ATP/WTA: Winston Salem Open e Connecticut Cup sotto i riflettori

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ATP/WTA: Winston Salem Open e Connecticut Cup sotto i riflettori

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TENNIS-Tutti sulla East Coast per goderci le ultime partite di avvicinamento agli US Open: Seppi, Errani, Giorgi e Pennetta in campo.

Quando sono nate le Emirates Airline US Open Series, nel 2004, il Winston Salem Open, in North Carolina, ancora non era stato istituito, bensì si giocava per il primo anno a New Haven, in Connecticut, in combinazione col circuito femminile, dopo aver abbandonato la scenografia di Long Island, prima sede dell’appuntamento maschile dal 1981, quando era ancora concepito come un’esibizione. L’evento si è evoluto negli anni passando dalle ATP World Series per quasi tutti gli anni ’90, alle ATP International Series nel decennio ’98 – ’08, fino all’ATP World Tour 250 di cui fa ancora parte.
Nessun giocatore in particolare ha dominato negli anni questo appuntamento, anche se molti hanno collezionato delle doppiette: Kafelnikov (’94-’95), Magnus Norman (’99-’00), il mitico Paradorn Srichaphan (’02-’03), Blake (’05-’07), fino al più recente Isner che ha conquistato le prime due edizioni a Winston Salem nel 2012 e 2013. Nell’albo d’oro c’è penuria di nomi di giocatori italiani, scovabili soltanto tra i finalisti del doppio all’inizio degli anni ’90, nelle vesti di Diego Nargiso, in coppia con l’americano Flach e Gianluca Pozzi col finlandese Rahnasto.

Essendo il torneo programmato la settimana antecedente l’avvio degli US Open, tutti i top players disertano il North Carolina per trasferirsi subito a New York e recuperare in vista delle due settimane, o almeno sperano, di Flushing Meadows. Nel tabellone di Winston Salem troviamo tutti giocatori che necessitano di mettere più partite possibili nel braccio, nelle gambe e nella testa in modo da avere la fiducia necessaria per essere delle temibili teste di serie nel tabellone. Ciò vale per giocatori quali Isner, Robredo ed Anderson, mentre molti altri sono alla ricerca di qualche cosa di più, come AndreasSeppi, che deve riuscire a sfruttare un tabellone meno proibitivo di quello della settimana passata a Cincinnati e strappare un quarto di finale da disputarsi probabilmente contro il veterano, ma guai a ricordarglielo, Tommy Robredo.

Mentre gli uomini si sono strasferiti a Winston Salem da tre anni a questa parte, le donne fanno base a New Haven ormai dal 1998 per partecipare alla Connecticut Cup, uno dei tornei WTA Premier. Nella sua storia, ben tre giocatrici hanno vinto quattro edizioni dell’evento, di cui due lo hanno fatto consecutivamente: Steffi Graf ha messo in bacheca tre titoli tra il 1988 e il 1991, quando si giocava a San Antonio, per poi conquistare l’edizione del 1998, Venus Williams ha dilagato tra il 1999 e il 2003, annullando le possibilità di Lindsay Davenport e Monica Seles ed infine Caroline Wozniacki, la quale ha dominato dal 2008 al 2011, placando l’invasione russa prima di Chakvetadze, Vesnina e Petrova e poi dando una lezione alla slovacca Cetkovska. Il record negativo nel rapporto vittorie su finali disputate va purtroppo alla neo appartenente alla Hall of Fame, Lindsay Davenport, la quale ha disputato sette finali incassandone soltanto due.
Il tabellone è dominato nella parte alta dalla
Halep, detentrice del titolo e dall’incostante Kvitova, che è invece seconda testa di serie, seguita da Bouchard e Wozniacki al centro del tabellone.
Questa notte cinque delle sei italiane presenti nel tabellone sono scese in campo e i numeri non sono andati troppo a favore del tricolore:
Karin Knapp e Francesca Schiavone, assente dai campi da un paio di settimane, non riescono ad accedere al tabellone principale, Roberta Vinci non può nulla contro la ben più dotata fisicamente Makarova. Come prevedibile Camila Giorgi passa agevolmente il primo turno ma adesso la attende Wozniacki, mentre Pennetta, dalla parte della Halep, ben figura contro la Koukalova ed affronterà al prossimo turno la statunitense Riske, numero 43 del ranking.

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