US Open interviste, Grigor Dimitrov: “Ora sono più forte, mentalmente e fisicamente”

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US Open interviste, Grigor Dimitrov: “Ora sono più forte, mentalmente e fisicamente”

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TENNIS US OPEN INTERVISTE – Incontro di terzo turno, Grigor Dimitrov b. David Goffin 0-6, 6-3, 6-4, 6-1. L’intervista del dopo partita a Grigor Dimitrov. Traduzione di Alessia Gentile

C’è stato un significativo rovesciamento di fronte dopo il primo set. Cos’è successo all’inizio?
Lui ha giocato un primo set eccezionale; qualunque cosa io cercassi di fare non bastava a contrastarlo. Riusciva ad anticipare tutti i colpi, entrava in campo, era bravissimo a rete. Il suo gioco era veramente perfetto nel primo set. All’inizio del secondo set sono riuscito a non scoraggiarmi. Il mio servizio non stava funzionando come volevo, e sentivo di dover fare uno sforzo ulteriore. Ho pensato che dovevo solo cercare di non innervosirmi e di tenere dal punto di vista mentale, visto che fisicamente sarei stato in grado di giocare fino al quinto set. Ho cercato di non pensarci. Dopo aver vinto il secondo set sentivo che avevo ricominciato a giocare come volevo; ho visto che stava arretrando e mi sembrava che avesse qualche difficoltà nei movimenti. I suoi colpi non erano più così precisi e sono riuscito a prendere il controllo del gioco.

 

Oltre al suo gioco così perfetto nel primo set, credi che anche il ritardo per pioggia possa aver influito sul tuo modo di giocare all’inizio del match?
No. Ovviamente non è stato piacevole giocare su un altro campo, abbiamo dovuto affrettare il riscaldamento, ma fa parte del gioco e bisogna accettarlo. Nel primo game ero avanti 40-15; probabilmente ho cominciato la partita in modo un po’ approssimativo e credo che lui se ne sia accorto e ne abbia tratto vantaggio. D’altra parte, avevo ben chiaro in mente cosa avrei dovuto fare in campo. Non ero preoccupato quando ho perso 6-0 il primo set, anche se non riesco a ricordare l’ultima volta che ho subìto un punteggio così.

Dicevi poco fa che era solo una questione di testa. In passato sarebbe stato un match diverso, dopo aver perso il primo set in quel modo?
Penso che un anno e mezzo o due anni fa avrei dovuto lottare molto di più per venire a capo di una partita così, ma credo che questo sia il bello di giocare partite al meglio dei cinque set: anche se perdi il primo set la strada è ancora molto lunga. Ho lavorato molto su questo aspetto negli ultimi anni, specialmente da quando ho cominciato a lavorare con Roger Rasheed. Siamo partiti da una buona base e poi siamo andati avanti passo dopo passo ed ora mi piace il modo in cui mi alleno, sono diventato più forte mentalmente e fisicamente. Ecco perché ora, anche se perdo un set, sento che non è la fine del mondo: so che posso far volgere le cose a mio favore molto velocemente perché ho i mezzi per farlo e per fare questo devo sfruttare ogni partita.

Cosa pensi di Monfils? Avete già giocato contro in questo torneo. E’ un giocatore molto amato. Cosa ti aspetti?
Mi aspetto di tutto. Tutti conosciamo Gael; quando è in forma è difficile da affrontare e lo rispetto molto. Ci siamo incontrati poche volte. Credo che verrà fuori una bella partita, giocheremo su un campo fantastico ed è la seconda settimana di un torneo dello slam. E’ la terza o quarta volta che mi trovo a giocare nella seconda settimana di uno slam: quando giochi il lunedì o il martedì della settimana successiva provi sensazioni del tutto diverse, hai uno stato mentale diverso. Devi solo andare là fuori e provare a dare il meglio; e poi c’è il campo su cui giochi, la gente, il torneo stesso che ti danno motivazioni in più. A quel punto diventa inevitabile giocare un gran tennis.

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Roland Garros, Musetti: “La partita del 2021 contro Djokovic è stata memorabile e formativo” [VIDEO]

“Vincere contro un n°1 del mondo era mio un obiettivo” ha dichiarato Musetti. Sullo Slam parigino: “Ho chance per andare avanti”

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Lorenzo Musetti - Roma 2023 (foto Francesca Micheli)

Con il Roland Garros alle porte, Lorenzo Musetti è uno dei cinque italiani pronti a fare il loro esordio nel day 1 dello Slam parigino. Prima di concentrarsi sul suo match di primo turno contro Mikael Ymer, il n°18 del mondo ha concesso una breve intervista ad Eurosport, parlando principalmente di due partite contro Djokovic che hanno segnato in modo particolare la sua carriera.

“Il match del 2021 contro Djokovic è stato memorabile e formativo per la mia carriera, anche se ho perso” – ha esordito Lorenzo, che aveva vinto i primi due splendidi tie-break di quell’incontro salvo poi cedere di schianto. “Mi ha permesso di crederci e di avere una motivazione in più per poi finalmente riuscire a batterlo quest’anno.

