Eugenie Bouchard: "Voglio diventare la giocatrice da battere"

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Eugenie Bouchard: “Voglio diventare la giocatrice da battere”

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TENNIS – Eugenie Bouchard, in un’intervista comparsa sul sito dell’Equipe, parla del suo momento e delle sue aspettative in vista degli US Open che scattano a partire da oggi.

Semifinalista a Melbourne ed a Parigi, finalista a Wimbledon, la canadese di 20 anni Eugenie Bouchard è, insieme alla rumena Simona Halep, la rivelazione della stagione. Riuscirà a tornare a grandi livelli in quel di New York dopo aver dato l’impressione da Londra in poi di avere un tantino tolto il piede dall’acceleratore?

Eugenie Bouchard, ti senti più sotto pressione dopo la finale di Wimbledon, oppure adesso che ti appresti a disputare lo Slam americano?

Non credo di sentire la pressione nel disputare questo torneo, anche se ci sono sempre maggiori aspettative nei miei riguardi. Mi ci deve abituare, fa parte del gioco. Da quando ho giocato la finale a Wimbledon, tutti si aspettano il massimo da me. Ho sempre avuto fiducia in me stessa, sin dalla mia nascita. Sono una perfezionista, la quale vuole sempre vincere per essere la migliore. Dopo Wimbledon ho cominciato a sentire una maggiore responsabilità, ma il mio obbiettivo è quello di scalare la vetta. Voglio diventare la giocatrice da battere, ma c’è ancora tanto lavoro da compiere per raggiungere questo obbiettivo.”

Sei preoccupata per i risultati non brillanti conseguiti nei tornei di preparazione agli US Open?

“Non sono preoccupata. Mi sono preparata al meglio per il Major newyorchese. Non ci sono ricette speciali per assicurarsi la vittoria. Avrei voluto disputare più match nei tornei precedenti, ma non sono riuscita ad andare avanti. Sicuramente è stato un vero peccato, ma ora mi sento in forma e sono pronta a disputare il mio primo turno qui a New York.”

Sei sorpresa dalla rapidità con la quale sei salita in classifica?

“Non direi sorpresa, ma più che altro fiera di essere riuscita a compiere un cammino così importante in così breve tempo. Per me si tratta di un punto di partenza, e non certo di un punto d’arrivo. E pensare che due anni fa avevo perso al secondo turno del torneo Junior qui a New York…”

La nuova generazione pensi sia pronta a prendere in mano il potere?

“Penso si tratta di un’evoluzione naturale: le grandi campionesse segnano leggermente il passo, e le giovani si fanno avanti. Penso che ci sia un buon gruppo per il “ricambio generazionale”, preparato e molto ben motivato. Ritengo che la sfida tra le veterane del circuito, sempre in buona forma, e le giovani che non hanno nulla da perdere, sia un qualcosa di molto eccitante e di divertente.”

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