, in nottata Raonic e Federer. Da Toronto, Francesca Sarzetto

(13) J. W. Tsonga b. (8) A. Murray 7-6(5) 4-6 6-4

Ci sono voluti tre lottatissimi set per rompere l’equilibrio tra queste due presenze fisse nei piani alti della classifica, anche se entrambi sono un po’ decaduti negli ultimi tempi, e stanno facendo fatica a ritrovarsi dopo i rispettivi infortuni. Era dal 2008 però che Tsonga non batteva Murray, e questa è solo la sua seconda vittoria su 11 scontri diretti, e dopo la vittoria di ieri su Djokovic possiamo decisamente dire che il francese sta tornando ai suoi fasti.

Nel primo set regna sovrano l’equilibrio, entrambi servono molto bene, ma Tsonga ha qualcosa in più, lascia solo due punti quando serve la prima di servizio, sfrutta molto bene gli angoli, è più aggressivo, ma Andy comunque ribatte colpo su colpo e si arriva al tie break. Un rovescio di Murray esce di pochissimo, e il francese ottieme il primo minibreak che lo porta in vantaggio di 4-2, ma il n.10 del mondo con un servizio vincente e un errore forzato di Tsonga si porta ancora in parità, e con un gran dritto prima e una palla non controllata dallo scozzese poi sale al 6-4, e trova un ace sul primo set point.

Tsonga parte più aggressivo anche nel secondo set, ma ha un passaggio a vuoto sul 2-1, commette due errori e si ritrova 15-40; Murray trova un bel passante di dritto lungolinea e conquista il break. Poi però combina un disastro dietro l’altro, e restituisce subito il break a zero. Tsonga sembra avere il comando delle operazioni, e fulmina spesso l’ex vincitore di Wimbledon con grandi accelerazioni soprattutto di dritto, e si arriva al 4-4 servizio Murray, 15-40. A questo punto lo scozzese tira fuori la forza della disperazione e risale la china, riesce a tenere il servizio, e poi è Tsonga che va in confusione, e con due doppi falli e due errori non forzati gli consegna il break a zero e con quello il set.

Il momento buono di Andy continua all’inizio del terzo set, e in un batter d’occhio si porta in vantaggio 3-0. Anche questa volta però il vantaggio svanisce subito, ma in questo caso ci sono anche molto meriti di Tsonga, che ha ripreso fiducia, e si vedono diversi scambi da circoletto rosso. Murray salva una palla break con un dritto in cross, ma alla seconda la risposta di Tsonga gli arriva nei piedi e non riesce a controllare il rovescio che finisce largo, e il francese impatta sul 3-3. Jo adesso vola, e trafigge lo scozzese da ogni parte del campo, e trova il secondo break con un dritto vincente dopo un bellissimo scambio, poi tiene il servizio facilmente per il quinto gioco consecutivo. Arriva a servire per il match, e con tre servizi bomba si procura tre match-point, ma dopo una volée di rovescio di Murray che annulla il primo, Tsonga si complica la vita e perde i due successivi con un errore e un doppio fallo. Continua comunque ad attaccare, e costringe Andy all’errore su un passante che finisce in rete. Sul nuovo match point, la mano non trema, e il diciottesimo ace chiude la contesa.

“Dopo il mio infortunio al ginocchio l’anno scorso, non ero mai riuscito a ritrovare davvero il mio gioco” ha detto Tsonga. “Allora ultimamente ho deciso di rimettermi a lavorare duramente in palesta, ho rinforzato le gambe e ora riesco a spingere di più col servizio, e questo aiuta tutto il mio gioco. Questa settimana è finalmente la ricompensa per il duro lavoro”.

(7) G. Dimitrov b. K. Anderson 5-7 7-5 7-6(6)

Molto equilibrato anche il secondo quarto di finale, il servizio di Anderson questa settimana è davvero una brutta bestia per tutti, non solo per la quantità di ace ma soprattutto per il fatto che li tira fuori quando più servono, cioè sulle palle break. Nel primo set infatti annulla così un set point sul 4-5, poi grazie a un errore di Dimitrov guadagna lui il break, e quando serve per il set chiude – guarda un po’ – con un ace.

Come ieri con Wawrinka, da una parte c’è la potenza e dall’altra il tocco di fino, e Dimitrov offre colpi davvero pregevoli, ma fatica comunque a contenere le bordate del sudafricano. Nel secondo set c’è uno scambio di break iniziali, poi il gioco segue di nuovo la battuta fino al 6-5, e qui Anderson si fa un po’ prendere dal panico, si trova 15-40 e stavolta invece di un ace commette doppio fallo.

Nel terzo set, sia sul 2-1 che sul 2-3 Dimitrov, Anderson salva una palla break con un ace. Sul 4-4 invece è il sudafricano ad avere tre palle break consecutive, e gli basta la prima quando il dritto di Dimitrov va lungo. Ora sembra tutto facile, Kevin serve per il match, si porta 40-15… e poi sbaglia l’impossibile, e quattro erroracci dopo Dimitrov torna in corsa. Si arriva al tie-break, e dopo uno scambio iniziale di minibreak un errore di rovescio di Dimitrov manda Anderson sul 5-4 e servizio, ma nonostante Grigor cada Anderson finisce col perdere il punto. Ancora un errore del sudafricano e si arriva al matchpoint per il bulgaro, che però commette un errore col rovescio. Ancora matchpoint per Dimitrov, ed Anderson finisce di suicidarsi commettendo un altro doppio fallo, un minuto prima che scocchino le tre ore di gioco.

“Alla fine è stata una questione di forza mentale”, ha detto Dimitrov. “Sto cominciando ad apprezzare e vivere per quei momenti sul 4-4, 5-5, quando senti le farfalle dentro ed è un test, sto cominciando a sentirmi a mio agio e voglio diventare un giocatore così”.

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