A Montecarlo è certamente arrivata la vittoria più importante e prestigiosa della carriera di Musetti, la prima contro un n°1 del ranking. “Novak è uno dei migliori giocatori di tutti i tempi. Battere il n°1 al mondo era un obiettivo che avevo, ma raggiungerlo contro di lui era doppiamente difficile perché resta pur sempre Nole. Partite come quella mi servono molto per la mia crescita e per il mio percorso, che credo stia andando per il verso giusto.

 

Fino a questo momento (escludendo la parentesi sudamericana) è stata una stagione su terra più che positiva per l’azzurro, fermato da Stefanos Tsitsipas tanto a Barcellona quanto a Roma: Sto giocando bene sulla terra, specialmente nell’ultimo periodo. Credo di avere chance per andare avanti, mi sento bene fisicamente e questa è la cosa più importante. Giocare in Italia è sempre bello per un italiano, ma ho già avuto bellissime esperienze anche qua a Parigi, tanto al Roland Garros quanto a Parigi Bercy. Ho sempre avuto un tifo molto speciale, spero di conquistarmelo anche quest’anno.

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Roland Garros, Rybakina: “Con Swiatek e Sabalenka due belle rivalità. Se sono al 100% posso battere chiunque”

“È bello vedere i tuoi progressi testimoniati anche dalla classifica” ha dichiarato la nuova n°4 del mondo e regina di Roma Elena Rybakina

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Elena Rybakina - Roland Garros 2023 (foto: Instagram @rolandgarros)

“Fatico ad immaginare una vincitrice diversa da Swiatek, Rybakina o Sabalenkaha detto il direttore Scanagatta presentando il tabellone femminile del Roland Garros. È molto difficile in questo momento avere un’opinione diversa, anche perché le nuove big3 del circuito femminile hanno praticamente monopolizzato i tornei più importanti del 2023, arrivando sempre almeno in finale in tutti i WTA1000/Slam finora disputati. Anche Iga Swiatek sembra sempre più convinta della formazione di un nuovo trio delle meraviglie: nel corso del media day parigino si è espressa anche una delle altre componenti, ossia Elena Rybakina. Dopo il successo agli Internazionali d’Italia, la kazaka è finita nuovamente nella metà di tabellone della n°1 del mondo. Di seguito alcune sue considerazioni in conferenza stampa.

D: Finalmente sei riuscita ad entrare in top5. Questo risultato ti porta più fiducia, pressione o entrambe le cose?

Elena Rybakina: “Non penso troppo al ranking, anche se chiaramente è bello vedere che i tuoi progressi sono testimoniati anche dalla classifica. Anche lo scorso anno però penso di aver giocato bene, anche se adesso sono più continua. Spero di continuare così”.

 

D: Il tuo gioco si adatta bene a tutte le superfici: quali aggiustamenti hai apportato per fare in modo di riuscire ad esprimerti al meglio anche sulla terra?

Elena Rybakina: Sulla terra ho vinto il mio primo titolo WTA, quindi già sapevo di poter giocare bene su questa superficie. Ho solo bisogno di prepararmi in modo diverso e, forse, necessito di più tempo. Sono migliorata tanto fisicamente, ho giocato molto quest’anno. Indipendentemente dalla superficie percepisco molta fiducia, stiamo lavorando a tutto tondo e stiamo procedendo nella direzione giusta. So che se riesco a giocare al meglio delle mie possibilità – che è una cosa impossibile da fare ogni singola partita – posso battere chiunque su qualsiasi superficie.

D: Hai battuto Serena Williams qui un paio di anni fa (6-3 7-5 nel 2021, ndr), che ricordi hai di quella partita?

Elena Rybakina: “È sempre bello ricordare di aver giocato contro Serena, allora raggiunsi i quarti di finale ed era il mio miglior risultato in uno Slam. Avevo raggiunto la seconda settimana e quel successo mi ha dato fiducia per potermi esprimere ancora meglio sul rosso”.

D: Che cosa ne pensi della situazione attuale del tennis femminile? Sembra che tu, Swiatek e Sabalenka siate riuscite a mettervi in posizione avanzata rispetto alle altre giocatrici. Senti di star sviluppando rivalità importanti con loro?

Elena Rybakina: “Onestamente io non ci penso molto, me ne rendo conto specialmente quando me lo fate notare e mi chiedete un’opinione a riguardo. Certamente abbiamo fatto tutte e tre molto bene fino ad ora, ma credo che ci siano state anche tante altre giocatrici che hanno avuto una buona continuità. L’anno è ancora lungo, dopo il Roland Garros ci saranno ancora altri due Slam: io mi auguro di continuare su questa strada. Per quanto riguarda le rivalità sì, per adesso direi di sì anche in base ai nostri risultati. Ci spingiamo a vicenda a dare il massimo”.

D: Quali sono i tuoi hobby quando non giochi a tennis?

Elena Rybakina: “Mi piace rilassarmi guardando qualche film. Per me la cosa più importante è passare del tempo con la famiglia e gli amici. Siamo sempre in viaggio e non li vedo così spesso, quindi ogni volta che ne ho l’occasione cerco di approfittarne”.

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Roland Garros, Medvedev: “Ho più aspettative del solito. Le condizioni sembrano più lente rispetto agli altri anni”

“A Roma ho giocato il miglior tennis su terra in carriera, ma se avessi incontrato Karatsev forse mi avrebbe battuto anche lì” ha dichiarato Medvedev

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Daniil Medvedev - ATP Madrid 2023 (foto: twitter @MutuaMadridOpen)

Manca sempre meno all’inizio del secondo Slam stagionale, con i giocatori che scaldano i motori in vista del Roland Garros, pronto a partire domenica 28 maggio alle ore 11. C’è ovviamente grande attesa per i favoriti, tra cui quest’anno non può non essere annoverato anche Daniil Medvedev, fresco di titolo agli Internazionali BNL d’Italia e che – parole sue – a Roma ha giocato il miglior tennis della carriera su terra battuta. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni nella conferenza stampa pre torneo.

D: Dopo aver vinto il tuo primo titolo sulla terra, senti che questa è forse la prima volta che arrivi al Roland Garros con reali possibilità di vincere il torneo?

Daniil Medvedev: “Non saprei rispondere, non vorrei mettermi troppa pressione. È ancora incredibile pensare a quanto successo a Roma, anche perché ho battuto tanti grandi giocatori come Zverev, Tsitsipas, Rune, Zapata Miralles e Ruusuvuori, che ha costretto Alcaraz al terzo set a Madrid. Sicuramente ho più aspettative del solito per quanto riguarda il Roland Garros, ma devo cercare di usare questa motivazione in modo positivo, senza il pericolo di diventare arrogante. Già al primo turno si può perdere”.

 

D: A Roma hai detto apertamente che ti sentivi molto bene già prima del torneo e poi lo hai vinto. Che sensazioni hai a Parigi? Di solito ti accorgi subito se sei in forma o no o questa sensazione può cambiare durante il torneo?

Daniil Medvedev: “Credo possa cambiare molto, il tennis è uno sport troppo mentale. A volte, parlando con alcuni amici del tour, hai la sensazione o la superstizione che quanto meglio giochi prima del torneo tanto peggio farai durante la gara, ma può benissimo accadere anche il contrario. Mi è già anche capitato, ad esempio di rompere una racchetta in allenamento e di impazzire totalmente. Non riesci a mettere una palla in campo e poi finisci per vincere il torneo. Per ora a Parigi mi sento bene, magari non meravigliosamente come a Roma, ma l’importante saranno le sensazioni all’esordio”.

D: Negli anni passati hai spiegato come il Roland Garros fosse il tuo torneo preferito visto che era un pochino più veloce rispetto agli altri campi. Che sensazioni hai quest’anno?

Daniil Medvedev: “Devo dire che i campi sono diversi da Roma, le palle sono più pesanti. Penso ci saranno molti più scambi rispetto agli altri anni. Non so stabilire con certezza se sono le palle o i campi, ma da cosa ho sentito dagli altri giocatori siamo tutti d’accordo nel dire che le condizioni sono molto più lente degli anni passati. L’unico aspetto negativo potrebbe riguardare le spalle e il gomito, molti giocatori hanno sofferto in Australia”.

D: Gli spogliatoi e l’area giocatori sono un po’ diversi quest’anno senza Rafael Nadal?

Daniil Medvedev: Credo che il torneo in sé sia diverso dal solito. Gli spogliatoi sono strapieni visto che siamo ancora ai primi turni. In un certo senso il tennis ha una memoria molto corta, ognuno pensa principalmente al suo avversario, a che ora giocherà, su quale campo, ecc. Ma sicuramente qualcosa di diverso ci sarà. Non vedremo Nadal in TV, lo facevano sempre vedere perché giocava sul Centrale. Può esserci un vincitore nuovo senza di lui? Chi lo sa: con Rafa in gioco sicuramente le chance di tutti diminuivano.

D: Quanto credi che il tuo successo sulla terra sia dovuto ad alcuni cambiamenti a livello mentale e quanto invece a miglioramenti da un punto di vista fisico?

Daniil Medvedev: “Non ho una risposta esatta. Mi piacerebbe dire che sono cambiato al 100% a livello mentale, ma non è così. Se mi sentissi come gli altri anni sulla terra sicuramente avrei regalato qualche altro commento divertente a Tennis TV (ricorderete il celebre Non voglio giocare su questa superficie! esclamato a Madrid 2021, ndr). Penso però che aver iniziato bene l’anno, escludendo la parentesi australiana, mi ha aiutato ad ottenere fiducia in me stesso e a spronarmi di più: ‘ok, non mi piace la terra, però cerchiamo di fare qualcosa di grande‘ – mi sono detto. Ho iniziato molto bene a Montecarlo, poi a Madrid ho trovato Karatsev che credo mi avrebbe potuto battere anche a Roma, dove ho giocato il mio miglior tennis di sempre sul rosso.

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