WTA Cincinnati: Ivanovic su Sharapova nel match dell'anno, S.Williams batte Wozniacki

WTA

WTA Cincinnati: Ivanovic su Sharapova nel match dell’anno, S.Williams batte Wozniacki

Pubblicato

il

 

TENNIS WTA CINCINNATI – Ana Ivanovic supera Maria Sharapova nel match più bello dell’anno, 6-2 5-7 7-5 dopo quasi tre ore di battaglia, con grandi giocate, due match point per parte e colpi di scena a non finire. Serena Williams replica il successo ottenuto una settimana fa a Montreal su Caroline Wozniacki vincendo in rimonta 2-6, 6-2, 6-4. E’ la seconda finale consecutiva a Cincinnati per la numero 1 del mondo.

A. Ivanovic b. M. Sharapova 6-2 5-7 7-5 (Ruggero Canevazzi)

Un match pazzesco, bellissimo, senza fine: palpitazioni, grandi colpi, entusiasmo, errori figli di fatica e stress, chiamate sbagliate, tachicardia, match point da una parte e dall’altra. Tutto questo è solo una parte di quanto visto nella serata di Cincinnati. Difficile, per tutto quello che è successo, per le montagne russe di emozioni e grande tennis, che questo non venga ricordato, almeno in ambito WTA, come il match dell’anno. Una partita prima dominata dalla Ivanovic, poi capovolta dalla Sharapova e infine trasformatasi in una battaglia campale giocata a viso aperto, con la russa che ha fallito due match point e la serba capace, due giochi più tardi, di trasformare la sua seconda palla match, nel tripudio generale di un pubblico in visibilio.

Il match comincia con un primo set senza storia: la Ivanovic domina strappando due volte il servizio all’avversaria, sul 2-1 e sul 5-2, dominando una Sharapova in affanno, capace di qualche ottimo vincente ma molto fallosa (6 vincenti a fronte di ben 15 errori non forzati), inerme contro una giocatrice che non sbaglia niente e chiude il parziale con una gran risposta di rovescio incrociata che lascia immobile la siberiana.

Il secondo set prosegue sulla falsa riga del primo, col dominio della n.11 del mondo, che a suon di risposte fulminanti e rovesci vincenti sale fino al 4-0 e servizio. Il match sembra avviato a una conclusione ormai scontata, quando avviene il primo colpo di scena: sul 30 pari la Ivanovic concede una palla break alla russa, durante la quale un rovescio sulla linea della serba viene erroneamente chiamato out un istante dopo che la Sharapova risponde sbagliando. Il giudice di sedia, lo spagnolo Felix Terralba, anziché assegnare il punto alla Ivanovic lo fa ripetere, scatenando le proteste della serba. Il punto lo vince poi la Sharapova, prendendo pure una riga. In quel momento la partita sembra girare: la siberiana tiene il turno di battuta successivo (4-2) e nel gioco seguente rimonta da 40-0 a 40 pari, ha ora lei in mano il comando del gioco (per la prima volta dall’inizio del match), ma sbaglia e consegna il 5-2 ad Ana, che urla palesando tutta la tensione accumulata. Sul 5-4 la Ivanovic serve per il match e qui emergono tutte le sue insicurezze: prima annulla una palla-break grazie a un errore della Sharapova (dritto in rete), poi affossa in rete due dritti non difficili, rivitalizzando definitivamente l’avversaria, che recupera da 4-0 a 5 pari. Ora Maria, pur con qualche errore di troppo, ha in mano le redini del gioco e costringe la serba sempre più indietro, in una posizione nella quale gli errori non tardano ad arrivare e i recuperi sui fendenti piatti della siberiana risultano impossibili. Piazza il break del sorpasso e chiude il set 7-5 d’autorità, con un ace al centro.

La serba esce dal campo, più che nella speranza di far perdere il ritmo alla Sharapova nel tentativo di ritrovare le idee, sparite dalla sua testa dopo la decisione sbagliata del giudice di sedia sul 6-2 4-0. Il match riprende, la Ivanovic tiene il servizio di apertura ma sul punteggio di 1-0 15-15 accade un secondo colpo di scena: la serba si blocca, sembra per un problema inguinale (si tocca la coscia), chiede l’intervento di medico e fisioterapista e si distende a terra mentre le misurano la pressione. Dopo alcuni minuti in cui non si capisce cosa stia accadendo la serba si rialza e riprende il match, forse vittima di un piccolo problema di tachicardia, cui talvolta è soggetta. In un contesto del genere, con una giocatrice in confusione fisica e mentale e l’altra completamente trasformata e nel pieno di una delle sue tipiche rimonte, ancora una volta l’esito del match sembra scritto, con la vittoria di testa e carattere della tigre siberiana.

