Us Open interviste, S. Williams: "Non ero sicura che sarei arrivata in finale"

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Us Open interviste, S. Williams: “Non ero sicura che sarei arrivata in finale”

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TENNIS US OPEN INTERVISTE – Incontro di semifinale: S. Williams b. E. Makarova 6-1 6-3. Intervista del dopo partita a Serena Williams

Sei contenta del risultato e della possibilità di sfidare Caroline, una  tua amica, in finale?
Sono molto felice di essere in finale. Ad inizio settimana non ero certo sicura che sarei arrivata fino in fondo. Sono contenta di avercela fatta.

Dopo Wimbledon sono iniziati i dubbi, dopo 3 Slam andati male. Che cosa è successo? Come sono cambiate le cose? Avevi dei dubbi?
Ci sono sempre scettici in giro. La gente potrà non crederci ma mi ero allenata molto per Wimbledon. Perdere è stato abbastanza scioccante per me. Ci ho lavorato molto. Forse ora si vedono i risultati.

Sei contenta del modo in cui hai giocato oggi? Quali sono state le chiavi della vittoria?
Penso di aver giocato bene oggi. Sono riuscita a cambiare il mio gioco in corsa, continuando a muovermi e a fare quello che serviva.

Che giudizio dai alla partita di oggi rispetto a quelle di Wimbledon e alle precedenti qui?
Penso di migliorare ogni giorno che passa. Penso di aver giocato bene nei quarti di finale a parte l’inizio lento. Penso di aver servito meglio nel turno precedente. È positivo che possa ancora migliorare il servizio nel prossimo match.

Hai giocato partite piuttosto tirate con Caroline recentemente. Che cosa ti aspetti dalla finale?
Mi aspetto sicuramente un’altra partita tirata. Conosce molto bene il mio gioco. È continua nel suo e questo la rende una dura. Devo essere pronta, rimanere calma e godermi la partita. Sei mesi fa non pensavo certo che sarei stata qui.

Caroline ha detto che avete visto il tabellone ed eravate felici di essere dalla parte opposta e quindi che vi sareste incontrate al massimo in finale. È la finale che speravi?
Ovviamente avrei voluto vedere Venus dall’altra parte. Ma certamente mi fa piacere. Ci siamo affrontate un po’ di volte in semifinale e una nei quarti quindi abbiamo detto ‘sarebbe bello incontrarci in finale dato che per entrambe non è stato un grande anno per gli Slam’.

Quale è stata la tua reazione quando Caroline ha detto che correrà la maratona di New York?
Ho pensato fosse una bella cosa. Ho anche pensato di poter fare i primi 5 km con lei al massimo. Ma sai, non sono una maratoneta. Sono più una sprinter. Anche da giovane quando facevo atletica, correvo i 100 mai i 400.

Si è detto tanto di te e Caroline insieme a Miami dopo il Roland Garros. Avete mai parlato di allenarvi insieme?
No, nemmeno una volta. Non parliamo mai di tennis dato che passiamo la vita in campo. Anche con Venus. Parliamo di tutto, ma non del diritto o del rovescio.

Arrivata a questo punto della tua carriera stai ancora lavorando sul tuo gioco o pensi sia abbastanza solido?
No, assolutamente ci lavoro ancora. Penso che nella vita uno debba lavorare su se stesso fino al giorno in cui morirà. Perché non applicare lo stesso principio al tennis?

Ieri sera Roger e Gaël hanno parlato dell’importanza del pubblico in una partita importante come quella di ieri. Quanto ha influito il pubblico nella tua strada verso la finale?
Penso che il pubblico abbia un ruolo importante. E, possibilmente essendo Americana, vuole vedere il tennis americano fare bene. Ci sono così tanti giovani giocatori americani per cui tifare. È bello tifare per il proprio paese. Penso che il pubblico lo capisca e mi abbia aiutato negli anni. È stato bellissimo. L’ho molto apprezzato ultimamente.

Hai visto cosa è successo a Peng? Cosa ne pensi?
Sì, ho visto. Mi stavo riscaldando per la partita. Mi ha proprio rattristato. È una ragazza così carina. Ci siamo allenate insieme nella stessa academy. Non vorresti mai vedere qualcuno uscire per questo (crampi). Spero stia meglio.

Cosa si prova?
Non è divertente. Fa male da morire. Non ho mai avuto un crampo lungo tutto il corpo. Ecco perché ho sempre con me il mio Gatorade. (ride).

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