US Open italiani: Pennetta al terzo turno!

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US Open italiani: Pennetta al terzo turno!

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TENNIS US OPEN – Flavia Pennetta sconfigge in due rapidi set la giovane americana Shelby Rogers e approda al terzo turno dove a sorpresa affronterà la Gibbs vittoriosa sulla Pavlyuchenkova.

Flavia Pennetta: “Non guardo oltre al prox turno, però con la Ivanovic non ci ho mai vinto quindi…”

Audio dell’intervista (Parte 1)

Audio dell’intervista (Parte 2)

F. Pennetta b. S. Rogers 6-4 6-3 (Carlo Caccia Dominioni)

Decisamente Flavia Pennetta all’US Open si trova a suo agio.

Quest’annata non era stata fin qui così brillante come la seconda parte dell’anno scorso, quando proprio qui a Flushing Meadows aveva dato una svolta al suo ranking e forse addirittura alla sua carriera, dopo che a Wimbledon aveva fatto capire che soltanto con una classifica adeguata avrebbe continuato a giocare.
“Di certo non mi ci vedo a rigiocare qualificazioni e tornei minori, le mie soddisfazioni me le sono tolte. Prima italiana top-ten, n-1 del mondo in doppio (con uno Slam in bacheca, l’Australian Open vinto con la Dulko e anche le finali WTA), le Fed Cup vinte per l’Italia, ho avuto una carriera molto migliore di quanto avrei mai sognato”.
Parlava così Flavia prima di raggiungere la sua prima semifinale in uno Slam qui a new York dove si era fermata tre volte ai quarti di finale (2008,2009 e 2011): quell’exploit le consentì di salire da n.83 a n.31. E di ritrovare la perduta fiducia nelle proprie possibilità. Si sa che quando si varca la soglia dei 30 anni è più facile di dubitare di se stessi. Ti aiutano (in negativo) anche gl altri a preoccuparsi.
Oggi Flavia è n.12 e questo US Open poteva essere angosciante per via dei tanti punti da difendere, una cambiale pesante.
Ma prima con la Goerges e poi con la Rogers (vittoriosa sulla Bouchard a Montreal) Flavia ha gestito bene le sue partite, soprattutto la seconda. “Sono andata meglio, hanno un gioco abbastanza simile Goerges e Rogers, tirano tutto, possono farti dei bei punti, ma per fortuna sbagliano anche”.

L’andamento del match con la Rogers è stato abbastanza curioso ed anomalo. Flavia ha vinto in due set, ma due set che non hanno avuto in comune che l’esito. Infatti nel primo set fino al 4 pari non solo non c’era stata nemmeno una alla break, ma i games erano scivolati al servizio come se a battere fossero Karlovic contro Raonic. Quasi tutti games tenuti a zero o a 15, tanto che per i primi sette games ci sono voluti soltanto 20 minuti: meno di tre minuti a game. Roba assolutamente inconsueta per un match femminile. Poi improvvisamente ecco che i nervi prendono il sopravvento e sul 4-3 per la Rogers che ha tenuto gli ultimi due turni di servizio a zero, Flavia avanti 40-0 si distrae un po’, subisce un paio di possenti affondi di dritto della rubizza e rotondetta americana (Flavia ci dirà poi che l’ha trovata molto dimagrita e che comunque “capita a 20 anni di avere un fisico così) e si trova ad affrontare la prima pallabreak del match. Ma ne esce bene, sono suoi i tre punti successivi e sul 4 pari è invece la Rogers a subire il break a 15 che consente a Flavia di servire per il set.

Non è un game facile da gestire, contro sole oltretutto, ma Flavia lo fa con sufficiente sicurezza. Anche se si fa raggiungere sul 40 pari. E’ un game di 8 punti. Gli ultimi tre game del set sono durati 14 minuti, siamo tornati su medie più…femminili.
Insomma un solo break nel primo set e una caterva di break nel secondo che ne vedrà ben sei su nove games, cinque nei primi sei. E quel servizio probabilmente decisivo che Flavia è riuscita a tenere, nel quarto game, è arrivato dopo una pallebreak cancellata dalla brindisina che sale 3-1 e poi 4-1, si innervosisce quando cede la battuta sul 4-1.
La conclusione arriva dopo un’ora e 11 minuti, con Flavia che gioca una delle rare palle corte del match. Non è immediatamente vincente ma è come se lo fosse. La Rogers arranca e recupera a stento, il passante successivo di Flavia non perdona. E ora o Gibbs, già battuta qui lo scorso anno lasciandole appena 2 game. Per arrivare alla Pliskova, giustiziera della Ivanovic, o alla Dellacqua. Un cammino ideale per arrivare ai quarti e a…Serena Williams. Tutto non si può avere.

Statistiche Pennetta

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