Ma gli Dei del tennis non sono ancora sazi: la Sharapova sale fino al 4-2, ma la Ivanovic non molla, tiene a zero la battuta nel gioco successivo (ritrovando un servizio dopo molti lanci di palla da incubo) e si procura due palle break grazie a una gran risposta di dritto: un atroce doppio fallo rimette il punteggio in parità: 4-4 e tutto da rifare. Si sono già visti 4 break nel set ma non è finita qui: la siberiana trova l’ennesimo break e serve per il match sul 5-4. Finita? Neanche per sogno: un’indomita Ivanovic per un attimo diventa Federer e gioca in avanzamento un’incredibile voleè tra i piedi a due centimetri dal suolo. Maria non ci sta: con tre punti consecutivi annulla due palle break e ottiene il primo match point. La serba annulla con un gran dritto all’incrocio delle righe, ma deve annullarne un secondo: il pubblico, esaltato, sembra a questo punto sazio e si prepara a salutare con un’ovazione l’ennesima rimonta della Sharapova. La vincitrice di tutte le prove dello Slam però spedisce lungo un dritto e poi, incredibilmente, commette due doppi falli consecutivi, 5 pari. La Ivanovic salva una palla break prima di servire lei per il match, sul 6-5. Qui assistiamo al punto dell’anno: scambio prolungato, chop di dritto velenosissimo della Ivanovic, la Sharapova risponde in corsa con un dritto strettissimo ma la serba piazza non si sa come un fantastico lungo linea a rientrare. “Pioggia di circoletti rossi”, direbbe Rino Tommasi! La bella Ana sale 15-40 e mentre i cuori degli appassionati battono a mille, la Sharapova trova la straordinaria forza di annullare il primo match point, ma nel secondo la serba chiude a rete un match semplicemente superbo.

Più che un campo da tennis sembrava l’arena di una corrida o il Colosseo ai tempi dei Romani: non due gladiatori ma due splendide amazzoni a regalare spettacolo, con la folla esagitata che vuole il sangue e le due sensuali combattenti che non si tirano indietro, tra urla, autoincitamenti, indecisioni e giocate incredibili. Ana Ivanovic e Maria Sharapova sono riuscite in un’impresa leggendaria: far dimenticare a chiunque guardasse la partita che dopo di loro sarebbe sceso in campo Roger Federer.

S. Williams b. C. Wozniacki 2-6 6-2 6-4 (SP)

Finisce esattamente come una settimana fa a Montreal – e come era già finita in otto delle precedenti nove occasioni – con Serena Williams vittoriosa in rimonta 2-6, 6-2, 6-4 su una rediviva Caroline Wozniacki, per la prima volta grande con le grandi in questo 2014 avaro di soddisfazioni fino alla dolorosa separazione con il suo boy-friend di lunga data. Non a caso i migliori risultati stagionali (vittoria a Istanbul, semi a Eastbourne e Cincinnati, quarti a Montreal) – e le prime due vittorie su top 10: Kerber e Radwanska – sono arrivati tutti dopo l’addio da Rory Mcllory, quasi a voler dare ragione a papà Piotr che parlava del golfista nordirlandese come di una “distrazione”.

Oggi distratta in campo lo è però apparsa Caroline che non ha sfruttato la giornata sottotono della Williams, ben lontana dal suo miglior tennis come le capita sempre più spesso ormai da diverso tempo a questa parte. Da dimenticare il primo set dell’americana, che tentato l’avvio sprint – ben contenuto dalla danese – come nei precedenti match con Jankovic e Pennetta, ha iniziato a sbagliare ripetutamente con il dritto. Colte tutte le difficoltà patite da Serena dal quel lato, Wozniacki ha continuato a spingere sul colpo, oggi, di relativa debolezza dell’americana. A fine set 15 gli errori della numero 1 del mondo, che ha lasciato per strada due break fino a perdere 6-2 il primo parziale.

L’inizio di secondo set è da mosca cieca, con tre break nei primi tre turni di servizio. A trarne vantaggio è Serena che va al cambio campo avanti 2-1 con break. Qui comincia un’altra partita. All’incrementare del livello dell’una corrisponde un calo dell’altra. Così la Williams tiene finalmente la battuta a zero per il 3-1 e opera il terzo break del set, che vale il 4-1 pesante. Resta tutto invariato fino al 6-2 per Serena.

L’inizio di terza frazione è speculare al secondo. Anche se questa volta i break sono cinque e non tre. Serena con tre ace ed una prima pesante riesce finalmente a rompere l’impasse e a portarsi sul 4-2. Al contrario Wozniacki affonda, pian piano, sulla scarsa incisività del suo servizio, che ne condiziona l’intera prestazione. Solo 11 sono i punti totalizzati sulla seconda di servizio in tutto il match. Serena sfrutta ogni minima titubanza della danese e si presenta al servizio sul 5-2. Un po’ contratta al momento di chiudere, la numero 1 del mondo perde il servizio e lascia andar via anche il successivo game in risposta, permettendo alla danese di tenere la battuta per la prima volta dal settimo gioco del secondo parziale. Perso il primo punto del decimo gioco, però, Serena inanella quattro punti consecutivi e chiude 6-4 al terzo. Una vittoria che ha una doppia valenza per lei che può festeggiare in anticipo la vittoria nelle Us Open Series. Ancora a secco negli Slam, dove non ha mai raggiunto nemmeno i quarti quest’anno, qualora dovesse trionfare a New York nelle sue tasche entrerebbero ben 4 milioni di dollari

Intanto c’è la finale a Cincinnati su cui concentrarsi, la seconda consecutiva dopo quella persa l’anno scorso con Azarenka. In Ohio non ha mai vinto. “C’è sempre una prima volta per tutto”, sembra ripetersi quasi come un mantra. La Ivanovic è avvisata.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement