US Open interviste, A. Murray: "Fisicamente Nole stava meglio"

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US Open interviste, A. Murray: “Fisicamente Nole stava meglio”

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TENNIS US OPEN – Quarti di finale, N. Djokovic b. A. Murray 7-6, 6-7, 6-2, 6-4. L’intervista del dopo partita. Traduzione di Matteo Sasso

Era un caso che alla fine lo sforzo del secondo o terzo set ti ha portato via tanto e che non avevi più niente alla fine?

Beh, direi certamente che lui fisicamente era più fresco, ma verso la fine ho provato a dare quello che potevo nel quarto set. Ma, si, lui era certamente, beh, è apparso più fresco di me. Sia che lo era o no non lo so, ma forse ha fatto un lavoro migliore nascondendomelo. La velocità del mio servizio si è abbassata significativamente verso la fine del terzo set.

Tu hai avuto un momento alla fine del secondo set dove stavi colpendo il tuo diritto in modo efficace. E’ sembrato che tu abbia avuto l’iniziativa in seguito. E’ stato quello sforzo a farti partire lento nel terzo set?

Voglio dire che in partite dove giochi contro di lui o contro altri a quel livello ci saranno momenti della partita dove andrai a giocare meglio, il tuo livello sarà destinato a scendere un po’. E’ successo a me un paio di volte nel primo e secondo set. Durante il corso della partita lui era un po’ più solido di me. Si, certamente era più fresco alla fine. Ciò lo ha aiutato.

Prenderai fiducia per come hai affrontato il più forte del mondo?

Si, ho giocato bene. Specialmente i primi due set era un buon tennis. Ho giocato sicuramente uno scarso tiebreak nel primo set. Non ho giocato un buon tiebreak. Si, stavo sotto nel primo set e ho reagito. Stavo sotto nel secondo set, ho fatto il break e ho reagito. Cosi, ho lottato duramente. Ho giocato un buon tennis. Ma non è bastato.

So che odi perdere, ma è la migliore che hai giocato da un po’ di tempo? Non ricevi un po’ da questa prestazione?
Si, in questo momento sono ovviamente deluso. E’ estremamente tardi. Sono stanco. Non mi sento particolarmente fiero ora. Mi sento rammaricato. Ma, si, penso che sia un buon tennis. Ovviamente non ho analizzato la partita o avuto il tempo di pensarci ancora, ma penso che sia un buon tennis oggi. Posso costruire su questo con fiducia.

C’era stato un problema con la tua schiena alla fine o era solo fatica?

Mi sentivo rigido ai fianchi e alla schiena verso la fine del terzo set. Non so esattamente il perché. Era piuttosto fresco ma non ero infortunato. Non mi faceva male. Era solo fatica e mi sono irrigidito verso la fine del terzo set.

So che c’è sempre un ottima atmosfera qui. E’ sembrato forse che il pubblico fosse più indisciplinato dell’abituale gridando molto..

No, non è vero. Verso la fine un po’, ma durante il corso della partita andava bene. Ma io penso che, quando finisci tardi e quando c’era stato un rinvio per entrare in campo, dà il tempo alla folla di bere un po’. Con le 2.00 del mattino ti aspetteresti che, anche se non so nemmeno cosa– sono le 2.00? 1.30, 2.00 qualunque cosa fosse. Non lo so.

Corsa per Londra. Pechino o Tokyo, stai pensando di adattare il tuo programma per essere sicuro di qualificarti?
No. Ad essere onesti, non era un mio principale obiettivo. E’ ovviamente importante qualificarsi. E’ un buon torneo. Ci ho giocato molti anni e mi è piaciuto. Ma, si, non voglio esagerare. Giocherò il programma giusto. Probabilmente giocherò un torneo prima di Shanghai. Non sono sicuro esattamente quale ancora. Non ho l’intenzione di esagerare solo per qualificarmi.

Come descriveresti le spese fisiche e mentali quando giochi contro Novak?

Beh, fisicamente è estremamente impegnativo. Noi abbiamo avuto molte dure battaglie, principalmente negli slam, ma anche in altri tornei. Abbiamo giocato delle finali a Miami quando c’era un caldo terribile. Le finali a Shanghai quando erano tre ore per tre set. La maggior parte del tempo che giochi contro di lui hai bisogno di essere fisicamente e mentalmente al top per un lungo periodo di tempo se vuoi batterlo.

Quale pensi sia stata la differenza per voi in questa partita?

Fisicamente lui stava meglio di me alla fine.

Visto il duro lavoro fatto dopo Wimbledon, l’allenamento,il trovare il top della forma , sei stato sorpreso o deluso di come il tuo corpo ha reagito?

Si, un po’. Ero un po’ deluso, perchè mi sono allenato duramente. Penso che quello che è successo nel primo lunedi, era strano. Non credo fosse qualche cosa. Penso che ero giù di condizione. Ovviamente ho fatto un caos con il cibo e le bevande. Ma, si, lavori per queste partite, cosi ti sarebbe piaciuto sentirti un po’ meglio verso la fine.

Rifletterai in questi giorni a un buon torneo, che hai giocato come meglio potevi e hai fatto pressione al numero 1?

Penso di fare meglio. E’ stato un buon torneo. Ho giocato bene a volte. Sicuramente posso migliorare alcune cose e lavorarci su. Ma, si è un peccato. Ovviamente gli slam sono finiti quest’anno, cosi devo aspettare qualche mese prima del prossimo.

Parlando dell’allenamento specifico che hai fatto e che potrebbe non averti portato cosi tanta resistenza che speravi, è ancora quella una questione di quanto tempo serve per rinforzare ogni fase dopo che ritorni da un’operazione seria?

Non lo so. Onestamente l’ho vissuta solo una volta nella mia carriera. Forse, non ho giocato abbastanza partite a quel livello quest’anno. E’ ovviamente differente giocare a quel livello- beh, giocare contro il numero 1 del mondo e il modo con cui noi ci affrontiamo l’un l’altro, rende la partita estremamente fisica. Invece quando gioco contro Roger, per esempio, ci sono punti più rapidi. Non è cosi faticoso fisicamente, ma quando io e Novak giochiamo contro, tu ovviamente vedi scambi intensi e lunghi. Entrambi corriamo molto. Io prenderò fiducia da una partita come oggi. Perché non importa quanto allenamento fai, quando scendi in campo è differente. E’ dura, non posso allenarmi con il miglior tennista del mondo, è duro allenarsi con quella intensità.

Non hai giocato nel circuito dopo questo torneo quest’anno. Quanto è importante l’obiettivo dei due Master 1000?

Beh, veramente costruisco i miei obiettivi in sostanza e ho fatto di tutto dopo Wimbledon per prepararmi per ora, allo US Open. Dopo, prenderò una pausa per due settimane ora e deciderò quali saranno gli obiettivi e cosa vorrò fare tra ora e la fine dell’anno.

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